Sito di spiritualità con audio/testi/video di catechesi, commenti alle letture, conferenze, corsi biblici e omelie.
Claudio Doglio
Nava 2010: I 7 Doni dello Spirito
Vicoforte 2011: virtù teologali e virtù cardinali
Vicoforte 2011: repetita iuvant: come pregare
Terra Santa 2011: la presenza di Dio nella vita quotidiana
Certosa Pesio 2012: la conformazione a Cristo
Certosa Pesio 2013: Discernimento e attualizzazione
Certosa Pesio 2014: Santi Segni
Certosa Pesio 2015: Opere di misericordia spirituale
Certosa Pesio 2016: La "gioia" dei Santi
Certosa Pesio 2017: Bestiario biblico
Certosa Pesio 2018: Le piante nella Bibbia
Biografia di don Claudio Doglio
Don Claudio Doglio è nato a Savona il 18 marzo 1959.
Ha frequentato il Liceo Classico di Savona e si è laureato in Lettere Classiche all’Università statale di Genova nel 1982 con una tesi sulle antiche traduzioni greche e latine del Salmo 109 (110).
È entrato nel Seminario diocesano di Savona nel 1980 e, dopo aver frequentato il corso teologico, è stato ordinato presbitero il 29 giugno 1985.
Ha continuato gli studi a Roma come alunno del Pontificio Seminario Lombardo; presso la Pontificia Università Gregoriana ha conseguito la Licenza in Teologia nel 1987 e, l’anno seguente, all’Istituto Biblico ha ottenuto la Licenza in Scienze Bibliche; nel 2002 con una dissertazione sulla risurrezione di Cristo e dei cristiani nell’Apocalisse ha conseguito (summa cum laude) il dottorato in Teologia biblica presso la Gregoriana.
Nella Diocesi di Savona ha svolto il ministero di vice–rettore del Seminario Vescovile, direttore della Biblioteca, aiuto pastorale nella parrocchia N.S. Stella Maris in Albisola, segretario del Consiglio Presbiterale Diocesano e responsabile per l’aggiornamento del Clero. Dal 2002 a 2005 è stato Rettore del Seminario Diocesano di Savona e Vicario episcopale per l’Annuncio; attualmente ricopre l’incarico di direttore dell’ufficio catechistico diocesano, essendo anche membro dell’Apostolato Biblico nazionale.
Dall’anno accademico 1988-89 è docente ordinario di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale nella sezione parallela di Genova; dal 2006 anche presso la sede centrale di Milano. Tiene i corsi di lingua ebraica e di greco biblico; insegna esegesi biblica dell’Antico e Nuovo Testamento, in particolare l’Opera Giovannea. Dal 2002 è condirettore e redattore della rivista “Parole di Vita”, bimestrale dell’Associazione Biblica Italiana, per cui ha scritto numerosi contributi.
Ha pubblicato diversi articoli e studi biblici, in particolare sull’apocalittica e l’Apocalisse di Giovanni.
Alessandro D’Avenia Corriere della Sera 20 giugno 2022 Nel parco vicino casa trovo spesso uomini che si sfidano a bocce . Sorprende la loro abilità non solo nell’accostare il boccino ma soprattutto nel « bocciare » l’avversario. Si risveglia in me il ricordo della soddisfazione che provavo da bambino scalzando la boccia nemica per mandarla fuori bersaglio: da qui viene il verbo «bocciare», lo stesso che si usa a scuola per fermare uno studente. Si usa anche «respingere» e, nel gergo giovanile, «rimbalzare». Comunque sia l’immaginario linguistico di fine anno si nutre dell’immagine di un avversario che ti « caccia » dalla meta che stavi cercando, a fatica, di raggiungere . Le parole non mentono. Nei consigli di classe di cui ho fatto parte negli anni è successo di «bocciare», ma raramente ho sentito usare questo verbo. Gli scrutini in cui ci sono casi difficili diventano spesso lunghi proprio per provare a comprendere , da adulti, quale sia la cosa migliore da fare
