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Con Dio al fianco (Paola Radif) - Recensioni

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Paola Radif, “Con Dio al fianco- I sette sacramenti”, edizioni Paoline, 2011

Paola Radif
Completezza didattica offerta in modo efficacemente ed apprezzabilmente essenziale, unitamente ad un’intelligente – vorrei dire “astuta” – impostazione grafica che evidenzia subito i punti focali, sono le caratteristiche di fondo del nuovo sussidio “Con Dio al fianco – i sette sacramenti”  scritto da Paola Radif e pubblicato dalle Edizioni Paoline. Il primo stimolo per una riflessione lo troviamo proprio nel titolo, “Con Dio al fianco”, che ci porta al grande significato del fianco nella nostra vita: il fianco è quella parte del corpo da cui Dio – nella presentazione carica di tanti simboli che il libro della Genesi ci offre - tolse una costola ad Adamo per dare vita ad un essere simile a lui. Eva non riceve vita – in conseguenza di questo racconto – da un osso della testa o del piede di Adamo, ma da quella parte del corpo che caratterizza il vivere insieme affiancati: appunto, il fianco. Il fianco è la parte del corpo perforata dal soldato per verificare che Gesù fosse morto; Lui, che aveva detto “tutto è compiuto” poco tempo prima, effonde dal fianco quel sangue e quell’acqua che sono costitutivi della rivitalizzazione spirituale dell’uomo. Il fianco quale “luogo” del corpo che esprime lo scaturire della vita – fisica e spirituale - che viene donata e del conseguente camminare, nella vita, affiancati. L’impostazione contenutistica e grafica permette ai catechisti dell’iniziazione cristiana di poter avere le informazioni essenziali da condividere con i loro ragazzi, in modo molto chiaro, potendo personalizzare la spiegazione secondo il loro carisma personale, che diventa “didattica”. Un catechista che viva una normale situazione ricca di Gesù, trova le tracce essenziali per costruire – anche usando solo un terzo di pagina - una densa ora d’incontro.
Il testo sollecita, stimola, suggerisce, non vincola in un’esposizione preconfezionata, lasciando totale spazio d’azione – come si diceva poc’anzi – ai carismi di chi guida l’incontro. Offre un “canovaccio” sintetico, chiaro, completo. Permette di dare il “colpo d’occhio” ad alcune righe del testo, per avere una traccia impostata in modo contenutisticamente corretto, in conseguenza della quale partire per la personalizzazione totale dell’incontro. Ho parlato di “tracce essenziali”: l’essenzialità non può mai sposarsi con l’imprecisione, il pressapochismo, l’insufficienza contenutistica. Un aforisma ha il fascino dell’essenzialità: in poche parole apre sconfinati orizzonti. Il contorno dell’aforisma, il suo commento, lo fa chi lo legge e lo medita, interiorizzandolo. Lo stesso possiamo dire di questo testo. L’essenzialità, in questo caso, rivela la fortissima capacità di sintesi dell’autrice. Ma certe  capacità di sintesi avvengono solo quando i contenuti “vivono dentro” in chi scrive. “Con Dio al fianco” è nato per “farsi bere”. Talvolta qualche confratello sacerdote, per risolvere il problema della preparazione alla Confermazione di un adulto, non riuscendo ad incontrare agevolmente il cresimando per i reciproci oneri lavorativi, fa in modo di favorirne la preparazione dandogli da leggere un testo. Questo testo sarebbe efficacissimo per tale uso, perché la lettura solitaria non è pesante. Purché venga integrata con intervento d’una guida in un secondo tempo. L’adulto ha bisogno di essenzialità, quando non è un lettore abituale di libri, o non lo è di libri “di Chiesa”. Il fatto che i paragrafi siano brevi, facilita la focalizzazione dell’essenziale su quello specifico argomento. Il fatto che alcune parole siano evidenziate in grassetto – con un gradevole colore arancione – permette di completare la focalizzazione di tutto quanto è importante. Ogni sacramento viene spiegato presentando anche una storia. Dobbiamo ringraziare lo Spirito Santo per aver guidato l’autrice – che, a sua volta, non ha disdegnato di lasciarsi guidare – nel trovare storie che sono veramente efficaci per raggiungere lo scopo per cui sono state presentate. Ogni sacramento viene spiegato, inoltre, con il paragrafo “per approfondire”, e con il paragrafo “per vivere il sacramento”. Vi si trovano ulteriori indicazioni che aiutano a prendere consapevolezza di quanto offre il testo. “Classiche” ma veramente azzeccate le foto. E la definizione “classiche” non è, ovviamente, dispregiativa. “Classiche”, pertanto d’immediata comprensione. Alcune definizioni aprono scenari di meditazione profonda: i sacramenti vengono definiti “le sette carezze di Dio”; il sacramento della riconciliazione – spiegato nelle sue quattro denominazioni più conosciute – viene definito “abbraccio del Padre”. La “corporeità di Dio” che s’è manifestata in Gesù trasuda in ogni pagina.  Il testo scende anche nella descrizione della nostra situazione sociale attuale, e questo è didatticamente utilissimo; come quando – a proposito del matrimonio - rileva che “un preciso disegno anticristiano, che serpeggia attualmente tra i vari organi d’informazione, tende a sgretolare il concetto di famiglia e a orientare le nuove generazioni verso uno stile di vita cosiddetto libero, dove tutto è fluttuante e tutto è lecito”. E’ un opuscolo che ha una sua precisa personalità, completo nella sua apparente brevità. Esige, reclama, dà per scontato che il catechista ne diventi co-autore con la Radif. E questo ritengo che sia stato e sia il desiderio dell’autrice di “Con Dio al fianco”: avere tantissimi “Coautori al fianco”.
                                                                                                                          Don Marino Bruno

