Articoli di G. Ravasi e Enzo Bianchi (FineSettimana)
Dalla prefazione al testo del Qoelet, pubblicato da Marietti 1820. "Non c'è, allora, nessuna differenza tra sapienza e stupidità? No, risponde Qohelet, una differenza c'è ed è terribile: il sapiente è tormentato, l'ignorante è ilare nella sua beceraggine. Solo l'intelligente vede il vuoto che rode l'essere e la morte che pervade ogni atto che si compie sotto il sole..." "Qohelet è, dunque, la testimonianza di un Dio povero che ci è vicino, non in virtù della sua onnipotenza, ma della sua «incarnazione», ed è in questa fratellanza che salva e si rivela."
"«La dimensione antropologica e teologica della malattia: Il Signore guarisce tutte le malattie (Salmo 103,3)». È il tema del convegno dell'Associazione medici cattolici italiani che si apre questa mattina al Centro congressi Assolombarda di Milano... «nel cristianesimo è Dio stesso, in Cristo, che... entra nella nostra umanità e prova tutto il dolore dell'uomo. Il dolore fisico, morale, la paura, il silenzio del Padre. E alla fine anche la morte... soffre tutta la sofferenza umana e vi depone un germe di trasfigurazione, che è la resurrezione, fecondando la nostra natura mortale»"
"Giovanni Ferretti: 'Essere cristiani oggi' ... cogliendo «la crisi ormai irreversibile della cristianità» come uno dei più significativi «segni dei tempi» che i cristiani dovrebbero sapientemente discernere e affrontare anziché negare... dialettica tra «l'assoluto della verità» e «il carattere inviolabile della libertà umana»... «valori non negoziabili o irrinunciabili non significa e non deve significare "non argomentabili" e tanto meno imponibili all'altro con la forza e la violenza»"