Il dramma di un uomo che perde tutto millenni fa – Giobbe – e che è l’emblema della sofferenza; uomo che si rivolge a Dio, ma che sa anche tacere. Il dramma di oggi, con una pandemia che suscita interrogativi sulle nostre fragilità, sulle paure, sul dolore e che continua, spesso, a chiedere ragione di ciò che accade a quello stesso Dio. Ma “Come può un uomo avere ragione dinnanzi a Dio?”, per usare un’espressione del Libro, appunto di Giobbe, che ha fatto da titolo all’approfondito scambio teologico-spirituale a due voci, tra l’Arcivescovo e il rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib. Svoltosi in presenza per i pochi possibili, presso l’Università degli Studi, e per molti, in collegamento zoom. Dopo il saluto del responsabile della Sezione Università e cappellano della “Statale”, don Marco Cianci, il benvenuto è portato dal magnifico rettore dell’Ateneo, Elio Franzini che, nella sua veste di filosofo, osserva: «Giobbe ci parla del grande problema della teodicea, del legame misterioso tr...