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Commenti Vangelo 9 maggio 2021 Sesta Domenica di Pasqua

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MAGGIO   CON  MARIA

 

1. Una presenza silenziosa

Maria nei vangeli

Anni fa, il nostro parroco chiedeva talvolta ai bambini del catechismo di cercare nei vangeli quante volte venivano riferite le parole dette da Maria. Catechisti e bambini si mettevano all'opera e con loro anche i genitori. Alla fine la tanto attesa risposta: cinque volte, veniva coronata da un piccolo premio. Erano, escludendo il Magnificat, due le frasi pronunciate nel dialogo coll'angelo all'annunciazione, poi un dolce rimprovero nell'aver smarrito Gesù al tempio e altri due brevi interventi in favore degli sposi di Cana: tutto qui. Contrariamente a quanto avviene ai nostri giorni, quando molti ritengono di valere per quello che dicono e non per quello che sono, Maria emerge invece silenziosamente dalle pagine che raccontano la vita di suo figlio. La sua presenza s'intuisce, e diventa certezza, tanto che non si può prescindere da lei ogni volta che ci accostiamo al mistero della redenzione.

Sono pochi gli scenari “ufficiali” che nei vangeli ce la presentano protagonista, una parola grossa chiamarla protagonista, ma questo ella fu, al di là di ogni sua pretesa o intenzione. Protagonista umile di una storia importante e unica: così forse possiamo classificarla, ma Maria è troppo oltre e al di fuori di ogni possibile descrizione umana. Lontana nel tempo e nello spazio, eppure ci è sempre stata vicina fin da bambini, come presenza materna complementare alla nostra mamma terrena che ci insegnava le prime preghiere rivolte proprio a Lei. E' difficile immaginare l'irruzione del soprannaturale in una vita adolescenziale spesa tra la casa, la sinagoga, il pozzo o la fontana per assolvere i quotidiani impegni materiali e spirituali. E allora tanto vale affidarsi alle belle immagini pittoriche con cui nei secoli i grandi artisti l'hanno ritratta, inquadrature e scorci poco  verosimili, ma carichi di bellezza, idealizzati e trasposti in ambienti diversi. Tutto questo non distoglie dall'essenziale e non ne altera i contenuti.

A tu per tu con un angelo...come sarà stato, chissà? Il vangelo non si preoccupa dei dettagli non necessari. Un breve dialogo, solo per chiarire i termini di un accordo tra due contraenti: uno proponeva, l'altra accettava un disegno che sfugge ai limiti umani, coinvolge cielo e terra e si perde nell'eternità. Silenziosa, prudente, sobria, fiduciosa: così ci appare Maria alla fine di questo affresco evangelico, lei “Vergine annunciata”, come volle definirla Antonello da Messina, raffigurandola in meditazione, di fronte a un angelo che è addirittura fuori campo. E' lei, infatti, la destinataria di un annuncio che la segnerà per sempre. Sulla parola di Dio, Maria si fida e parte per il suo cammino. Cammino di consapevole accettazione, pronto ad ogni difficoltà e sofferenza, immerso in un mistero dapprima solo intravisto e gradualmente assunto sempre più su di sé.

Sulle alture di Ein-Karem Maria arriva da Elisabetta a dorso d'asino, spinta da una carità si direbbe già divina, frutto dello Spirito che in lei opera il miracolo della maternità e prorompe nel Magnificat, quasi la necessità di esprimere subito la lode a Dio di cui constata le grandi opere, alle quali lei stessa collaborerà. Silenzio, carità, umiltà fanno corona ad ogni gesto di Maria fin qui.

Un sentimento di disappunto umano la caratterizza come mamma apprensiva al momento dello smarrimento di Gesù al tempio: ed è comprensibile l'ansia di Maria e Giuseppe “angosciati” per aver perso quel figlio, quel tesoro donato e affidato alle loro cure!

Infine Cana: il primo dei miracoli o “segni” che Giovanni riferisce. Qui Maria è donna di casa, attenta al funzionamento di ogni cosa al meglio. Non è in casa sua ma si preoccupa come e più che se fosse per sé. La carità fa parte di lei che vive proiettata all'esterno, non pensa a sé, non parla di sé, non pretende per sé e non fa parlare di sé. Davvero difficile raggiungere queste vette di ascetismo, pur vivendo nella banale quotidianità di un villaggio d'Oriente. Ma siamo di fronte a Maria “piena di grazia”, dunque creatura unica, modellata da Dio con tutte le bellezze spirituali che le litanie le riconoscono.


Un richiamo ai catechismi

Io sono con voi : capp. 3 e 4

Annunciazione, nascita di Gesù, adorazione dei Magi, fuga in Egitto: sono tanti gli episodi in cui cercare coi bambini la presenza di Maria. A volte è solo accennata, s'intuisce appena, ma aleggia un po' ovunque, alle spalle di quel Figlio che cresce e si sta nascostamente preparando per la sua missione.

Cogliamo tra le parole scarne degli evangelisti, Luca in particolare, il calore di una casa modesta,  riscaldata dall'amore e dalla fede di Maria, sostenuta da Giuseppe, lo sposo dolce e forte che Dio le ha messo al fianco. Anche attraverso i millenni la famiglia di Nazareth può offrire a chi lo cerca un modello sempre attuale a cui ispirarsi

“Maria, tu che hai atteso nel silenzio” così inizia un bel canto che possiamo insegnare ai bambini e ragazzi che si preparano ai sacramenti. Qui c'è il doppio aspetto che troviamo nella Madonna: da una parte il silenzioso ascolto nella docilità e nella piena fiducia in Dio e dall'altra la sua capacità di aiutarci a fare lo stesso, accogliendo a nostra volta suo Figlio.

                                                                                                                      Paola Radif

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