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Visualizzazione dei post da 2022
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Sabino Chialà "L'esercizio della coscienza: tra obbedienza e libertà"

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Quante volte il termine “coscienza” si presenta sulle nostre labbra! Spesso evocato per giustificarsi, difendersi, rivendicare una certa autonomia rispetto al contesto in cui ci troviamo ad agire. Quante volte ci scopriamo a proferire frasi come: “L’ho fatto in coscienza”, “È la coscienza che me lo impone”, “Nessuno può forzare la mia coscienza”, e simili! Una dimensione cruciale, dunque, perché da essa facciamo dipendere il nostro agire, ma anche ambigua o almeno ambivalente. La crucialità e complessità del tema sono attestate anche dai tanti studi a esso consacrati, che muovono da varie prospettive, filosofiche o teologiche. Trattazioni ben più approfondite di quella qui sviluppata che, come dicevo, intende solo proporre alcuni spunti di riflessione e una via pratica all’uso della coscienza, facendo tesoro dell’insegnamento della Scrittura e della tradizione patristica. Inizio tentando una risposta alla più semplice delle domande: “Cos’è la coscienza? Si tratta di un organo, di uno s

Marinella Perroni "Il Dio bambino ostaggio dei pagani"

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Marinella Perroni La Stampa 30 dicembre 2022 Mi stupisce che l'articolo di Michela Murgia apparso per Natale su La Stampa abbia creato tanto sconcerto: qualche giorno prima ho letto un articolo su Le Monde che è molto più radicale ed esplosivo di quello di Murgia e per il quale nessuno si è sentito di gridare allo scandalo. Né teologi si sono spesi per rassicurare che le schegge vaganti non minano il sistema che resta impavidamente sempre uguale a sé stesso.  Dopo teologi ben noti da tempo anche al grande pubblico ho deciso di intervenire nel dibattito perché mi sembra che l'attenzione sia stata catturata più dal sasso che dallo stagno.  Lo faccio da biblista e teologa e non perché Murgia ne abbia bisogno e nemmeno per solidarietà tra donne, nonostante ne meriti tanta, visto che viene fatta oggetto di un odio sociale che ha pochi eguali: se Murgia fosse un maschio, sarebbe gratificata dall'appellativo di polemista, nobile mestiere anche all'interno della grande tradi

Enzo Bianchi, Fabio Rosini "Commenti Vangelo 1 gennaio 2023"

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Commento al Vangelo della domenica e delle feste  di Enzo Bianchi fondatore di Bose Il neonato messia riceve il nome di Gesù 1 gennaio 2023 Divina maternità di Maria, Circoncisione, Santo Nome di Gesù ,  anno A Lc 2,16-21 ¹ In quel tempo i pastori ¹⁶andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. ¹⁷E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. ¹⁸Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. ¹⁹Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. ²⁰I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. ²¹Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo.   Nell’ottavo giorno dopo Natale la chiesa riprende la lettura della nascita di Gesù avvenuta a Betlemme secon

"Catechesi sui Novissimi" di don Fabio Rosini

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I novissimi commentati da don Fabio Rosini   ( Vatican News )  Memorare novissima tua  L'espressione  quattro novissimi , o, più semplicemente, i  Novissimi , indica le cose ultime, ciò a cui l' uomo , secondo l'economia della  Provvidenza   divina , va incontro al termine della  vita . L'espressione ingloba l'insegnamento dell' escatologia  cristiana. Il termine  Novissimi  è una traslitterazione del  latino   novissĭma , "cose ultime"; il corrispondente termine  greco  è ἔσχατα,  éschata . I  Quattro Novissimi  sono: Morte :  Giudizio :  Inferno : Paradiso : 

Ermes Ronchi “Arte dell’incontro e desiderio di infinito”

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“Arte dell’incontro e desiderio di infinito”. Questo il titolo dell’incontro che si è tenuto a Jesi venerdì 9 dicembre 2022 presso la parrocchia di San Giuseppe, con la partecipazione di padre Ermes Ronchi .  Il teologo dell’Ordine dei Servi di Maria era già stato ospite della parrocchia jesina l’anno scorso per parlare della forza della missione di Gesù nelle strade e nelle case approfondendo il tema “Oggi voglio fermarmi a casa  tua”. “Quest’anno – spiega il parroco, don Giuliano Fiorentini –, abbiamo  voluto approfondire la poesia dell’incontro. Ecco perché arte dell’incontro e desiderio di infinito”. “Quando si incontra una persona – prosegue il sacerdote – si incontra di tutto e di più, la sua grandezza, la sua piccolezza, la sua ricchezza e la sua miseria e nonostante tutto si intravvede in controluce il volto di Gesù. Dal momento, dall’attimo del vedere, toccare, parlare all’infinito desiderio di incontrare Dio il gradino è molto basso, molto lieve. In lui (amico, amica, padre,

Rosella De Leonibus "Reciprocità, la chiave per condividere il mondo"

