Assemblea nazionale "Chiesa di tutti Chiesa dei poveri"
Si è tenuta sabato 2 dicembre 2017 a Roma un’assemblea nazionale di “Chiesa di tutti Chiesa dei poveri”. Il tema su cui essa è stata convocata è “Ma viene un tempo ed è questo”: asserzione motivata dalla svolta profetica del pontificato di Francesco, che ci spinge a guardare con fiducia al tempo che viene e a prepararne la novità.
Tuttavia gli eventi che si susseguono ci ammoniscono a non coltivare solo la speranza e la fede, ma a farci investire, per amore, dalla sofferenza e dall’estrema minaccia che gravano oggi sul nostro tempo e sul mondo. In particolare non possiamo non assumere nella nostra analisi la perdita e addirittura lo scempio del diritto, dell’etica pubblica e delle culture di convivenza, che sono il portato dell’attuale fase della globalizzazione. L’effetto più grave di queste demolizioni in corso è la precarizzazione della vita, soprattutto dei giovani, e la riproposizione, come se fossero del tutto normali, di politiche di genocidio: ne troviamo le tracce sia nelle reciproche minacce di distruzione nucleare, sia nell’“economia che uccide” che toglie dalla vita e dal mercato popolazioni intere, sia nella vana pretesa di sottrarre alla vista il popolo dei migranti e dei profughi, sia nell’ecocidio onde è devastata la terra.
Di fronte a tutto ciò l’urgenza che sentiamo di dover proporre, e non solo ai credenti ma a tutti, è quella di una resistenza, condizione per un’alternativa e per il passaggio a un’epoca nuova.
Resistenza è una parola che traduce la parola biblica paolina “katéchon”, che vuol dire qualcosa o qualcuno che trattiene, che frena, che intercetta le forze di distruzione. Paolo chiama “mistero dell’anomia” questa negazione del diritto e della vita, e “senza legge” chiama l’iniquo che si fa potere a se stesso e si mette perfino al di sopra di Dio. Lo stesso pontificato di Francesco può essere visto, anche fuori delle religioni e delle Chiese, come un tale “katéchon”, come un fronte di resistenza ed un freno, in nome del Dio misericordioso, al crescere dell’inequità, ai genocidi e alla guerra. Tanto più questa resistenza deve essere messa in atto dalle persone e dai popoli.
Vedrà l’assemblea, e prima di essa la riflessione dei gruppi e delle comunità interessate, come approfondire, integrare e dare seguito a questa tematica, facendo così dell’incontro romano non solo un “forum” di discussione, ma un evento capace di sviluppi futuri.
L’incontro si è tenuto a Roma nel Centro Congressi Frentani, Via dei Frentani 4 (tra la Stazione Termini e l’Università) a partire dalle 10 di sabato 2 dicembre; non è prevista un’ora di chiusura, a significare che l’assemblea non si conclude, ma continua in molteplici modi nell’impegno successivo, ma è presumibile che essa si esaurisca entro le 18.
Il programma della giornata e i relatori sono stati così predisposti:
MA VIENE UN TEMPO ED È QUESTO (Giov. 4, 23)
• “In quale tempo accade il MA del tempo sperato”, introduzione di Raniero La Valle.
• “Il MA di papa Francesco dopo quale storia della Chiesa”, dello storico Daniele Menozzi.
• “Il MA del Vangelo nella sofferenza del mondo“ del teologo Giuseppe Ruggieri.
• “Il MA della ‘sola misericordia’”, della biblista Rosanna Virgili.
• “Il MA della ragione per una civiltà senza genocidio”, del filosofo del diritto Luigi Ferrajoli.
• Interventi diversi, dibattito.
Intervento “Il MA della ‘sola misericordia’”di Rosanna Virgili.