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Paolo Ricca "La giustizia partigiana di Dio"

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"La giustizia partigiana di Dio": la meditazione del pastore valdese Paolo Ricca nella Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani

24 gennaio 2019



Deuteronomio 16, 18-20

Ti costituirai giudici e scribi in tutte le città che il Signore, tuo Dio, ti dà, tribù per tribù; essi giudicheranno il popolo con giuste sentenze. 19Non lederai il diritto, non avrai riguardi personali e non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e corrompe le parole dei giusti. 20La giustizia e solo la giustizia seguirai, per poter vivere e possedere la terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti.

Cari fratelli e sorelle,
stiamo celebrando, quasi in tutte le Chiese del mondo, la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, perciò ho pensato di ritornare assieme a voi alla parola della Bibbia che le Chiese della Indonesia hanno scelto e proposto a tutte e Chiese del mondo. Che è appunto questa parola del libro del Deuteronomio, che sicuramente vi è già stata spiegata, ma sulla quale desidero ritornare anche perché, purtroppo, in Italia è stata diffusa in una traduzione, quella della Bibbia interconfessionale, che è una bela traduzione ma qualche volta tradisce invece di tradurre. E questo è avvenuto proprio con questo versetto che, nel testo ebraico, dice: La giustizia, solo la giustizia seguirai. Cioè perseguirai, cercherai di attuarla. Questa parola è tradotta nella Bibbia interconfessionale in questo modo: Cercate di essere veramente giusti.
Come vedete questa traduzione sposta l’accento dalla giustizia, che dobbiamo realizzare, che si deve realizzare nel mondo, alla nostra giustizia. Come se, appunto, Dio, che parla qui attraverso il profeta, come se Dio invitasse noi ad essere giusti, mentre ci invita a praticare la giustizia di Dio nel mondo.

E quindi desidero commentare questa parola, appunto, per la sua radicalità, per la sua esclusività. Perché dice: La giustizia, solo la giustizia seguirai. Cioè, non ti occuperai di altro. Non ti occuperai di altro finché non ci sarà giustizia nel mondo. Quale giustizia? La giustizia di Dio.
Dio ama la giustizia. Non ama solo la giustizia, certo, ama anche la misericordia, ama la compassione, ama il perdono, ama la vita, ama la gioia, ama la santità, ama la verità. Che cosa non ama il nostro Dio che è amore? Ma prima di tutto ama la giustizia. Cioè, tutto il resto viene dopo. Prima ci deve essere la giustizia e poi tutto il resto. Questo è il senso della parola: la giustizia, solo la giustizia seguirai. Non che non devi seguire le altre cose, ma prima devi seguire la giustizia. Non che Dio ama solo la giustizia, Dio ama tante cose, ma la prima cosa che ama, la prima cosa che vuole che sia realizzata, attuata nel mondo è la giustizia.

Ma qual è questa giustizia che ha la precedenza su tutte le altre? Pensate, anche nella nostra società la giustizia civile è importantissima, quella dei tribunali, la giustizia penale, la giustizia amministrativa, la giustizia sociale è importantissima. Tutte queste giustizie sono importanti ma quella di Dio non è una di queste giustizie. Quella che Dio ama più dei culti, più delle liturgie, più delle preghiere, anche più della nostra, certamente io credo, spero, Dio ama la nostra preghiera ma ama di più la giustizia. Ama il nostro canto, certamente, ma ama di più la giustizia.
Che cos’è questa giustizia? Ma voi lo sapete, è detta mille volte nella Bibbia: è la giustizia a favore di qualcuno, cioè è il contrario della giustizia nostra, che è raffigurata come una donna bendata che tiene in mano una bilancia con i due piatti in perfetto equilibrio. Questa è la nostra immagine di giustizia. Quella di Dio non è così. La giustizia di Dio è squilibrata, radicalmente squilibrata. Perché? Perché il mondo è squilibrato. E la giustizia di Dio è squilibrata all’incontrario.

E’ squilibrata per combattere gli squilibri del mondo. Deve essere squilibrata, deve essere partigiana, deve essere parziale. Questa è la giustizia di Dio. La giustizia dell’orfano. Perché? Perché nessuno lo difende, Dio lo difende. Della vedova, perché? Perché la vedova nessuno la protegge, Dio la protegge. Dello straniero, perché? Perché nessuno ama lo straniero, Dio lo ama. Del povero, perché? Perché il povero non può pagarsi l’avvocato, Dio è l’avvocato del povero.

Questa è la giustizia di Dio, la giustizia partigiana. Partigiana a favore di qualcuno e non di altri, parziale. Dio non ha gli occhi bendati, i piatti non sono in equilibrio nella giustizia di Dio.
E noi siamo al servizio di questa giustizia di Dio per l’orfano, per la vedova, per il povero, per lo straniero. Siamo al servizio. Potremmo dire: siamo i partigiani della giustizia partigiana di Dio. Ecco il senso di questa parola.
Non che questo ci renda giusti: non c’è nessun giusto, neppure uno, dice l’apostolo Paolo. Ma con tutti i nostri limiti e tutti i nostri difetti noi siamo al servizio della giustizia partigiana di Dio. La quale è talmente partigiana che non è solo a favore dell’orfano, della vedova, del forestiero e del povero, ma è anche a favore di me, povero peccatore indegno del suo amore.

Questa è la misura piena della giustizia di Dio, che egli è a favore di me peccatore. Non mi respinge, non mi condanna, non mi punisce, al contrario mi abbraccia, mi accoglie, mi perdona, mi copre con il manto della giustizia di Cristo, mi rende giusto in Cristo. Per cui , si, posso dire anche di me, persino di me, posso dire: sono veramente giusto in Cristo. In Cristo ma non senza Cristo.
Come vedete ci sono due giustizie di Dio: quella a favore dell’orfano, della vedova, dello straniero, del povero è la giustizia che Dio esige dalla sua comunità, esige dalla Chiesa cristiana che sia al servizio di questa giustizia partigiana di Dio. Ma poi c’è un’altra giustizia, non la giustizia che Dio esige, ma la giustizia che Dio dà, regala, dona a me peccatore. La giustizia che io non devo fare ma devo ricevere. Ecco la doppia giustizia di Dio: quella che lui esige e quella che lui dà.

In Cristo siamo veramente giusti. Afferra dunque Cristo e la sua giustizia per essere giusto in lui. E’ lui la tua giustizia davanti a Dio e davanti agli uomini. Non è un caso che Gesù abbia detto: Beati gli affamati e gli assetati di giustizia, perché saranno saziati. Beato te se hai fame e sete della giustizia di Cristo, perché sarai saziato. Amen
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