Luigi d’Ayala Valva "Vivere la gioia evangelica"
EDIZIONI QIQAJON COMUNITÀ DI BOSE
“Perché la mia gioia sia in voi” (Gv 15,11). Gesù parla della sua gioia come di un’esperienza di amore: egli si è sentito amato e rimane nell’amore del Padre fino alla fine. La gioia dell’amore del Padre è ciò che ha riempito tutta la sua vita, ne è il senso, un senso che viene lasciato in eredità ai discepoli perché essi ne facciano tesoro e diventi anche la loro gioia. Se è vero, come afferma papa Francesco, che la gioia evangelica “è il respiro, il modo di esprimersi del cristiano”, è nostra responsabilità riappropriarci delle ragioni profonde della gioia che sono al cuore della nostra fede.
Luigi d’Ayala Valva (Livorno 1976), monaco di Bose, studioso dei padri greci e bizantini, per le edizioni Qiqajon ha curato vari volumi di patristica, tra cui Pacomio, servo di Dio e degli uomini (2016), e Lo sguardo di Gesù (2016).
Alcuni passi del libro
(...) Citando e commentando i testi evangelici, Francesco non si stanca di mostrare che la gioia è un tratto essenziale e imprescindibile della vita cristiana e un segno di adesione al vangelo del Risorto. Senza gioia infatti non si può né vivere né comunicare ad altri il vangelo, l’euanghélion, ovvero il “felice annuncio”, secondo il significato della parola greca.
(...) Mi sembra perciò doveroso cogliere l’invito dell’attuale papa e ritornare a meditare e a riflettere in profondità sulla gioia, su ciò che ci dà gioia. Questo appare tanto più opportuno in un tempo di incertezza e di tristezza dilaganti, per motivi fin troppo evidenti, legati alla situazione di crisi pandemica che viviamo da oltre un anno e mezzo, con tutti i contraccolpi e i disagi che ciò comporta a livello economico, sociale ed ecclesiale, sul piano delle relazioni umane e degli equilibri psicologici e spirituali delle singole persone.
(...) La gioia di Gesù è un tema che almeno fino a pochissimi anni fa poteva apparire inusuale, perché nei vangeli non salta immediatamente agli occhi e va ricercato con attenzione. Come cristiani siamo più abituati a vedere la gioia essenzialmente come un frutto pasquale della resurrezione di Gesù, quindi dell’evento che corona e segue la conclusione della sua vita terrena. In questo senso si tratta di una gioia che riguarda soprattutto i discepoli, non lui. Ma appunto per questo bisogna chiedersi: della sua vita terrena che cosa possiamo dire?
(...) Nell’imminenza del suo arresto, Gesù annuncia dunque ai discepoli la sua passione e morte, “quando lo sposo sarà loro tolto” (Mt 9,15), come dice altrove, momento che sarà anche la strettoia drammatica in cui la fedeltà e l’amore dei discepoli saranno messi radicalmente alla prova. Da quella grande tristezza, di cui “il mondo gioirà” – “mondo” da intendere qui secondo l’accezione tipicamente giovannea di porzione di umanità che si oppone a Dio e al suo inviato, e quindi ai suoi discepoli (cf. Gv 7,7; 14,9.14) –, nascerà, anzi sarà partorita la gioia, la gioia “provata”, la gioia vera e piena che nessuno mai potrà togliere loro.
(...) Ecco la gioia evangelica che Gesù ha vissuto nella sua vita, il vangelo stesso che egli ha annunciato, e che la sua resurrezione ha confermato.
INDICE
9 INTRODUZIONE
9 Il ritorno della gioia in ambito ecclesiale
14 Riscoprire la gioia in un tempo di “passioni tristi”
19 Un tema fecondo che percorre tutte le Scritture
25 LA GIOIA VISSUTA DA GESÙ
26 Gesù ha mai riso?
29 Una gioia “nascosta”
31 Una gioia vissuta nel quotidiano
36 La gioia della scoperta del Regno
43 L’esperienza del sentirsi “Figlio amato”
54 Il “già” del Regno sperimentato in questa vita
60 La gioia di essere povero
66 La gioia del ritrovamento dei peccatori
71 Il divario tra la gioia di Gesù e la nostra
81 LA GIOIA TRASMESSA AI DISCEPOLI DI GESÙ
81 Il “parto” della gioia pasquale
86 La “pienezza” della gioia, opera dello Spirito
89 L’azione dello “Spirito consolatore” nella vita dei discepoli
92 L’intima gioia dei figli trasmessa dallo Spirito
97 Una gioia che emerge come frutto della lotta spirituale
104 “Gioire sempre”: un dono da invocare continuamente
113 Una gioia discreta e umile, ma essenzialmente relazionale
117 La gioia al cuore delle fragilità e delle contraddizioni umane
123 Oltre l’accidia egoista
129 CONCLUSIONI