A un sussidio di catechesi si richiedono completezza di trattazione, semplicità del dire e forma didattica, in modo tale che il lettore non debba compiere sforzi ulteriori a quelli di un onesto impegno nell’apprensione.



Queste caratteristiche si colgono sfogliando le prime  pagine del testo di Paola Radif: “Con Dio al fianco. I sette sacramenti”.



Paola Radif è apprezzata collaboratrice dell’Ufficio Catechistico Diocesano di Genova, esperta nella formazione dei catechisti.



Il tema dei sacramenti, soprattutto oggi - immersi come siamo in una cultura secolarizzata e in una società definita “liquida” -, non appare dei più facili e, proprio per questo, una trattazione sull’argomento risulta particolarmente opportuna e, anche, urgente.



All’introduzione che per lo stile pratico e l’essenzialità ha il merito non secondario d’invogliare il lettore a proseguire nella lettura, seguono sette capitoli in cui sono presentato i sette segni voluti da Gesù Cristo per concretare la salvezza nella vita quotidiana dei discepoli.

I sacramenti felicemente denominati “le sette carezza di Dio” sono - precisa l’autrice nell’introduzione -: “…il segno concreto ed efficace dell’amore di Dio, che in Gesù Cristo si è fatto dono all’umanità, nel presente di ciascuno…” (pag. 4). Queste parole traducono bene quanto l’evangelista Luca narra di Gesù circondato da moltitudini di persone che non gli davano sosta: “… Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti … ” (Lc 6,19). 

Il titolo di questo essenziale, prezioso sussidio catechistico - A fianco di Dio. I sette sacramenti - esprime, al meglio, l’affermazione lucana e lega bene i sacramenti all’umanità di Cristo, alla sua persona.

 Nello stesso tempo, si deve notare come il titolo ponga l’uomo “al fianco di Dio”, i sacramenti così sono colti e presentati non come “cose” ma in termini di relazioni personali; la prospettiva, infatti, é il camminare insieme di Dio con l’uomo.

Dio si fa pellegrino e incontra l’uomo nella concretezza della vita; viene di nuovo alla mente la narrazione lucana dei due discepoli di Emmaus che sono avvicinati, lungo la strada, da quel misterioso pellegrino che svelerà la sua identità e sarà riconosciuto solo nel gesto sacramentale dello spezzare il pane.

L’uomo, quindi, è invitato a mettersi alla sequela di Gesù Cristo via, verità e vita, scoprendo nei sacramenti il culmine della vita cristiana.

Questi segni, nella loro unicità, sono, quindi, l’offrirsi concreto e quotidiano di Gesù Cristo, il primo e fondamentale sacramento, espressione piena e sufficiente dell’amore di Dio per l’umanità intera.

Le unità in cui si articola la trattazione dei singoli segni sacramentali dicono, innanzitutto, cos’é il sacramento per la Chiesa e cosa comporti di novità nella vita del discepolo nelle differenti stagioni e situazioni esistenziali della vita. A quello che il sacramento è in se stesso, segue, poi, uno spazio che è, a un tempo, ascolto e confronto con l’opinione comune della gente; è il paragrafo intitolato: “Quel che si sente in giro”.

Utile, per l’iniziale presentazione del singolo sacramento, è servirsi della piccola “Storia” che bene ne introduce la realtà e il significato. Per motivi di spazio, mi limito a citare le due prime narrazioni, quella riguardante il sacramento del battesimo, intitolata “Dopo l’inverno…” e quella concernente la confermazione/cresima intitolata “Fioritura di narcisi”.

Insomma - quello di Paola Radif -, è un testo che per la chiarezza della trattazione, si raccomanda come valido sussidio che con profitto può essere consigliato, non solo ai catechisti dell’iniziazione cristiana, ma, anche, ai genitori, oggi, più che mai chiamati a impegnarsi in una sfida educativa a 360 gradi, dove fede e ragione, grazia e natura, umano e cristiano sono chiamati a stare uno di fronte all’altro come elementi distinti ma essenziali dell’unico uomo esistente in Gesù Cristo.  

+ Francesco Moraglia
Vescovo della Spezia-Sarzana-Brugnato
Incaricato CEL per la dottrina della fede, l’annuncio e il dialogo
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