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Le religioni e la donna: la rassegna di incontri a Palazzo Ducale a Genova

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Il 17 gennaio 2022 parte a Genova la rassegna "Le religioni e la donna" a Palazzo Ducale: una serie di conferenze - in collaborazione con il centro studi Antonio Balletto - per studiare il rapporto tra la figura femminile e la società passando attraverso le religioni.

La collocazione della donna nella società è sempre stata condizionata dalle concezioni religiose dominanti e, viceversa, queste hanno spesso assecondato gli assetti vigenti delle relazioni sociali.

Solo nei periodi di radicale mutamento di questi assetti o di quelle concezioni si aprono nuove possibilità per l’iniziativa e l’autorevolezza anche pubblica delle donne.

Questi sono però anche momenti in cui la rivendicazione di spazi e la conquista di diritti incontrano maggiori resistenze e suscitano reazioni violente sia nell’ambito privato che in quello pubblico, come mostrano le più recenti, dolorose esperienze in tutti i continenti.

Ma in che modo le grandi tradizioni religiose continuano a pesare come vincoli e come pregiudizi sulla condizione femminile nelle diverse società? Non contengono forse anche elementi di crescita e liberazione? Quali sono i limiti attuali della libera e attiva partecipazione delle donne alla vita e alla guida delle comunità religiose? Quali prospettive di mutamento positivo si possono intravedere? Quali percorsi di formazione possono preparare nuove forme di attività e di responsabilità per le donne nelle diverse comunità?

Incontri in programma

17 gennaio 2022 ore 18
Adriana Valerio - I nodi della questione femminile nella Chiesa Cattolica
Le richieste espresse dalle donne, sia al tempo del Concilio Vaticano I (con l’adesione all’Anticoncilio del 1869) sia durante il Vaticano II (attraverso le proposte delle uditrici e delle consulenti), sono rimaste perlopiù disattese e costituiscono ancora oggi nodi irrisolti. Il cambiamento del paradigma antropologico, l’acquisizione degli strumenti filologici ed esegetici che consentono di leggere diversamente la Bibbia relativamente alle questioni di genere, una maggiore sensibilità sui temi della dignità umana e della «democrazia inclusiva» aprono a questioni che toccano nel profondo la Chiesa cattolica che voglia realmente aprirsi alla pari dignità di battezzate/i.
Adriana Valerio, teologa e storica, ha insegnato Storia del Cristianesimo e delle Chiese presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Federico II di Napoli. È stata presidente dell’«Associazione Femminile Europea per la Ricerca Teologica» (2003-2007) e attualmente dirige il progetto internazionale La Bibbia e le Donne che, attraverso la pubblicazione di 20 volumi in 4 lingue, coinvolge studiosi da tutto il mondo impegnati nella ricostruzione dell’identità storico-religiosa delle donne. Tra le più recenti pubblicazioni: Donne e Chiesa. Una storia di genere (Carocci 2016); Il potere delle donne nella Chiesa (Laterza 2016); Maria di Nazaret (Il Mulino 2017); Maria Maddalena (Il Mulino 2020); Domenica da Paradiso (San Paolo 2020).

24 gennaio 2022 ore 18

Miriam Camerini - La donna nella tradizione e nella cultura ebraica di oggi
Miriam Camerini è nata a Gerusalemme e ha studiato Lettere e Storia del Teatro a Milano, Bibbia e Letteratura rabbinica a Gerusalemme. Regista teatrale, attrice, cantante e studiosa di ebraismo, vive a Milano, da dove si dedica all’allestimento di spettacoli teatrali e musicali, festival e rassegne attorno e all’interno della cultura ebraica in Italia e nel mondo. Collabora regolarmente con il mensile Jesus. Tra i suoi spettacoli: Golem, Un grembo due nazioni molte anime, Il Mare in valigia, Caffè Odessa, Chouchani, Messia e Rivoluzione e Lo Shabbat di tutti, performance-cena dedicata al Sabato ebraico. Il suo ultimo libro Ricette e Precetti (Giuntina, 2019), illustrato da Jean Blanchaert, con prefazione di Paolo Rumiz e ricette di labna.it, racconta il rapporto intricato fra cibo e norme religiose ebraiche, cristiane e islamiche. Attualmente sta studiando per diventare rabbino alla scuola Har’El di Gerusalemme, fra le prime al mondo a formare rabbini donna fra gli ebrei ortodossi.

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31 gennaio 2022 ore 18
Elizabeth Green - La donna nelle chiese protestanti
Tenendo conto della natura plurale del protestantesimo come fenomeno sia culturale che ecclesiale si individua quei tratti caratteristici che hanno permesso un’evoluzione nella sua comprensione delle donne e del loro ruolo nelle chiese, attingendo  a studi femministi e prestando attenzione al contesto cattolico si esplora il luogo occupato dal genere nella costruzione del pensiero protestante.
Elizabeth Green si occupa di teologia e di questioni di genere. Socia del Coordinamento Teologhe Italiane, da oltre 30 anni svolge il Ministero pastorale presso L’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia e attualmente è in servizio a Cagliari e nel Sulcis. Le sue ultime pubblicazioni sono: Il percorso a spirale. Teologia femminista: l’ultimo decennio (Claudiana 2020), Incontri. Memorie e prospettive della teologia femminista (con Cristina Simonelli, San Paolo 2019). Ultimamente ha contribuito al volume Maschilità in questione, a cura di M. Perroni e A. Autiero (Queriniana 2021).

