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Adalberto Mainardi "Bibbia e natura in Dostoevskij e Tolstoj"

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Nell’ambito del ciclo di letture bibliche su Bibbia, letteratura e filosofia l’Associazione “Biblioteca Salita dei Frati” ha presentato martedì 3 dicembre 2019 la conferenza di Adalberto Mainardi, monaco di Bose, sul tema "Bibbia e natura in Dostoevskij e Tolstoj"

Il problema della natura, al pari dei dilemmi della storia o della comprensione della Scrittura, è un problema d’interpretazione. Accostandoci alle trasformazioni della natura come topos letterario nei due grandi scrittori russi, tocchiamo il problema ermeneutico.
Per comprendere il senso della natura e in essa la collocazione dell’uomo, per penetrare l’enigma delle cose e ritrovare l’armonia (che è anche uno degli aspetti del nuovo pensiero ecologico) occorre acquisire la trasfigurazione dello sguardo: lo sguardo di chi ama, del seme che muore per dare frutto.
Dostoevskij rimane ossessivamente attaccato all’idea che la beatitudine finale si può raggiungere solo attraverso la sofferenza: il conseguimento del senso della vita deve passare per il travaglio del parto (anche questa un’immagine giovannea).
Tolstoj riconduce il senso del cristianesimo a quello dell’amore fattivo: non è una riduzione della fede
cristiana all’etica - come sbrigativamente è stato accusato di fare - ma una coerente lettura della Bibbia in una chiave giovannea, in cui si rispecchiano amore del creato e amore del fratello (cf. 1Gv 4, 20)
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