L’aveva già intuito la Bibbia ebraica usando il verbo “conoscere” come sinonimo di “unirsi sessualmente”. Si legge infatti in Genesi 4,1: “Adamo conobbe Eva sua moglie che concepì e partorì”. Vale a dire: si giunge a conoscere veramente una persona, al punto da scegliere responsabilmente di volerla compagna di vita per tutta l’esistenza, solo se prima la si conosce nell’integralità del suo corpo e nella completezza del carattere e della personalità quali si rivelano anche nel rapporto sessuale. Niente completezza dei rapporti sessuali, niente completezza della conoscenza. Adamo infatti conobbe Eva non prima del rapporto sessuale, ma “nel” rapporto sessuale. Ed è un vero peccato che questa antica sapienza biblica, trasmessa non solo nel testo citato della Genesi ma anche dal libro del “Cantico dei cantici”, dopo duemilacinquecento anni non sia stata ancora recepita dal Magistero della Chiesa cattolica, come appare nel modo più esplicito e più deludente dal documento vaticano pubblicato
Alessandro D’Avenia Corriere della Sera 30 maggio 2022 In questa rubrica vorrei occuparmi di altro ma purtroppo non posso ignorare le parole di una collega di Scienze che ha affrontato due settimane fa il concorso per docenti. Di questo concorso vi avevo parlato di recente per denunciare l’inadeguatezza di un sistema di reclutamento insegnanti con un test a crocette. Ecco la lettera che ho ricevuto. «Sono docente di Scienze alle superiori da 8 anni. Nel 2019 ho conseguito (sette esami in un mese e mezzo) i crediti che siamo stati obbligati ad avere per poter partecipare al concorso ordinario che doveva svolgersi nell’estate di quell’anno, ma cade il governo e il concorso si blocca. Sarebbe dovuto ripartire con il ministro Fioramonti che però, a dicembre 2019, si dimette: secondo stop. Azzolina a fine dicembre annuncia il concorso che a febbraio 2020 si blocca per la terza volta per il Covid. Se ne va Azzolina e, fra mille ritardi e promesse, arriva il 2022: a febbraio Bianchi an
Alessandro D’Avenia Corriere della Sera 27 giugno 2022 Siamo nel pieno dell’esame di maturità, nella forma sempre diversa che il Ministero dell’Ostruzione con inventiva degna di miglior causa sa escogitare ogni anno. Quest’anno è stato battuto ogni record: le modalità dell’esame che chiude 13 anni di percorso nella scuola sono state dichiarate a marzo. È un rito da difendere ancora? In un discorso del 1922 il grande filosofo francese Henri Bergson, al quale era stata affidata la strutturazione dei percorsi scolastici, centrava il punto: «La domanda essenziale, in materia di educazione, è proprio quella che ci si dimentica di porsi la maggior parte delle volte prima di tracciare un programma: qual è il nostro scopo? Che cosa vogliamo ottenere? Che tipo di uomo intendiamo formare?». In fondo il verbo maturare rimanda a un processo e se c’è un esame «di maturità» è proprio per «misurare» questo processo. Infatti la radice della parola indica il «giungere a compimento», «al tempo giu
Ecco il testo italiano dell’intervista che Massimo Borghesi ha rilasciato a Gonzalo Mateos del sito paginasdigital.es , pubblicata il 15 giugno scorso ( qui la versione in lingua spagnola ) con il titolo «El Papa tiene muy claro que la cristiandad se ha acabado» Leggendo il suo libro pubblicato dalle Ediciones Encuentro, El desafío Francisco: Del neoconservadurismo al «hospital de campaña [1] , siamo rimasti stupiti da un giudizio molto attuale e innovativo sulla politica, sul potere e sul modo in cui i cattolici sono invitati a essere presenti nel mondo alla luce dell’insegnamento di papa Francesco , dei papi precedenti e di alcuni autori cattolici. Anche le sue riflessioni sulla situazione negli Stati Uniti e in Italia ci sono sembrate molto pertinenti osservando alcune somiglianze con la politica e la Chiesa in Spagna. Essere cattolici nel nostro paese è normalmente associato all’essere conservatori e al voto a destra. La cosiddetta “agenda cattolica” si concentra sulla battagl
