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Giorgio Bocca, l'arma della scrittura

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Lunedì 4 giugno 2018, alle ore 16.00, il Teatro Gerolamo di Milano ospita l'evento Giorgio Bocca, l'arma della scrittura, un omaggio al giornalista e allo scrittore scomparso nel 2011 per capire quale sarà il futuro di una professione in cerca di una nuova identità.

Giorgio Bocca è stato molte cose: giornalista, scrittore, storico.
In tutte queste attività - peraltro collegate in maniera circolare - si è distinto per tre caratteristiche principali: vedere le cose di persona, una scrittura che ha rinnovato il linguaggio del giornalismo, e infine il coraggio delle opinioni, giuste o sbagliate che fossero. La fedeltà a queste caratteristiche, a questo modo di intendere il mestiere è ciò che ha fatto di Bocca un punto di riferimento di oltre 50 anni di vita civile italiana.

Silvia Giacomoni, Alberto Saibene e Marco Vigevani hanno ideato un omaggio all’uomo, al giornalista, allo scrittore: è così che è nata, grazie anche alla collaborazione con Feltrinelli (storica casa editrice di Giorgio Bocca) e con il Teatro Gerolamo, una giornata dedicata a lui e al suo lavoro.

Lunedì 4 giugno ospiti e colleghi si chiedono non solo che cosa ha contraddistinto nel concreto il giornalismo di Bocca riguardo i grandi fenomeni italiani della seconda metà del Novecento (il miracolo economico, il terrorismo, la mafia), ma soprattutto si interrogano sull’attualità della sua lezione e come i giornalisti di oggi possano seguirla con gli strumenti, vecchi e nuovi, che hanno a disposizione, in un mondo sempre più dominato da interessi economici, dalle fake news, dalle armi di distrazione di massa.

Il programma dell’incontro si articola in due parti: nella prima parte storici, scrittori e interlocutori riflettono sulla lezione di Bocca attraverso l’esperienza giornalistica, di storico e testimone del XX secolo; nella seconda colleghi di età e provenienze diverse si confrontano sul divenire della professione in un quadro dell’informazione che si è trasformato molto rapidamente nell’ultimo decennio, col conseguente cambiamento delle abitudini di lettura, degli stili di scrittura, del ruolo del giornalista e dei giornali nella società contemporanea. Una rivoluzione.

Di seguito il programma completo dell'evento, a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Parte 1 (ore 16.00): Conoscere la realtà per costruire e difendere la democrazia

Guido Crainz, Università di Teramo: Giorgio Bocca e le mutazioni antropologiche del Paese
Alberto Rollo, editor e scrittore: La voce dei fatti
Marco Revelli, Università del Piemonte Orientale: Giorgio Bocca, partigiano sempre.
Gian Carlo Caselli, magistrato: Il significato nella storia dell'Antimafia dell'intervista del 10 agosto 1982 al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Prefetto di Palermo.
Stefano Levi Della Torre, pittore e saggista: Una paziente insofferenza

Parte 2 (ore 17.30): È ancora possibile fare cronaca come la faceva Bocca?

Concita De Gregorio, lettura tratta da Chi comanda nelle città
Dibattito con: Lirio Abbate, L’Espresso; Ester Castano, La Presse, Piero Colaprico, la Repubblica; Ferruccio De Bortoli, Corriere della Sera; Riccardo Staglianò, Il Venerdì di Repubblica

Nel corso del pomeriggio vengono proiettati estratti del documentario La neve e il fuoco. Giorgio Bocca si racconta di Luca Musella e Maria Pace Ottieri; Riccardo Buffonini e Camilla Violante Scheller leggono inoltre brani tratti dagli scritti di Giorgio Bocca.

Intervista a Silvia Giacomoni
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