Enzo Bianchi "Sentire con le orecchie del cuore"
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L’atteggiamento giusto per pregare è invocare Dio perché ci visiti e ascoltarlo poi nel silenzio, facendo cadere le nostre resistenze spirituali.
Famiglia Cristiana - 24 Agosto 2025
di Enzo Bianchi
Abbiamo già affermato che la nostra fede nasce dall’ascolto di una parola rivolta a noi da parte del Signore. È lui che inizia il dialogo, la relazione con noi e non noi con lui. Sì, noi possiamo cercarlo, possiamo impegnarci a conoscerlo, ma se il Signore non alza il velo su di sé, non si rivela, noi restiamo nella nostra ricerca a tentoni senza giungere a una qualche conoscenza di Dio.
Ma che cos’è questo ascolto della parola di Dio così importante al punto che Israele più volte al giorno rivolge a sé questo monito come fosse una preghiera: “Ascolta, Israele, il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno. Tu amerai il Signore con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze!”? Questo ascolto è fare silenzio, far tacere in sé ogni voce, non ascoltare altre voci e porsi in stato di vigilanza per percepire una voce sottile, quasi un silenzio trattenuto che viene ad abitare il nostro intimo come presenza e che invade la mente e il cuore.
Non è una voce sonora, eppure viene ricevuta come una testimonianza dello Spirito santo che è la voce del Signore, Dio che parla. Non sempre questo avviene in modo chiaro... San Bernardo, cercando di raccontare tale esperienza peraltro rara, la chiama “visita del Verbo”, “visita della Parola”, venuta furtiva di Cristo! In ogni caso il cristiano che riceve questo dono entra per così dire nella sfera della fede, come accade a Paolo: gli cadono dagli occhi le scaglie della cecità spirituale e vede più lontano e più chiaramente, pronto a rispondere alla parola a lui rivolta.
Ma perché questo ascolto, che è molto più del sentire, avvenga, occorre che il cristiano dica nella preghiera: “Parla, Signore, che il tuo servo ascolta!”, e non faccia della sua preghiera l’occasione per dire: “Ascolta, Signore, che il tuo servo parla! “.