Mail


Paolo Gamberini "Festa della Epifania"

stampa la pagina

5 gennaio 2025

“I Magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella,
ma videro la stella perché si erano messi in cammino”.

San Giovanni Crisostomo

Questa celebre frase di San Giovanni Crisostomo esprime profondamente lo spirito della festa dell’Epifania. In essa si descrivono due movimenti: il cammino, inteso come ricerca e apertura, e la scoperta, o meglio, la presenza della stella.

La via della interiorità


“I Magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella”. Giovanni Crisostomo sembra dire che i Magi video la méta e poi si misero in cammino verso questa méta che è la stella. Sembra che la stella preceda, attiri i Magi e li metta in movimento.

“I Magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella.” San Giovanni Crisostomo sottolinea che questo non è il principio. Infatti, “videro la stella perché si erano messi in cammino.” È proprio grazie al loro mettersi in cammino, al loro uscire, che trovarono la stella. E come quando camminando per un bosco in mezzo agli alberi, cespugli e rami intricati, si apre lentamente un varco tra i grovigli e si dischiude una via.

De noche iremos, de noche,

que para encontrar la fuente

sólo la sed nos alumbra,

sólo la sed nos alumbra.

(San Juan de la Cruz)

Di notte andremo,

di notte che per trovare la fonte

solo la sete ci illumina.

Solo la sete ci illumina.

Per San Giovanni Crisostomo, ciò che muove il movimento, ciò che dà forza alle gambe per camminare, non è la stella che guida il cammino al viaggio e dà speranza, ma è la forza, la decisione di procedere, di camminare.  

La ricerca della Verità, di Dio, precede la rivelazione: la via del cammino conduce alla luce, rappresentata dalla stella, simbolo di Dio stesso. Senza la ricerca, senza il lento e paziente cammino, il cielo in cui la stella si rivela, rimarrebbe offuscato.

“Io desidero conoscere Dio e l’anima” (Agostino,  Soliloqui I, 2)

“Tu, o Dio, ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto, finché non trovi riposo in te” (Agostino, Confessioni I,1).

Noli foras ire, in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas. Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell’interiorità dell’uomo abita la verità” (Agostino, De vera religione, XXXIX, 72).

Questo è il cammino dell’interiorità, quella che accomuna tutte le religioni e le sapienze del mono profondo, della introspezione anche “laica”. La luce della stella si spalanca dall’interno, dal di dentro di te. Anche sprofondando nelle tenebre, lì sgorga e zampilla la vita, e si scorge la luce. La luce di Dio ti inonda.

“Le tenebre non l’hanno accolta”. Non vuol dire che non siamo stati capaci di accogliere la luce, come se la luce ci stesse qui giudicando. Le tenebre non hanno vinto la luce, non hanno controllato la luce. Ma è la luce che le ha circondate, sì le tenebre ed esse non rimasero più nascoste. A chi? A noi stessi. E la luce ci illuminò il volto.

Tardi ti ho amato,

O Bellezza sempre antica, sempre nuova,

tardi ti ho amato! 

Tu eri con me,

ma io non ero con te.

Hai chiamato, hai gridato,

e tu hai spezzato la mia sordità. 

Tu hai brillato, hai brillato,

e tu hai dissipato la mia cecità. 

Hai soffiato il tuo profumo su di me;

Ho tirato il fiato e ora ansimo per te. 

Ti ho gustato,

ora ho fame e sete di più. 

Mi hai toccato,

e ho bruciato per la tua pace

Questo movimento di ricerca è reso possibile – però, nascostamente, segretamente senza che ce ne accorgiamo – dalla rivelazione divina, che già illumina e avvolge chi è in cammino. Lo cerchiamo, perché Dio ci si sta rivelando. La Verità ci sta cercando, perché noi ci stiamo rivelando a Lui. Cioè, conoscendo profondamente chi siamo, conoscendoci così come siamo realmente, Dio che è la Verità squarcia con la sua tenera e dolce presenza. Ci illumina con la sua luce, illuminando le tenebre che nel profondo della nostra anima si rivelano a noi. “La vita era la luce degli uomini, la luce splende nelle tenebre” (Gv 1,4). Facendo verità su noi stessi, la Verità si rivela a noi stessi. Dio si incarna in noi. “E il Verbo, la Vita, la Verità si fece carne ‘in nobis’, dentro di noi”.

