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Rosanna Virgili "La Bibbia e l'orientamento sessuale"

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Dalle Api alle rose
novembre-dicembre 2023

di Vanessa Postacchini 

La biblista Rosanna Virgili ci invita a leggere le Scritture contestualizzandole e senza moralismi 

Più volte Papa Francesco ha assicurato che nella Chiesa c'è spazio per tutti, anche per la comunità lgbtq+ (acronimo riferito alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e, in generale tutte quelle che non si sentono rappresentate dalla parola eterosessuale). Le sue parole riflettono le Sacre Scritture? 
Sì, la sua posizione rimanda alla Bibbia, che, in realtà, parla raramente di rapporti omosessuali. Ciò che è importante è contestualizzare e interpretare tali scritture considerando la cultura e la sensibilità dell'epoca in cui sono state redatte, senza leggerle in maniera fondamentalista e moralista. Le problematiche legate all'orientamento sessuale non sono note al mondo antico, né al Medioevo, sono elaborazioni moderne. Anzi, nel mondo antico era praticata l'omosessualità, specialmente quella maschile, che in Grecia era considerata persino un valore. 


Allora come spiega l'interpretazione di alcuni passi dell'Antico Testamento come una sua condanna?
 
Uno di questi è il versetto 22 del Capitolo 18 del libro del Levitico: "Non ti coricherai con un uomo, come si fa con una donna: è cosa abominevole". Un passo in realtà legato alla salvaguardia dei rapporti destinati alla procreazione e non un attacco all'omosessualità. Nel contesto dell'epoca, il popolo di Israele, che era piccolo e continuamente attaccato da altri più grandi, mirava a garantire la discendenza attraverso la procreazione, per cui l'omosessualità era considerata come contraria. Attraverso la discendenza si assicurava anche il rapporto con Dio e non avere figli era una maledizione. 

Anche l'episodio di Sodoma e Gomorra (Genesi 19) potrebbe essere inteso in modo diverso? 
Il delitto principale dei sodomiti non fu l'omosessualità, piuttosto l'inospitalità e la violenza verso gli ospiti stranieri. Questo peccato va interpretato come un rifiuto dell'ospite, che si traduce in un rifiuto di Dio. In tal senso, l'episodio potrebbe piuttosto essere considerato come una condanna del respingimento in mare di quegli "ospiti" che oggi sono i migranti. 

Qual è invece l'approccio del Nuovo Testamento all'omosessualità? 
Nel Vangelo l'importanza di avere figli per garantire la discendenza decade, a partire da Gesù. In queste pagine l'aspetto spirituale diviene più rilevante, e il concetto di discendenza si lega alla Risurrezione e, appunto, al corpo spirituale. Viene considerato in maniera nuova anche il rapporto uomo/donna, per cui vanno interpretati diversamente i passi della Prima Lettera ai Romani di Paolo (versetti 18-27, ndr), in genere considerati come un castigo dell'omosessualità. In questo caso la parola chiave è il "se stessi", omoios, con cui l'apostolo gioca, a indicare che le femmine vanno con le femmine e i maschi con i maschi (versi 26 e 27, ndr). Ma non è un giudizio morale sull'orientamento sessuale, bensì una critica alla cultura individualista dei greci, a cui Paolo si sta rivolgendo, incapaci di mettersi in relazione spirituale con Dio, considerato come l'altro, facendo di se stessi l'immagine-idolo (verso 23, ndr). 

I valori dì inclusione espressi dal Papa si tradurranno in azioni all'interno della Chiesa? 
Sono certa che la Chiesa non può non aprirsi, seguendo gli insegnamenti evangelici. Le questioni legate all'orientamento sessuale non sono il primo problema della Chiesa del futuro, sono altri i temi irrinunciabili della fede cristiana. È fondamentale, soprattutto per l'Europa occidentale, l'enciclica sulla fraternità, contro l'esasperazione dei diritti individuali e il rifiuto dell'etica, che serve a regolare il rapporto con l'altro.


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