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Terza domenica di Quaresima (Paola Radif)

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Continua la rubrica Catechisti in cammino con i ragazzi verso la Pasqua”che, facendo riferimento al vangelo della domenica precedente, offrirà alcuni spunti per la riflessione personale e per l’ora di catechismo.

3° domenica di Quaresima 
ciclo liturgico B
Vangelo: Gv 2, 13-25


Nei suoi tre anni di vita pubblica, Gesù sale al tempio di Gerusalemme ogni volta per la Pasqua, come è documentato dal vangelo di Giovanni. Nel brano odierno incontriamo un Gesù insolito: non mite, non paziente, non maestro.
È un Gesù che “si lascia prendere” dal sacro fuoco di un’ira giusta, una manifestazione di ciò che esprime il salmo citato poco dopo: “Lo zelo per la tua casa mi divora.” Gesù non tollera che la casa del Padre, luogo di preghiera, sia trasformata in un rozzo mercato, dove il culto diventa pretesto per trattative che mettono al centro ciò che nulla ha a che fare con la parte spirituale dell’uomo. Ai Giudei che assistono scandalizzati a questa scena, dove Egli sferza con una cordicella e scaccia i venditori dal tempio, Gesù dà una spiegazione del suo gesto, anche se essa resta per loro una risposta alquanto misteriosa. Perché Gesù fa questo, con quale autorità può permetterselo? La risposta è contenuta in quei tre giorni sufficienti per ricostruire addirittura un tempio: un’assurdità per i Giudei pensare che il bel tempio di Salomone potesse risorgere dalla distruzione in un arco di tempo tanto breve. Ma se avessero intuito che Gesù alludeva, come si legge nel vangelo, al tempio del suo corpo, avrebbero avuto ben di più da meravigliarsi.

A tu per tu con i ragazzi

Oggi mettiamo a confronto due parole che troviamo nel vangelo: tempio e mercato. Se diciamo tempio, cioè chiesa, pensiamo alla casa di Dio, al luogo della preghiera, dei sacramenti, del raccoglimento, dell’ascolto. Se diciamo mercato, il pensiero va a bancarelle piene di merci, cartelli con i prezzi, gente che parla, che discute, un vocio confuso, un raduno pittoresco di persone. Nessuno, all’infuori di qualche architetto alla ricerca di soluzioni innovative, si sognerebbe di trasformare un mercato in una chiesa, o viceversa. Eppure, a quanto leggiamo, la chiesa, il sacro tempio di Gerusalemme, si era davvero trasformato nel peggiore dei mercati. Offrire una colomba al Signore, come prescriveva la legge ebraica, o cambiare i denari presso i cambiavalute aveva oscurato lo scopo per cui l’ebreo andava in pellegrinaggio al tempio. Così non deve succedere per la nostra anima, tempio dello Spirito Santo fin dal giorno del battesimo. Tocca a noi fare attenzione a non tramutarla in un tempio che ospita degli idoli: ricchezza, ambizione, successo, prepotenza… Ci aiuterà a scacciarli proprio lo Spirito Santo se ci rivolgeremo a lui con fiducia. Sotto la sua protezione non permetteremo che le tentazioni ci portino a fare mercato delle nostre convinzioni profonde, svendendole al miglior offerente.  
Paola Radif


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