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Prima domenica di Quaresima (Paola Radif)

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Inizia con questo numero la rubrica Catechisti in cammino con i ragazzi verso la Pasqua”che, facendo riferimento al vangelo della domenica precedente, offrirà alcuni spunti per la riflessione personale e per l’ora di catechismo.

1° domenica di Quaresima 
ciclo liturgico B
Vangelo: Mc 1, 12-15


In sole sei righe l’evangelista Marco vuole dirci molte cose. La scena è immediatamente successiva al battesimo di Gesù. Si dice infatti che “subito dopo (il battesimo) lo Spirito sospinse Gesù nel deserto”: si direbbe che qui Gesù esordisce ufficialmente in prima persona, prendendosi le sue responsabilità davanti al Padre che lo ha solennemente proclamato “Figlio prediletto”.
Gesù non “va” nel deserto ma è lo Spirito che lo invia: in questa sua adesione al volere del Padre sembra di sentir echeggiare le parole della Lettera agli Ebrei: “Ecco, io vengo – poiché di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà”.
Gesù si lascia sospingere: non è un comando, non è un’imposizione. Gesù entra dentro la volontà del Padre e docile allo Spirito dà inizio al cammino della redenzione.
Gesù è Dio, ma è anche uomo. Satana lo provoca, lo tenta, lo assale nel momento della sua maggior debolezza, perché è solo, nell’aridità di un deserto che non offre nulla, se non la consapevolezza della propria fragilità.
Vive con gli animali selvatici, nuovo Adamo in un Eden degradato, segnato dal peccato dell’uomo che in Gesù riconquisterà dignità e salvezza.
Gesù è uomo, dunque, a tu per tu col demonio, ma è pur sempre Dio e per questo gli angeli lo servono, come dice il vangelo.
Con tutte le sue seduzioni, Satana non può impedire che le gerarchie del cielo onorino il figlio di Dio, del quale anche lui, Satana, conosce benissimo l’identità.
E infine, dopo quaranta giorni di digiuno e preghiera in completa solitudine, Gesù, anziché essere indebolito dagli stenti è più mai forte ed è pronto per iniziare la sua missione. La notizia dell’arresto di Giovanni è il segnale che rende necessario un intervento da parte di Gesù. Non si può lasciare incompiuto il cammino del Battista: il precursore ha dissodato, appianato, raddrizzato le strade. Ora arriva il Messia a continuare l’opera, a partire dalla Galilea, dove risuonano le parole decisive per chi vuole davvero imprimere una nuova rotta alla propria vita. A parole, la ricetta è semplice, ora come allora: “Convertitevi, e credete al vangelo”. Metterla in pratica è certo impegnativo.

A tu per tu con i ragazzi

Oggi proponiamo tre domande.
  1. In questo vangelo, in che cosa Gesù si presenta come Dio e in che cosa come uomo?
  2. Per iniziare la sua predicazione Gesù si è fatto precedere da Giovanni Battista. In quali altre circostanze Dio ha chiesto la collaborazione dell’uomo? (ad esempio, nell’Annunciazione, ha chiesto il sì di Maria; prima di costituire Pietro capo della Chiesa, gli ha chiesto: “Mi ami tu?” ecc.)

Cosa intende Gesù dicendo: “Il regno di Dio è vicino”? Dopo duemila anni, nonostante i molti cambiamenti nell’ambito della scienza e della tecnica, sembra che tutto sia come allora, il mondo non è finito, bene e male si fronteggiano. Il regno di Dio, in realtà, lo prepariamo noi stessi vivendo secondo Dio e nella prospettiva della vita eterna: più che all’esterno, il regno di Dio è dentro di noi, se lo vogliamo accogliere. La conversione è quel cambiamento che ci mette nella giusta direzione. 
Paola Radif


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