Savino Pezzotta "Il declino della fede tradizionale. Le prospettive nuove"
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Mentre a Roma è in corso il Giubileo dei giovani, Savino Pezzotta propone una riflessione sul senso della fede cristiana, e soprattutto dei giovani, nel mondo moderno. Il ruolo della Chiesa e le forme nuove di vivere la fede.
Il declino della religiosità istituzionale in Italia è un fenomeno evidente negli ultimi decenni. Non si limita alla diminuzione della partecipazione ai riti religiosi tradizionali, come la Messa settimanale, ma coinvolge anche l'affievolirsi dell'influenza della Chiesa sulle scelte morali, sociali e politiche della popolazione.
Questo fenomeno riguarda soprattutto le generazioni più giovani, che si avvicinano alla spiritualità in modi più individuali, lontani dalle strutture istituzionali della religione. La Chiesa cattolica, pur rimanendo una presenza culturale rilevante, sta vivendo un cambiamento nelle modalità di relazione con la fede.
Il declino della religiosità istituzionale in Italia
Indagini come quelle del Censis e altre ricerche sociologiche hanno documentato una perdita di fedeltà alle pratiche religiose tradizionali. La partecipazione alla Messa, per esempio, è scesa sotto il 30%, e la frequenza ai sacramenti (come battesimo, cresima, matrimonio religioso) è in calo. Diversi fattori spiegano questo fenomeno:
- Modernizzazione e secolarizzazione: L'ascesa della società moderna, con la sua enfasi sulla scienza, la tecnologia e i diritti individuali, ha ridotto la centralità delle pratiche religiose quotidiane. La religione viene percepita da molti come distante dalle sfide quotidiane e dalle nuove questioni sociali e culturali.
- Maggiore pluralismo religioso e spirituale: Pur restando predominante, la religione cattolica ha dovuto confrontarsi con l’emergere di nuove forme di spiritualità, molte delle quali non sono legate alle strutture ecclesiastiche.
- I giovani e la religione: Le generazioni più giovani sono sempre più distaccate dalle tradizioni religiose. Il Censis segnala che oltre il 40% dei giovani si definisce "non religioso".
Il cristianesimo oggi: una nuova forma di fede
Oggi, il cristianesimo non può più essere inteso esclusivamente come una religione fatta di dogmi e credenze formali, ma come una tradizione legata alla dignità dell’essere umano, alla sua ricerca di senso e alla sua relazione con il divino. Può ancora rispondere alle domande esistenziali, ma deve anche affrontare un mondo che cambia rapidamente. Siamo infatti in un'epoca definita "post-moderna", in cui le grandi narrazioni religiose e filosofiche sono messe in discussione. Il cristianesimo, in questo contesto, si trova davanti a un'incertezza riguardo al suo futuro, in quanto molte delle sue pratiche e credenze possono sembrare meno rilevanti in una società fortemente influenzata dalla razionalità scientifica e dall’individualismo.
Tuttavia, il cristianesimo non è solo una religione tradizionale da cui la gente si allontana, ma una sorgente di significato che continua a offrire risposte profonde, anche al di fuori delle sue strutture istituzionali. Non possiamo credere che il cristianesimo stia per scomparire. Al contrario, possiamo ipotizzare un futuro in cui esso si rinnovi e si adatti ai nuovi contesti culturali, mantenendo il legame con le sue radici profonde e rispondendo alle sfide della modernità e delle nuove forme di spiritualità.
Una religiosità più individuale
Mentre la Chiesa cattolica continua a rappresentare una grande istituzione con i suoi riti, dogmi e pratiche, molte persone si rivolgono a forme di fede più intime e personali. Stanno nascendo, infatti, sempre più gruppi di credenti fuori dall'istituzione, alla ricerca di modalità diverse di espressione religiosa, che siano comunitarie, solidali e caritative. Questi piccoli gruppi, spesso informali, continuano a testimoniare la fede cristiana, cercando di rinnovare la pratica del Vangelo nelle loro azioni quotidiane, articolando la singolarità cristiana nelle organizzazioni sociali e rendendo visibile la differenza evangelica.
Le tradizionali pratiche religiose (come la partecipazione alla Messa e ai sacramenti) sono oggi il terreno su cui la Chiesa si confronta con le nuove modalità di vivere la religione. La religiosità non si esprime più solo attraverso i riti istituzionali, ma si articola in azioni quotidiane e in "manovre" individuali che permettono ai credenti di negoziare la propria fede e viverla in modo personale. Questo approccio dimostra come la spiritualità, pur evolvendo, rimanga una parte importante della vita quotidiana, sebbene assuma forme più individualistiche e fluide.
La spiritualità nella vita quotidiana
La spiritualità oggi non è più solo un atto pubblico e rituale, ma è profondamente legata alla vita di tutti i giorni: nelle scelte quotidiane, nei gesti quotidiani, nei momenti più intimi.
In questo senso, possiamo capire come il declino della religiosità istituzionale non equivalga alla fine della religiosità. Molti continuano a vivere una spiritualità "privata", lontana dai luoghi di culto tradizionali, ma altrettanto significativa.
Le "strade" della fede
Vivere la fede oggi significa spesso inventarsi una pratica quotidiana. Non si tratta più di aderire passivamente a un sistema religioso preesistente, ma di creare un cammino individuale. La religiosità diventa un processo di creazione del significato, in cui ogni persona diventa il proprio artefice, modellando la propria spiritualità per adattarsi alla vita moderna.
In questo contesto, anche con il declino della religiosità istituzionale, le persone possono continuare a essere spirituali al di fuori delle strutture ufficiali della Chiesa.
Interpretazione contemporanea
Nel contesto contemporaneo, dobbiamo comprendere che il declino delle pratiche religiose ufficiali non segna la fine della religiosità, ma piuttosto la trasformazione delle modalità di espressione della fede.
La religiosità diventa un’esperienza più personale, fluida e quotidiana, spesso mescolata con altre forme di spiritualità come il benessere psicologico, la meditazione.
La ricerca di trascendenza continua, ma con modalità nuove, meno strutturate, che rispondono alle esperienze personali di ciascun individuo.
Conclusioni
Il declino della religiosità istituzionale in Italia può essere interpretato come un cambiamento nelle modalità attraverso cui le persone vivono e sperimentano la fede.
La spiritualità non scompare, ma assume nuove forme. Non si esprime più esclusivamente attraverso i riti tradizionali, ma si manifesta nella quotidianità, nelle azioni di ogni giorno, in un cammino più personale e individuale.
La Chiesa cattolica continua a esercitare una forte influenza culturale, ma la fede si adatta e si rinnova nelle pratiche individuali. L'importante è che la religiosità continui a rispondere ai bisogni umani di senso, di trascendenza e di comunità, anche fuori dalle strutture ecclesiastiche tradizionali.
Fonte: La barca e il mare