Alberto Maggi “La Chiesa stia attenta ai passi indietro. E continui sulla scia del cambiamento”
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
2 giugno 2025
Intervista con il Teologo Alberto Maggi
a cura di Domenico Agasso:
“L’imperativo è accogliere e ascoltare tutti, senza distinzioni”
«Come Chiesa dobbiamo stare attenti a non fare passi indietro a livello di comunicazione dell'accoglienza». È l'appello di padre Alberto Maggi dopo la nuova puntualizzazione di Leone XIV sul tema famiglia: ieri il Papa ha precisato che «il matrimonio è il canone del vero amore tra l'uomo e la donna».Religioso dell'Ordine dei Servi di Maria, teologo 79enne, dal 1995 Maggi dirige il
Centro Studi biblici Giovanni Vannucci a Montefano, in provincia di Macerata, dove la prima
domenica di ogni mese organizza incontri sul Vangelo, a cui partecipano centinaia di persone che
arrivano da tutta Italia e dall'estero. In particolare, «ho sempre accolto chi si sente escluso e ferito
dalla Chiesa. Tantissime persone omosessuali e transgender».
Che cosa pensa delle varie sottolineature di Papa Prevost sul tema famiglia?
«Non è mia intenzione correggere le parole del Pontefice, ci mancherebbe. In generale, credo che
come Chiesa dobbiamo stare attenti a non fare passi indietro a livello di messaggio d'accoglienza.
Questo vale sempre, non mi riferisco solo a Leone XIV, che ha appena iniziato il pontificato. Nei
Vangeli troviamo uno sguardo liberante della famiglia».
Che cosa significa?
«Gesù libera la famiglia dai "ricatti sociali" che ne bloccano la maturazione. L'obiettivo è, e deve
essere sempre, aiutare ogni persona ad accedere alla pienezza di vita cui è chiamata. Nei Vangeli,
famiglia vuol dire comunità accogliente. Non è una questione di dottrina, che non è in discussione,
ma di mentalità. La direzione deve continuare a essere quella di una Chiesa aperta concretamente a
tutti».
Come si concilia il richiamo alla famiglia «tradizionale» con la dichiarazione «Fiducia
supplicans» del Dicastero per la Dottrina della Fede che consente di benedire coppie
omosessuali?
«Papa Leone è chiamato ad affrontare la grande sfida dell'equilibrio tra la difesa della sacralità del
matrimonio fra uomo e donna e l'accoglienza delle persone gay. E tra le anime ecclesiastiche in
contrasto su questi temi. D'altronde, la vitalità della Chiesa sta proprio nel "ruolo" che Gesù affida -
nel Vangelo di Giovanni - allo Spirito: "Vi guiderà alla verità tutta intera". Non si tratta di prevedere
il futuro, ma di comprendere sempre più a fondo il messaggio di Dio, che è innanzitutto Padre. E
più la comunità dei suoi figli diventa umana più la Parola di Cristo risplende, diventa chiara e
attuale».
Che cosa intende con «diventare umana»?
«Lo Spirito è garanzia di una Chiesa capace di rispondere alle novità della storia. Perché l'umanità
cambia: si modificano i modelli relazionali, le strutture sociali, le sensibilità. Di fronte a questi
cambiamenti, la Chiesa non deve avere paura, ma porsi in ascolto. Ha lo Spirito che la rende viva,
creativa, profetica. Il pericolo è quando, spaventata, la Chiesa si rifugia in vecchie risposte a
domande nuove. Quando lo fa, le persone non ascoltano».