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7 febbraio ore 18
Maria Angelillo - La donna nella vita delle comunità induiste
Nonostante la somma di luoghi comuni e di indebite generalizzazioni che definisce e modella la nostra percezione della donna indiana, l’effettiva condizione femminile nel Paese è molto più complessa, articolata ed eterogenea di quanto non suggerisca il comune e condiviso immaginario definito dai soli concetti di subordinazione e patriarcato e popolato da visioni di violenza, prevaricazione, impotenza e stigma. Sono, in effetti, molti gli elementi e i fattori che concorrono a definire e da cui dipende lo status riconosciuto alla donna in India e anche limitando l’analisi alla sola componente hindu della popolazione, la quantità di varianti da prendere in considerazione per restituire un ritratto verosimile della donna hindu rimane significativamente ampia. Prescindendo dal ruolo che la provenienza geografica, l’appartenenza a un ambiente urbano o rurale, il posizionamento in seno all’istituto e alla gerarchia castale e il grado di benessere economico hanno nel determinare la realtà della condizione femminile e circoscrivendo lo sguardo, per quanto possibile, alla sola dimensione religiosa, cercheremo di tratteggiare ruolo, funzione e natura attribuiti dall’induismo brahmanico al femminile e, di riflesso, alla donna. Noteremo, quindi, come lo status socio-culturale accordato alla donna dall’induismo vari nel tempo, mutando tanto lungo i diversi stadi di sviluppo e di articolazione della tradizione religiosa e filosofica hindu, quanto in rapporto alle varie fasi ed età entro cui si dipana l’esistenza biologica e sociale della donna. Rintracceremo, quindi, la persistenza di una fondamentale ambivalenza, solo apparentemente paradossale, nella concezione hindu della donna, che investe tanto l’ambito mitologico, quanto quello rituale, teologico, devozionale e filosofico e che ne restituisce l’immagine di una creatura al contempo potente e subordinata, temibile e rassicurante, materna e mortifera.
Maria Angelillo è professore associato di Lingua Hindi e cultura indiana presso l’Università degli Studi di Milano. Ha compiuto numerosi soggiorni di studio e ricerca in India, specialmente in una comunità del Rajasthan. Dal 2008 riveste la funzione di Segretario Accademico della Sezione di Studi indiani della Classis Asiatica dell’Accademia Ambrosiana. Tra le sue svariate pubblicazioni, oltre ai manuali Introduzione alla lingua hindi (Unicopli 2020) e Scuole e maestri yoga contemporanei (RCS 2021), vanno ricordate le principali che raccolgono i risultati della ricerca sul campo : Teoria e prassi dello spazio in India (Mimesis 2018), I Kalbelia di Pushkar. Dinamiche del riconoscimento e finzioni identitarie di una comunità in divenire (Edizioni Progetto Cultura 2014).

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21 febbraio ore 18

Nibras Breigheche - La donna nell'Islam e nelle comunità musulmane
Nibras Breigheche, nata in Italia da genitori di origine siriana, ha studiato Teologia islamica e Letteratura e Civiltà Araba in Francia per poi laurearsi presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia con la tesi “Gli ahàdìth falsi e deboli sulla donna nell’islàm”.
Lavora dal 2002 come mediatrice interculturale, traduttrice, interprete e docente di lingue e di Cultura e Civiltà araba. Collabora con diverse scuole in progetti sul dialogo interreligioso e interviene a convegni e incontri pubblici su temi come la storia dei paesi arabi, l’intercultura, i diritti umani, il dialogo interreligioso, la religione islamica, la donna nell’islam, il diritto islamico, islam e bioetica.
Ha contribuito tra l’altro ai seguenti volumi: Donne e Islam: l’altra metà del cielo (Studium 2019), È parso bene allo Spirito Santo e a noi. Riforma, profezia, tradizione nelle Chiese (I.S.E. San Bernardino 2018), Tolleranza e riconoscimento (EDB 2014), Figlie di Agar (Effatà 2014). È tra i fondatori dell’Associazione Islamica Italiana degli Imam e delle Guide Religiose, di cui è stata referente per il dialogo interculturale e interreligioso. Ha fatto parte anche del direttivo dell’Associazione Donne Musulmane d’Italia ed è attualmente membro del Consiglio dei saggi dell’UCOII e dell’associazione Comunità Islamica di Trento. Dal 2015 è membro del “Tavolo di confronto con i rappresentanti delle comunità e delle associazioni dell’islam italiano” istituito dal Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana.

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