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Rosella De Leonibus   Rocca n. 1 del 1 gennaio 2023   rubrica Psicologia Sembra che la parola chiave di questo tempo sia “resilienza”: la troviamo ovunque, dal PNRR alla giornata mondiale della psicologia, e ci sta tutta, visto quello che abbiamo attraversato. Vorrei soggiungere che occorre definire il “come” di un processo di resilienza, il come è molto importante, specialmente se ci fossimo illusi che si possa percorrere vie di resilienza in modo individuale, isolato, ego-centrato. Specialmente se avessimo immaginato che non fosse proprio strettamente necessario, per attivare resilienza, ridefinire i rapporti sociali, le relazioni interpersonali, i modi di vivere e pensare. Perciò vorrei rilanciare per il nuovo anno una parola antica, un po’ dimenticata, una parola che non ha un suono elegante (troppe r e troppe c), ma è così potente, e a modo suo anche rivoluzionaria: “reciprocità”. Reciprocità: il rapporto dinamico che collega nella stessa forma o nella stessa misura i rapporti esi

Luigi Maria Epicoco "Fuoco dentro"

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Un dialogo con  Luigi Maria Epicoco  (da Tracce di dicembre)   Paola Bergamini 16.12.2022  «Non siamo d’accordo, ma siamo dalla tua parte, ti aiutiamo. A un patto: se ti accorgi che non è la tua strada, torni immediatamente a casa». È la reazione dei suoi genitori quando, quindicenne, comunica loro la decisione di entrare in seminario. «Cristiani, ma non praticanti, hanno fatto un atto di fiducia per una scelta che non comprendevano. È stata una lezione di vita a cui torno sempre nel rapporto con i giovani». E con i giovani don Luigi Maria Epicoco , classe 1980, ha spesso a che fare. Teologo, scrittore di successo, il suo profilo Facebook, i suoi video su YouTube sono seguiti da migliaia di followers. Al Meeting di Rimini, nell’incontro sull’antologia Alle radici di una storia pubblicata da Rizzoli, ha raccontato in tono vibrante chi è per lui oggi Giussani, che ha conosciuto «attraverso la contaminazione dei suoi amici». Quando ci incontriamo negli uffici del Dicastero della Comunic

Enzo Bianchi: “Il Dio Bambino la nostra memoria”

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Enzo Bianchi   La Stampa 29 dicembre 2022 per gentile concessione dell'autore «È più facile rendere la divinità bambina che l'umanità adulta…». Così si concludeva l'articolo di Michela Murgia pubblicato su  La Stampa  alla vigilia di Natale, inducendo il lettore a ripensare la celebrazione della nascita di Gesù e a interrogarsi sulle immagini di Dio che ogni cristiano custodisce nel suo cuore. Certamente Murgia intende contestare una certa idealizzazione dell'infanzia che ha ricevuto molto spazio nella tradizione cattolica e, quindi, ridare al Natale tutta la forza che l'evento ricordato contiene, senza per questo sopravvalutarlo.  Ad alcune affermazioni certamente un po' troppo sbrigative ha reagito Vito Mancuso , facendo una rilettura dei testi natalizi e della tradizione cristiana che vive ancora oggi il Natale come una grande festa, molto sentita popolarmente e appartenente alla tradizione dell'Occidente. Non voglio assolutamente far polemica, ma, da ca

Commenti Vangelo 1 gennaio 2023 Maria madre di Dio

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Commenti Vangelo, omelie, lectio divine  domenica 1 gennaio 2023  Maria madre di Dio rito romano e rito ambrosiano Alberto Simoni Alessandro Dehò Antonio Savone Associazione Il Filo Augusto Fontana Bernardo Cervellera Chiara Giuliani Clarisse Sant'Agata Ermes Ronchi Ernesto Della Corte Ester Abbattista Francesco Cosentino Francesco Savino Gaetano Piccolo Giulio Michelini Laura Paladino Luca Pedroli Luciano Manicardi Luigi Verdi Matias Augé Meditare la Parola Monastero Dumenza Monastero Fonte Avellana Paolo Curtaz Paolo Scquizzato Suore di San Giuseppe di Chambéry Italia Rito ambrosiano: Angelo Casati Rito ambrosiano: Pietro Guzzetti Rito ambrosiano: Qumran Rito ambrosiano: Walter Magni Liturgia ambrosiana

“Ratzinger è un grande teologo. La sua rinuncia atto di umiltà”

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intervista a  Enzo Bianchi   a cura di Silvia Truzzi Il Fatto Quotidiano 29 dicembre 2022 per gentile concessione dell'autore “Amico” è la prima parola che Enzo Bianchi , fondatore e a lungo priore della Comunità di Bose , pronuncia quando gli chiediamo di papa Ratzinger, le cui condizioni di salute si sono aggravate. “Ci siamo conosciuti nel 1976, durante un seminario teologico. Durante il suo pontificato mi ha nominato esperto in due sinodi, più volte mi ha ricevuto in udienza. È stato uno dei papi più importanti dal punto di vista teologico. Ricordo che intervenne come esperto al Concilio Vaticano II e già allora emergeva nel mondo come teologo. Tutta la sua vita è stata nel segno dello studio, incessante e rigoroso. L’enciclica Dio è amore è un testo eterno”.  Benedetto XVI nel 2013 prese una decisione storica, dimettendosi.   Altri papi prima di lui avevano rinunciato, non solo il Celestino V che Dante ha reso celebre nella Commedia. Credo che un tratto umano poco compreso di

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