Commenti Vangelo 28 marzo 2021 Domenica delle Palme
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DOMENICA DELLE PALME
Se il cammino quaresimale è tutto un percorso di avvicinamento alla Pasqua, la domenica delle palme colloca con maggiore incisività nel cuore del mistero su cui la Pasqua dirà la parola definitiva. In questa domenica a prima vista colpisce un contrasto stridente tra la parte iniziale della liturgia che celebra l'ingresso di Gesù a Gerusalemme in un clima di generale esultanza e la parte seguente con la lettura del Passio, nella versione di Marco, a ripercorrere il cammino verso il Calvario fino alla crocifissione, sulla quale cala la pietra del sepolcro. Bisognerà attendere la Pasqua per gioire di fronte alla resurrezione
Dunque,
Gesù è accolto, tra ali di popolo in festa. E poi? Cosa resta di questi
istanti? La Croce issata sul Golgota. E, durante i pochi giorni che corrono tra
un evento e l'altro, incomprensioni, sofferenza, tradimenti: un calvario, già
prima del Calvario.
E'
sconcertante constatare come l'animo umano possa essere volubile, facile a
contraddizioni. Dall'entusiasmo al tradimento il passo può essere anche breve
quando per rincorrere la propria egocentrica verità ci si lascia sfuggire il
riferimento certo alla Verità che non è mutevole e dunque non riserva sorprese.
Trasportati dalle letture di oggi possiamo provare a diventarne invisibili
comparse per vivere con maggior coinvolgimento una vicenda che non è solo
rievocazione ma premessa della nostra stessa redenzione. Ecco, allora, che si
presenta viva ai nostri occhi l'immagine di un messia che ha come segno
distintivo una cavalcatura modesta, un asinello di cui già Zaccaria aveva
profetizzato: “Esulta grandemente,
figlia di Sion. Ecco a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile,
cavalca un asino”(Zc 9,9). E' bello vedere l'intraprendenza semplice e tuttavia
festosa di chi stende mantelli e taglia rami per sventolarli, anche se queste
stesse foglie non hanno avuto il tempo di appassire, che già tirava un'aria
tanto diversa. Il re, il Messia che Israele da secoli attendeva, ora non era
più atteso perchè regnasse ma era cercato per essere cancellato da quello
scenario. D'ora in poi, l'atmosfera si fa ostile, cupa. Domina il sospetto, una
cospirazione sottile serpeggia fino a far trionfare l'ora delle tenebre. Sulle
alture di Gerusalemme c'è un luogo, detto Monte del Cattivo Consiglio, dove
viene idealmente collocato il complotto riferito da Giovanni, quando Caifa
dirà: “Meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera”
(Gv 11,50). Queste le ragioni del sinedrio... In quel momento scatta il piano
di Satana, che entra nelle menti, s'insinua nei cuori. Non di tutti, però. C'è
chi continua a credere e a sperare.
La
domenica delle palme sembra, dapprima, proclamare la regalità di Gesù, poi però
gli eventi portano in un'altra direzione, ma questa gloria solo preannunciata
esploderà manifestandosi pienamente solo dopo il passaggio attraverso la croce.
E sarà la vittoria finale che chiama tutto il popolo di Dio a farne parte.
Paola Radif