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Arte, fede, memoria dei luoghi storico-religiosi.

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Arte, fede, memoria dei luoghi storico-religiosi. 
Missione tra origine e rigenerazione




Le giornate internazionali di studio “Arte, fede, memoria dei luoghi storico-religiosi. Missione tra origine e rigenerazione”, promosse a Venezia dalla Scuola Grande di San Marco dal 7 all’8 giugno 2018, hanno inteso offrire un’occasione di riflessione, informazione e proposta sul riuso compatibile dei beni storico-religiosi che da secoli contrassegnano la vita europea, nelle loro vicende spirituali, architettonico-religiose, culturali, urbanistiche, solidaristiche e assistenziali.

I partecipanti, intervenuti da differenti realtà geografiche, sono stati invitati a confrontarsi su metodi e criteri finalizzati a descrivere possibili orientamenti e buone pratiche per un’adeguata rigenerazione e fruizione dei luoghi storico-religiosi e delle loro destinazioni originarie.

Da un confronto di carattere ecumenico che ha visto la presenza attiva di relatori di diversi ambiti disciplinari, sono emerse numerose proposte e prospettive sul riuso dei luoghi storico-religiosi, finalizzate a riflettere sugli approcci e le modalità più opportune per conservare e valorizzare contenuti tangibili e intangibili e valori dei luoghi storico-religiosi per una pertinente trasmissione al futuro.

I contenuti di queste giornate di studio hanno preso avvio anche da importanti documenti e misure proposte in incontri internazionali: i risultati del Forum Living Religious Heritage a Roma del 2003, la Dichiarazione di Xi’an del 2005, la Dichiarazione di Quebec del 2008, la Dichiarazione di Kiev del 2010 e, ancora, la Dichiarazione di Davos del 2018, nonché le ricerche in corso elaborate da comitati scientifici internazionali (UNESCO, ICOMOS, IUCN, ICCROM, PRERICO) in merito al tema specifico del riuso di questi luoghi di interesse religioso.

L’obiettivo delle giornate internazionali di studio a Venezia ha inteso rimettere al centro del dibattito culturale l’uso originario dei luoghi di interesse religioso e indagare come oggi, alla luce anche di importanti cambiamenti sociali, sia possibile contemperare correttamente i nuovi paradigmi culturali con queste importanti testimonianze della tradizione artistica e devozionale.

Pur consapevoli che le circostanze specifiche, soprattutto in ambito europeo, siano molto diverse tra loro, poiché in un numero crescente di paesi si stia registrando una diminuzione delle comunità religiose la situazione attuale rischia di mettere a repentaglio questo patrimonio, tanto che molti di questi luoghi di interesse religioso oggi rischiano l’abbandono, la vendita o anche locazioni improprie.

Perdere questa eredità per la comunità internazionale non significa solo una privazione irreversibile su larga scala di un significativo patrimonio, ma rappresenta, oggi più che mai, un’opportunità mancata per la coesione propria e per l’inclusione nella società civile delle diverse comunità religiose.

Per questi motivi le giornate hanno inteso analizzare il tema del riuso dei luoghi di interesse religioso aprendo una riflessione a vasto raggio e favorendo uno scambio di idee ed esperienze in grado di mettere a confronto i differenti contesti, le soluzioni già adottate in alcuni casi, e allo stesso tempo ha inteso valutare quelle che sono state più rispettose del patrimonio oggetto di studio ed innovative sotto il profilo della conservazione e valorizzazione dei valori culturali, spirituali e sociali.

Nell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo 2018 i partecipanti alle giornate internazionali di studio a Venezia hanno accolto favorevolmente l’invito a un confronto su questi temi quale strumento fondamentale per un reciproco scambio di esperienze e un costruttivo dialogo tra culture, il tutto finalizzato a promuovere l’adozione di numerose proposte. Tutti i partecipanti, infatti, con le loro relazioni hanno inteso inviare un importante messaggio alle comunità religiose, alle organizzazioni intergovernative e non governative, alle autorità locali, nazionali e internazionali, a alle istituzioni deputate alla tutela del patrimonio culturale e agli specialisti, al fine di promuovere programmi e progetti di riuso dei luoghi storico-religiosi nel rispetto dei valori intrinseci e sostenendo l’importanza di questa eredità.

