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Enzo Bianchi "Un amore non meritato ci salverà"

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Siamo tutti chiamati a una relazione vitale con Gesù, che rifugge falsi moralismi, bassi interessi, atteggiamenti legalistici e, soprattutto, ipocrisie. 

Famiglia Cristiana - 16 Novembre 2025 

Caro cristiano, cara cristiana, certamente saprai che Gesù ha inaugurato un nuovo modo di entrare in relazione con Dio e ha preteso che la nostra relazione con i fratelli e le sorelle fosse a immagine di quella che lui ha con noi: una relazione preceduta da amore gratuito, resa viva da un amore che non dobbiamo meritare, il cui compimento è la salvezza che l’amore di Dio apporta nelle nostre povere vite segnate dal male e dalla morte. 

Tutta la predicazione di Gesù mirava a far comprendere questa verità della fede cristiana: un incontro vitale non con una dottrina, non con una legge, non con una morale, ma con Gesù Cristo, il Vivente che è Vita per noi. Gesù ha voluto sradicare l’atteggiamento di chi fa il bene per averne un merito, un guadagno, compie buone azioni per dare l’esempio ed essere visto dagli altri. No! Gesù vuole che viviamo in sincerità e stiamo davanti a lui in franchezza, senza paura, consapevoli di essere avvolti dal suo amore. 


La religiosità delle religioni facilmente diventa ipocrisia, tradizione culturale, folklore, festa paesana o popolare, mentre si distacca dalla fede che è adesione, è confidare in Cristo l’unico nostro Signore. Gesù conosceva bene il detto dei rabbini: “Al mondo ci sono dieci porzioni di ipocrisia, ma nove si trovano presso quelli che frequentano santuari, feste sacre, processioni, per essere visti dalla gente”. 

L’ipocrisia è un male sottile: basta pensare che si deve dare il buon esempio per non vedere più i propri peccati e diventare ipocriti. 



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