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Roberto Benigni alla Giornata Mondiale dei Bambini «Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro»

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Di seguito alcuni passaggi dell’intervento di Roberto Benigni al termine della messa. In fondo alla pagina il video con il monologo integrale. 

Vi vedo qua, tutti pieni di sogni. Si sente un ronzio, un alveare di sogni, uno sciame... Proprio così. Sognate! Che è la cosa più bella del mondo. Però vi voglio svelare un segreto. Voi mi direte, lo sapete come si fa a sognare, voi mi direte: basta chiudere gli occhi, si dorme e si sogna... No, no. Vi svelo un segreto, per sognare non bisogna chiudere gli occhi. No. Bisogna aprirli! Dovete aprire gli occhi, leggere, scrivere, inventare. Dovete fare leggere tutto ai bambini. Tutte le fiabe che sono così importanti! Perché voi mi direte, a che servono le fiabe che ci sono le fate le principesse, gli orchi, i draghi, no? No, le fiabe non insegnano ai bambini che esistono i draghi, che esistono i draghi i bambini lo sanno già! Le fiabe insegnano ai bambini che i draghi possono essere sconfitti. Questo insegnano ai bambini le fiabe. Allora fateli leggere, il più possibile. 

Inventate, trovate storie, perché diventerete unici! Anche se già lo siete unici, sapete perché? Perché ognuno di voi vivendo è l’eroe, il protagonista di una storia che non si ripeterà mai più per l’eternità, siete voi gli eroi! Gli eroi della vostra vita, sentitelo! Guardate che è una cosa impressionante, bellissima, difficile, ma chi l’avrà inventata… E voi fate le cose difficili, più difficili sono meglio è! Quando dite: “Ma questo non ce la faccio, questo è troppo difficile”, quello dovete fare! Le cose difficili. E se sbagliate non vi preoccupate! Sbagliate? Va bene, sbagliate e risbagliate, provate e riprovate! Gli errori sono necessari, utili e qualche volta anche belli! Per esempio la Torre di Pisa, avete visto che bell’errore, è un bell’errore! Quindi non vi preoccupate, divertitevi! C’è ancora gente che pensa che se uno si diverte, se un bambino si diverte non impara! Ma pensate un po’. Ma voi divertitevi, fate qualsiasi cosa e qualsiasi cosa facciate amatela! Amate ciò che fate, non accontentatevi di fare un “buon lavoro”, lo dovete fare al meglio, lo dovete fare, mi viene da dire, come Michelangelo ha fatto questa cupola che meglio al mondo non si possa fare! Amate ciò che fate, amatelo. Ora lo so siete piccoli, siete ancora nell’età che non sapete che fare, che avete tanti dubbi, però non vi preoccupate che poi crescerete e ne avrete sempre di più! Sì, io quando ero piccolino la mia mamma mi diceva: “Robertino imparale ora le cose perché poi quando sarai grande non ci capirai più niente”. Aveva ragione. Ma va bene così. Non vi fidate di chi vi dice: “Siate sicuri, vai dritto per la tua strada”. No! Io vi dico l’opposto: dovete essere insicuri. Quanto più siete incerti indecisi, scettici, dubbiosi, più dubbi avete meglio è. Sono belle le certezze ma l’incertezza è più bella. Quando non si sa che fare quando uno dice: cosa faccio? E se non ce la fate chiedete aiuto. Io per esempio per dirvi le cose che vi dico ho chiesto aiuto a tanti amici... Non li ho mai conosciuti, ma sono amici miei perché sono poeti e potesse e quindi chiedete aiuto e non abbiate paura, come diceva Papa Wojtyła, Giovanni Paolo II : «Non abbiate paura» diceva. Ed è vero. Perché siamo tutti insieme. 

Siamo tutti insieme, sento che nei vostri cuori pulsa l’intera umanità, siamo una sola persona. Vi vedo qui pronti a prendere il volo e allora fatelo! Prendete il volo, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro! Lo potete fare! Costruite un mondo migliore, voi! Fatelo diventare più bello che noi non ci siamo riusciti. Fate diventare il mondo più bello. Guardate che è più facile di quello che sembri. Sapete perché? Perché il mondo lo vuole lui di essere più bello. 