La via della esteriorità

C’è anche il secondo modo di interpretare il cammino dei Magi. Non opposto al primo ma integrativo e complementare al primo. I saggi dell’Oriente sono dei ricercatori. Vogliono capire il destino dell’universo e il significato del tempo che stanno vivendo. Interpretano i segni dei tempi.  Non sono guidati dalle Scritture sacre, non scrutano la Bibbia, come fanno i sacerdoti e gli scribi. Nemmeno sono guidati da messaggi degli angeli, come è stato per Maria e Giuseppe, e per i pastori.

I Magi sono guidati da una stella. “Dove è nato il Re dei Giudei bambino?”.

Deus sidus. Il dio-stella, il re-stella. E le stelle splendenti – lo sappiamo – sono visibili agli occhi solo di notte, nell’oscurità, non nella luce intensa del giorno. Durante il loro viaggio notturno, solo la luce del loro desiderio guida questi saggi.

Qualunque sia ciò che ci chiama, ci attrae, in qualunque forma ci giunga l’annuncio di Dio, qualunque sia la parola esteriore che ci muove – un Libro Sacro, le parole di un Angelo – la Chiesa – che annuncia la Buona Novella, o ancora un segno cosmico come la stella dei Magi – ciò che è essenziale è lasciarsi avvolgere, travolgerci e coinvolgere dal Mistero di un Dio che satura le nostre ricerche e i nostri cammini. Li realizza trasformandoli.

Dio supera sempre le nostre aspettative, le attese con le quali iniziamo il nostro cammino. “Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa” (1 Gv 3,20). E quando la luce irrompe, la gioia riempie il cuore. A quel punto la stella che guidava la loro ricerca si ferma. La ricerca si ferma ad un punto. Alla soglia del Mistero.

In tedesco Mistero si dice “Ge-Heim-nis”. La parola racchiude la parola “Heim” che significa “Casa”. I Magi non rimangono sulla soglia, tentennanti. Vi accedono. “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono” (Mt 2,11). Qual è il cuore del Mistero? Non è il cuore di un Dio narcisista che vuole essere onorato, che vuole controllare tutto, prepotente, onnipotente come un Re in terra. Erode ha paura di questo, ha timore di un Dio che è Narcisista come lui. Erode è un re e ha paura che il re bambino che nasce a Betlemme possa minacciare il suo potere a Gerusalemme.

Il cuore del Mistero, invece, è quello di un Dio piccolo che ha bisogno di sua Madre. Non coerceri a maximo sed contineri a minimo divinum est.  “Non esser costretto da ciò che è più grande, essere contenuto in ciò che è più piccolo, questo è divino”. Dice così la frase scritta da uno scolastico fiammingo gesuita del XVII ed usato come epitafio da Hölderlin. Come i Magi videro la stella perché si erano messi in cammino, così i Magi vedono il bambino, perché si fanno piccoli. Il Mistero non è solo che “Dio sia piccolo”, ma che facendoci piccoli possiamo adorare il Dio piccolo. “Videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono”.

Rimpicciolendo il nostro ego gonfio e narcisista, quella parte erodiana di noi che ama le tenebre e non vuole accogliere la luce e desidera azzittire il vagito del bimbo interiore che noi siamo, della nostra infanzia spirituale, della nostra innocenza che è quella di un diamante inscalfibile. Nel silenzio del loro cuore, i Magi aprono i loro scrigni, le loro casseforti ed offrono quanto vi sta dentro, tutto ciò che vi è custodito gelosamente.     

Ormai è un’altra la strada del ritorno. Si ritorna al proprio paese, alla propria quotidianità in un modo differente, con un’altra prospettiva. Con una consapevolezza più semplice e umile di sé, degli altri, ma fondamentalmente di Dio. Un Dio umile, cioè “umile” da humus che significa terrena. Un Dio fatto di fango e terra, sì come noi. Un Dio umano.

“I miei pensieri non sono i vostri pensieri,

le vostre vie non sono le mie vie.

Quanto il cielo sovrasta la terra,

tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,

i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri” (Is 55, 8-9).

Umano sì, ma non troppo umano … poiché è piccolo.


«Ti è piaciuto questo articolo? Per non perderti i prossimi iscriviti alla newsletter»

Aggiungici su FacebookSegui il profilo InstagramSegui il Canale di YoutubeSeguici su Twitter



stampa la pagina