All’incontro hanno preso parte, come da programma, esponenti di area ortodossa, cattolica, ebraica, buddista e protestante, nonché accademici di differenti discipline.

Tra le tante tematiche affrontate – tra cui si annotano l’intangibilità del patrimonio culturale di interesse religioso, l’identità culturale, l’intenzionalità e l’essenzialità del luogo sacro, la conservazione integrata, il Genius Loci, la sostenibilità dei progetti, la universalità dei valori intrinseci dei luoghi sacri, la multireligiosità, la multiculturalità e la semiotica – in particolare è emersa la necessità di procedere con programmi di ascolto, di formazione e di educazione finalizzati a rinnovare e favorire il ruolo delle comunità religiose e di quelle laiche nella cura e valorizzazione dei luoghi storico-religiosi in cui si svolgono gli uffici sacri nel rispetto dei programmi finalizzati alla loro protezione e trasmissione al futuro.

Il tutto deve essere accompagnato da attività di ricerca interdisciplinare finalizzate alla conoscenza delle caratteristiche e delle prerogative specifiche dei luoghi storico-religiosi, sia a livello materiale che immateriale, per elaborare criteri e metodi di intervento per una corretta conservazione e idonei riusi.

Al centro dei colloqui intercorsi, un tema centrale è stato quello riguardante la valorizzazione delle identità culturali dei luoghi storico-religiosi affinché queste possano essere incluse nei programmi di riuso nel rispetto anche dei valori intangibili, sul piano intellettuale, spirituale, morale ed emotiva di questi spazi. Riaffermare i valori intrinseci e spirituali di questi luoghi significa anche ridonare corretta dignità al ruolo delle stesse comunità religiose quali principali custodi deputati alla tutela del patrimonio. Inoltre favorire queste riflessioni aiuta a ripensare alle plurali identità culturali dei luoghi religiosi, espressione e opportunità di conoscenza delle diversità proprie dell’umanità. Nel rispetto di queste differenti identità tutti i luoghi storico-religioso potranno essere riconosciti e tutelati a beneficio delle generazioni presenti e future perché al centro dei temi trattati c’è il patrimonio umano, l’essere umano nella sua veriegata integrità.

La ricca poliedricità e vivacità culturale delle due giornate di studio, più volte evidenziata dagli illustri relatori presenti, trova un riscontro in un pensiero espresso da Werner Heisenberg, premio Nobel per la Fisica nel 1932.

[…] È probabilmente vero che nella storia del pensiero umano gli sviluppi più fruttuosi si verificano spesso nei punti d’interferenza tra due diverse linee di pensiero. Se esse vengono a trovarsi in rapporti sufficientemente stretti da dare origine ad un’effettiva interazione, si può allora sperare che possano seguirne nuovi ed interessanti sviluppi.

È proprio grazie a questo “poliedrico” incontro caratterizzato da differenti prospettive nonché molteplici indirizzi disciplinari e culturali che auspichiamo di continuare a lavorare per poter concretizzare importanti sviluppi nel prossimo futuro per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale di interesse religioso che conserva anche un importante ruolo “diplomatico”, di unione tra i popoli.

E’ possibile ascoltare le singole relazioni dei relatori ai seguenti link grazie alla collaborazione con Aracne TV 

7 GIUGNO 2018

Sessione Mattutina | https://youtu.be/ZB1X8aX-JqU

7 GIUGNO 2018

Sessione Pomeridiana | https://youtu.be/oQaCkVuJHn8

8 GIUGNO 2018

Sessione Mattutina | https://youtu.be/mxApg6GzytU

8 GIUGNO 2018

Sessione pomeridiana | https://youtu.be/NoGHlzInJ2o

Guarda l'intervista ad Adalberto Mainardi e Michele Badino, monaci di Bose



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