L’importanza della figura di Elisabetta, all’inizio della storia cristiana, non viene sempre illuminata come dovrebbe. Ma la lettura del primo capitolo del vangelo di Luca ci invita a farlo con esplicite ragioni. Tanto la sua vita e le sue parole sono intrecciate con la nascita di Gesù che sarebbe impossibile non riconoscere alla moglie di Zaccaria, un ruolo di primo piano nella venuta al mondo del figlio di Dio. La sua insperata attesa di Giovanni è ormai una realtà — è già al sesto mese di gravidanza — quando l’angelo raggiunge sua cugina Maria, nella lontana Galilea. Per lei, la figlia di Levi, che viveva nei pressi di Gerusalemme, città capitale politica e religiosa, quella parente doveva essere un po’ “alla larga” e dovevano frequentarsi poco, vista la distanza, ma anche la differenza sociale tra le due. Elisabetta è una adulta signora, moglie di un sacerdote che officia nel Tempio, una classe affatto alta, nella gerarchia degli ebrei di Palestina. Maria, invece, era una ra