Rosanna Virgili "La Persona sbagliata"
Vedere un uomo politico impugnare una Croce ci fa ricordare pagine remote e recenti di simili abusi che non hanno portato bene né alle società civili né, tanto meno, alla fede religiosa. Eravamo convinti che una Chiesa protesa a convertirsi al Vangelo sperasse di non vederne scrivere mai più.
Ascoltare un cittadino che si dice cristiano, capo di un partito politico, che mostra il Rosario e si rivolge alla Madonna, sicuro di avere da Lei la vittoria alle prossime elezioni ci fa, poi, molto interrogare.
E ci chiediamo: di quali ambizioni di futuro, di quali programmi, di quale giustizia, di quale idea di bene comune, di società, di popolo e nazione, la Madre di Gesù dovrebbe diventare paladina?
L’idea del partito è chiara, semplice e popolare tanto che possiamo capirla anche noi, persone senza troppi studi: prima vengono gli italiani, vale a dire i loro diritti, la loro sicurezza, la loro proprietà, la loro religione. Quanto richiede una serie di dispositivi di selezione e di “chiusura” che coinvolge sia i confini di proprietà delle persone fisiche (si veda la legge sulla legittima difesa) sia quelli della nazione; sia quelli economici sia quelli delle idee e delle tradizioni (e qui di esempi se ne potrebbero far tanti).
Il programma è predisposto alla difesa di ciò che è “nostro”, rispetto a ciò che non ci appartiene e, quindi, ci è nemico.
Una difesa che chiede compattezza e non può permettersi l’opinione diversa né la discussione, pertanto occorre educare i cittadini all’acquiescenza (vedi vietare gli striscioni ai balconi) e la Scuola e le Università alla complicità (ed ecco la Professoressa di Palermo che viene sospesa).
Come cittadina italiana battezzata vorrei dire a questo politico che io non metto in dubbio la sua fede e che apprezzo il suo animo orante, ma che credo che la Madonna sia la Persona sbagliata. Penso che in nessun caso la Madonna potrebbe concordare con questo suo programma. Innanzitutto perché non è italiana. Poi perché è povera e viene da un Paese povero del Sud del Mediterraneo e non potrebbe mai pagarsi neppure una levatrice che l’aiutasse a partorire. Poi perché non vorrebbe separarsi da suo marito Giuseppe, se a questo la forzassero - come il suo governo pretende dalle donne soccorse in mare –, perché questa è la volontà di Dio. Poi perché è un’eterna migrante per motivi “umani” quindi ha bisogno di essere accolta. In gioventù fu costretta a scappare in Egitto sulla groppa di un asino sotto un sole cocente, attraversando un deserto e rischiando di essere respinta – insieme a Gesù neonato - alle dogane africane; in vecchiaia – lei pensi! - fu adottata da un giovane amato da suo figlio e finì ad Efeso, che oggi si trova in Turchia.
Che dire sulla chiusura dei porti? Maria non potrebbe mai esser d’accordo: lei stessa si fece, infatti, come un “porto” per accogliere lo straniero degli stranieri: il Dio che veniva dal Cielo!
La Madonna, rispetto al suo programma, ha proprio un’altra visione del mondo. Come potrebbe avere una concezione identitaria – fisica e politica – Lei, Sposa di Dio? Madre di un figlio di nessuno all’anagrafe di questa terra? Come potrebbe voler difendere la proprietà privata, anche con la pistola, se non è titolare di nulla?
La Madre di Gesù ha, poi, un “manifesto politico” che, onestamente, è molto più ampio e alto del suo: si chiama il “Magnificat”. È un inno forte, com’è immensa la sapienza di questa donna, che celebra la grandezza di Dio perché: “ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi”. A qualsiasi popolo essi appartengano. Le do un consiglio: sia lei a sottoscrivere il programma di Maria di Nazareth.
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Come tante cittadine italiane sono cresciuta in un paesino di campagna e, nel mese di Maggio, quand’ero piccola, si andava a recitare il Rosario, portando da casa un mazzetto di viole o di rose e il profumo riempiva la Pieve. Tante erano le donne a pregare e, specialmente, le contadine, le irregolari, le vedove, le sospettate, le ragazze madri, le orfane, quelle che i mariti, ubriachi, picchiavano, le forestiere che qualche famiglia di buoni cristiani aveva ospitato a tempo indeterminato.
La Madonna era trattata con puro amore ed eravamo noi a chiederLe cosa potessimo fare per Lei, che tanto soffriva per il mondo a causa dell’umanità e la fraternità che vedeva continuamente violate. Essa ispirava vocazioni missionarie, voli dell’anima verso i bambini neri o gialli, o bianchi, ma affamati e senza istruzione. A quante ragazze Lei ha insegnato la corresponsabilità dell’ingiustizia e della sofferenza universali! Tra le donne che penavano la giornata e Maria non occorrevano nemmeno le parole, tanta era la naturale intesa: Lei era la madre di chi non aveva madre, Lei che aveva avuto un figlio ucciso, era la compagna delle madri delle vittime e dei carnefici; Lei, che era stata sola, era intima a chi brancolava, nel buio della disgrazia o della vergogna.
Era lei il refugium peccatorum, la regina martyrum, la consolatrix afflictorum, la speranza dei diseredati, la ianua coeli, quella “porta del cielo” che faceva entrare tutti senza documenti; Lei la foederis arca: l’arca dell’alleanza dove tutti ci sentivamo al sicuro di trovare spiaggia nel Paese di Dio.
Quella preghiera litanica plasmava le nostre menti ancora bambine educandole alla carità, alla solidarietà, al soccorso dei più deboli, alla misericordia, all’ospitalità, alla cura del bene di tutti, alla festa. Pur nella povertà materiale, nelle grandi durezze della vita, la parola era dolce, rispettosa, civile. Fraterna. Nessuno avrebbe fischiato il nome del Papa, o si sarebbe arrogato il diritto di fargli da censore, ancorché sapesse che nessun Papa – uomo e peccatore anch’egli – fosse perfetto. Il mondo cristiano aveva un sapore di pane umile e spezzato, d’amicizia, un gusto di vino buono. Lo stile di vita che oggi adottano le Comunità di accoglienza - in tanti di quei luoghi e casi che rientrano anche nell’ambito del “Terzo settore” - ieri lo vivevano le normali famiglie e i paesi. E certamente anche quelli dove il partito di cui stiamo parlando, raccoglie, oggi, la gran parte dei consensi.
Vorrei condividere questi miei pensieri proprio con loro, con tante donne, mamme, ragazze, nonne cattoliche. E con tutti quei cristiani che amano la Madonna e pensano che li possa rappresentare e che possa custodire le loro radici cristiane chi oggi esibisce il Rosario.
Vorrei che ci sedessimo ancora sui sedili davanti la chiesa per ragionare insieme sulle vere e buone tradizioni della nostra fede, così che, illuminandoci a vicenda, risvegliandoci alla bella memoria, possiamo evitare di essere ingannati dai venditori di arroganza e menzogna, da chi parla davvero un’altra lingua, ha sogni e radici contrari ai nostri e non ha pudore di strumentalizzare ogni cosa, anche le cose più sacre.