Alessandro D’Avenia Corriere della Sera 27 giugno 2022 Siamo nel pieno dell’esame di maturità, nella forma sempre diversa che il Ministero dell’Ostruzione con inventiva degna di miglior causa sa escogitare ogni anno. Quest’anno è stato battuto ogni record: le modalità dell’esame che chiude 13 anni di percorso nella scuola sono state dichiarate a marzo. È un rito da difendere ancora? In un discorso del 1922 il grande filosofo francese Henri Bergson, al quale era stata affidata la strutturazione dei percorsi scolastici, centrava il punto: «La domanda essenziale, in materia di educazione, è proprio quella che ci si dimentica di porsi la maggior parte delle volte prima di tracciare un programma: qual è il nostro scopo? Che cosa vogliamo ottenere? Che tipo di uomo intendiamo formare?». In fondo il verbo maturare rimanda a un processo e se c’è un esame «di maturità» è proprio per «misurare» questo processo. Infatti la radice della parola indica il «giungere a compimento», «al tempo giu
Un vescovo licenzia un professore di religione per le critiche ricevute in seguito alle sue indicazioni elettorali. Il fatto è avvenuto a Verona e solleva due domande: 1) può un vescovo dare indicazioni elettorali? 2) può un vescovo licenziare un professore di un liceo statale? Io sono convinto che alle domande sollevate si debba rispondere con due espliciti no, e ora argomento il mio pensiero. I due protagonisti sono mons. Giuseppe Zenti, vescovo di Verona, dimissionario per raggiunti limiti di età ma ancora in carica perché il successore non è stato ancora nominato dal Vaticano, e Marco Campedelli, da 22 anni professore di religione presso il Liceo Maffei di Verona, già parroco nel centro di Verona, teologo e anche uomo di spettacolo in quanto esperto burattinaio. Mons. Zenti è noto per le posizioni conservatrici, ma su questo a mio avviso non esiste problema: in quanto libero cittadino italiano anche un vescovo può del tutto lecitamente avere le sue opinioni politiche ed è libero di
Commenti Vangelo, omelie, lectio divine domenica 3 luglio 2022 XIV Domenica del Tempo ordinario rito romano e rito ambrosiano Abbazia di Pulsano Alberto Simoni Alessandro Dehò Antonio Savone Associazione Il Filo Augusto Fontana Clarisse Sant'Agata Ermes Ronchi Ernesto Balducci Ernesto Della Corte Ester Abbattista Fernando Armellini Francesco Cosentino Gaetano Piccolo Giulio Michelini Laura Paladino L'Osservatore Romano (Rosalba Manes) Luca Pedroli Luciano Manicardi Matías Augé Meditare la Parola Monastero Dumenza Monastero Fonte Avellana Paolo Curtaz Paolo Scquizzato Suore di San Giuseppe di Chambéry Italia Rito ambrosiano: Angelo Casati Rito ambrosiano: Giulio Michelini Rito ambrosiano: Paolo Alliata Rito ambrosiano: Qumran Rito ambrosiano: Walter Magni
Noi, i nemici della natura Paolo Cognetti La Repubblica 4 luglio 2022 La tragedia della Marmolada è la prima imputabile alla crisi climatica provocata dall'uomo È una tragedia, quella della Marmolada, del tutto inedita a memoria d’uomo sulle Alpi, e mentre scrivo non se ne conosce esattamente l’entità. Però sappiamo già che è la prima tragedia alpinistica imputabile senza ombra di dubbio alla crisi climatica, che dall’uomo è stata provocata. Questo innalzamento delle temperature, di cui da tanto tempo parliamo come di un problema in prospettiva, che ci toccava relativamente, ora ha fatto i suoi primi morti, qui in Italia, su una montagna molto popolare: ecco, il dramma non è più nel 2100 o chissà quando, è qui e ora. Mi si chiede un commento e mi è difficile aggiungere qualcosa di sensato, ma forse posso raccontare un paio di cose per chi ancora non si rende conto di cosa sta succedendo nell’estate del 2022. Le notizie sono tante, ci sono la guerra, il Covid, la crisi economic
«Non privarti di un giorno felice, non ti sfugga nulla di un legittimo desiderio». Muovendo da questo versetto del libro del Siracide, Enzo Bianchi riflette sull’idea, tanto limitante quanto ancora diffusa, di una religiosità intesa come elenco di obblighi e divieti eretti contro la forza delle passioni umane. È davvero questo la religione? O è piuttosto un luminoso invito a discernere e coltivare la gioia che il desiderio sa accendere? Come si legge anche nel Talmud, alla fine dei giorni il Signore ci chiederà conto dei piaceri non soddisfatti, dei desideri non appagati. La lezione di Enzo Bianchi per Torino Spiritualità "Desideranti" 2021