Il mondo ha bisogno di essere bello, ne ha bisogno. E voi lo potete fare, lo dovete fare. Ha bisogno di essere bello il mondo, ne ha bisogno. Allora fatelo, perché ognuno di voi lo può fare, perché ognuno di voi porta il proprio contributo piccolo, invisibile, ma concreto verso il bene o il male. E allora ve lo dico: portate il vostro contributo verso il bene! Cercate di fare le cose belle, rendete gli altri felici! Felici ho detto non più buoni, non cercate di rendere gli altri più buoni. C’è una sola persona che bisogna rendere più buona: se stessi. Gli altri bisogna renderli felici e per rendere qualcuno felice bisogna essere felice. Siate felici, siate felici e diventate l’adulto che avreste voluto accanto quando eravate bambini. 

Cercate di portare il vostro contributo al bene, guardate che non è che poi nella vita ci sono tante cose che uno dice: fai questo, fai quello… tanti consigli che danno… Guardate, di regole non ce ne sono tante, [ma] l’unica cosa sensata che ho sentito dire in tutta la mia vita lo sapete da chi l’ho sentita dire? Da Gesù. Nel Vangelo, il discorso della montagna. Quando Gesù — è un incanto di bellezza, una bellezza che non si resiste — quando Gesù dice tutti gli elenchi da imparare a memoria. Beati i miti, gli operatori di pace, beati i misericordiosi... Ecco, beati i misericordiosi, che poi vorrebbe dire, diciamo, prendersi cura del dolore degli altri, essere sensibili, perdonare, insomma essere profondamente buoni, Siate profondamente buoni. Questo ha detto Gesù. Ve lo dico, a me questa sembra l’unica cosa sensata che abbia mai sentito in tutta la mia vita, l’unica buona idea che sia stata espressa nella storia dell’umanità. Se qui in mezzo a voi c’è uno che ce ne ha un’altra si faccia avanti e la dica, sarebbe la seconda! Siate profondamente buoni ha detto Gesù, che la vita è questo, è amore, conoscenza e una compassione infinita per il dolore che attraversa l’umanità. 

Solo che noi sappiamo che molto spesso è governato da gente che non sa cosa è la misericordia, l’amore, gente che commette il più grave e il più stupido dei peccati: la guerra. 

Sentite questa parola come è brutta qui davanti a voi, in mezzo a tutti voi, in questa piazza è proprio brutta, sporca tutto. Non la si può ascoltare. 

Eppure dobbiamo porre fine a questa cosa, lo sappiamo. Quando i bambini giocano alla guerra, appena uno di loro si fa male, si fermano. Fine del gioco. Ma perché quando fanno la guerra, al primo bambino che soffre, al primo bambino che si fa male, non si fermano? Che vigliaccheria è questa, deve finire la guerra! 

Una poetessa americana Eve Merriam ha detto: «Sogno di dare alla luce un bambino che mi chiederà: mamma cosa era la guerra?». E così deve avvenire. Ce la dobbiamo dimenticare. Deve finire la guerra! Voi mi direte: è un sogno, è una fiaba. Sì, è così, però come ha detto Gianni Rodari al premio Andersen: le fiabe possono diventare realtà, possono diventare vere. E ha ragione, se ci pensate. 

Quello che diciamo può diventare vero, il grande problema è trovare le parole giuste, le parole che facciano diventare le cose vere. Per esempio nessuno ancora ha trovato la parola giusta, la parola magica per fermare la guerra, come “apriti sesamo”, “guerra fermati” e la guerra si ferma. Non l’abbiamo trovata. Noi non ci siamo riusciti. Eppure, guardate bambini, che c’è quella parola. Io sono sicuro che uno di voi troverà la parola per fermare la guerra per sempre! 

Lo sento! Perché c’è quella parola, esiste! Uno di voi la deve trovare, la troveremo insieme, la dobbiamo cercare, tutti insieme, con passione e sincerità, cercarla in tutte le lingue, con fantasia, e la troveremo, la troverete voi! 

Noi dobbiamo solo aiutarvi a cercarla, amandovi, scrivendo storie, raccontandovi storie, soprattutto storie che vi facciano ridere, perché guardate che non c’è niente di più bello la mondo della risata di un bambino! E se un giorno tutti i bambini del mondo, nessuno escluso, potranno ridere tutti insieme, quel giorno sarà un bellissimo giorno, un grande giorno, il giorno della storia del mondo!


 

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