Massimo Recalcati "I corpi invisibili degli ostaggi"
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24 Settembre 2025
Credi che ci sia una proporzione giustificabile tra l’orrore del 7 ottobre e il massacro di Gaza?
No, non lo credo. Credi che l’esigenza di Israele di difendersi dal terrorismo giustifichi
l’annientamento di civili inermi? No, non lo credo.
Credi che vi sia una qualunque ragione politica che possa giustificare la morte di migliaia di
bambini?
No, non lo credo.
Credi che sia umano affamare e umiliare una popolazione? No, non lo credo.
Credi che il governo Meloni possa fare molto di più di quello che sta facendo per dissociarsi dal
governo israeliano? Sì, molto di più.
Credi che sia stato giusto manifestare attraverso uno sciopero
generale la solidarietà nei confronti del popolo palestinese. Sì, lo credo. Ma, cari compagne e
compagni pro-Pal, lasciatemi però porre a voi una domanda che non ho visto in nessun vostro
comunicato politico o sindacale di questi giorni: perché Hamas non ha liberato e non libera gli
ostaggi?
Sapete, il mio lavoro, che è lo stesso dell’ebreo Freud, mi spinge sempre a interrogare quello che
resta in ombra. Chi ha più visto i volti degli ostaggi detenuti dal 7 ottobre? E quanti di loro sono
davvero rimasti ancora in vita? E come hanno vissuto in questi due lunghissimi e interminabili
anni? Sono diventati dei fantasmi? Degli spettri? Degli zombie?
Mentre siamo assediati quotidianamente dalle terribili immagini della distruzione di Gaza, chi nel
mondo si occupa più di loro? Avete mai pensato di rivendicare il diritto della loro libertà o di
criticare le condizioni della loro prigionia inumana? Ma, soprattutto, perché Hamas non li libera?
Non è questa la richiesta del guerrafondaio Netanyahu per porre fine alla guerra? La loro
liberazione non avrebbe ottenuto almeno il cessate il fuoco immediato? Non avrebbe messo fine al
massacro? E, in ogni caso, sarebbe stato tutto diverso.
Ma il punto non è solo questo. Il punto è l’assenza assordante a sinistra ma, più in generale, nel
dibattito politico pubblico, di questa domanda perché non è affatto una domanda secondaria: perché
Hamas non libera gli ostaggi? Il loro corpo invisibile agli occhi del mondo non avrebbe il pieno
diritto di reclamare la sua esistenza offesa? Cosa significa vivere diventando scudi umani?
Possiamo averne un’idea? Esiste una graduatoria dell’orrore?
Di fatto la scelta politica di Hamas di non liberare gli ostaggi ha trasformato il popolo di Gaza in un
bersaglio militare. Ma puoi credere che questo giustifichi davvero la distruzione di ospedali,
l’uccisione di giornalisti, l’affamamento di unapopolazione, l’esodo forzato? No, non lo credo. Ma
la domanda ritorna per me insistente: perché Hamas non ha liberato e non libera in modo definitivo
gli ostaggi? Se si prova a leggere la tragedia di Gaza a partire dai corpi degli inermi il rifiuto di
liberare gli ostaggi rivela la subordinazione di tutti questi corpi — quelli degli ostaggi come quelli
del popolo palestinese — alla follia dell’ideologia. Perché è l’ideologia per definizione a occultare i
corpi e a renderli sacrificabili. Se lo chiedeva in altri anni un grande psicoanalista come Elvio
Fachinelli: “dove è finito il corpo di Lin Piao?” — antagonista al regime comunista maoista, fatto
sparire in un aereo precipitato misteriosamente — . Quando altri compagni del tempo
sottolineavano l’irrilevanza della sua scomparsa di fronte alle esigenze imprescindibili della lotta di
classe, lo psicoanalista metteva il dito nella piaga: dove è finito il corpo di Lin Piao? Infatti, la
domanda sui corpi degli inermi èsempre anti-ideologica. Soprattutto quando verte su quei corpi che
scompaiono dai radar, quelli destinati a divenire degli oggetti sacrificali del fanatismo ideologico di
qualunque colore esso sia.
Dovremmo allora chiederci con coraggio perché nessuna manifestazione, nessuna pressione
internazionale — paragonabile a quella a difesa del popolo palestinese — si è mobilitata per
difendere gli ostaggi sequestrati da Hamas? Perché non si è esercitata un’azione politica altrettanto
forte in direzione della loro liberazione e, di conseguenza, della fine della guerra? L’ideologia, diceva l’ebreo Freud, è una macchia cieca che ostruisce la visione rendendola parziale. Cosa
significa vivere essendo trattati da scudi umani? Se ne può avere davvero un’idea? E com’è
possibile fare di un intero popolo uno scudo umano? Ma credi che questo spieghi o, peggio,
giustifichi la predazione delle terre e il massacro dei palestinesi inermi da parte del governo
Netanyahu? No. Non lo credo. Credo però che difendere la causa del popolo palestinese non
imponga la detenzione degli ostaggi se non per fare di quello stesso popolo il martire sacrificale di
una ideologia di morte.
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