SettimanaNews 8 luglio 2018 Nei dodici anni in cui gli sono vissuto accanto (quando ero all’estero, lontano, in India o in Cile, non c’era sabato che non mi arrivasse la sua telefonata), Adriano Olivetti non mi ha mai parlato direttamente e in maniera specifica della questione religiosa. Ne parlavamo, forse anche spesso, ma in modo indiretto, talvolta obliquo, quasi a dar ragione a Tertulliano là dove scrive diffusamente di un cristiano «lógos spermatikós», che afferma Cristo prima di Cristo e che rende cristiani anche coloro che non sanno di esserlo.