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Commento alle letture 1 gennaio 2012 (G.Bruni)

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Giancarlo Bruni, (1938) appartiene all'Ordine dei Servi di Maria e nello stesso tempo è monaco della Comunità ecumenica di Bose. Risiede un po’ a Bose e un po’ all’eremo di San Pietro alle Stinche (FI).

 Letture:Nm 6,22-27; Gal 4,4-7; Lc 2,16-21.
«Maria, aurora della pace»

1. Oggi il «nato da donna, il nato sotto la legge» (Gal 4,4) è il trovato dai pastori assieme a Maria e Giuseppe (Lc 2,16), un bambino riflesso del volto pacifico e pacificante di Dio (Nm 6,22-27). Aspetto su cui concentriamo la nostra attenzione immaginandoci viandanti non pacificati e non pacificanti in un mondo violento alla ricerca della perla preziosa della pace, così vicina, così lontana, così desiderata. Pace che nel cristianesimo è un nome: «Egli infatti è la nostra pace» (Ef 2,14), Gesù inviato dalla misericordia del Padre quale «sole» a «dirigere i nostri passi sulla via della pace» (Lc 1,79), sole partorito alla storia da una aurora di nome Maria, una nascita al mondo in vista della nascita del mondo alla pace. Questo il paradossale racconto cristiano: una terra perennemente in guerra ad ogni livello e in forme sempre più raffinate è stata e continua ad essere visitata da un Tu, il Dio della pace (Rm 15,33; 1 Cor 14,33; Fil 4,9…), attraverso un Tu, il Signore della pace (2 Ts 3,16; Col 3,15), il Cristo-pace via alla pace intesa come «riconciliazione».

2. Riconciliazione con chi? In primo luogo con Dio: «noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo» (Rm5,1). Gesù nasce per far nascere l’uomo a una visione di Dio non rivale, non padronale, non punitiva, non esterna, in breve non castrante ma amica, alleata e felice di porsi in dolcezza e rispetto al servizio della compiuta riuscita dell’essere umano. «Lasciatevi riconciliare con Dio» (2 Cor 5,20), un Dio nell’uomo in vista della nascita dell’ «uomo nuovo» ad altezza di Cristo. In secondo luogo riconciliazione con sé stessi: «dovete nascere dall’alto» (Gv 3,7). Gesù pone una mano sulla spalla di quanti sono in cammino verso la ricerca della propria profonda verità, in cui stà la propria pace, e li conduce alla sorgente che ha dato origina alla propria verità, il Padre, nome nel quale l’uomo nasce alla conoscenza del proprio nome: generato dall’amore del Padre, inviato dall’amore del Padre e atteso dall’amore del Padre. Lasciatevi riconciliare con voi stessi, nel sì al vostro ineffabile nome dimora la vostra pace. In terzo luogo riconciliazione con l’altro: «Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti» (Rm 12,18), «cercate la pace con tutti» (Eb 12,14) e sarete nella gioia perché «beati sono i costruttori di pace» che a imitazione del Signore della pace hanno distrutto in se stessi l’inimicizia (Ef 2,14-16) ospitando in un cuore amico ebrei, palestinesi, africani, asiatici, occidentali, credenti e non credenti, tutti guardando come figli del medesimo Padre tutti ugualmente fratelli e sorelle, servi della loro gioia e del loro bisogno. Pace in quarto luogo come riconciliazione con sorella natura all’uomo sostentamento, consolazione e insegnamento e che dall’uomo si attende non inquinamento, e infine pace come riconciliazione con sorella morte, via all’incontro definitivo con la Pace e il suo mondo di pace per sempre distrutti i grandi nemici della pace, l’odio e la morte.
3. Oggi le Chiese riunite in preghiera contemplano Maria la generatrice della Pace nell’atto di porgere la Pace che domanda ospitalità: «Vi lascio la pace, vi dò la mia pace» (Gv 4,27), « Pace a questa casa» (Mt 10,12-13), «Abbiate pace in me» (Gv 16,3). Il cristiano è l’inviato a una terra di violenza sapendo di che cosa essa ha bisogno: di conoscere il nome della pace, Gesù nostra pace; di sapere dove essa abita, in ogni cuore, in ogni casa, in ogni istituzione umana che la lasciano entrare; di esperimentare il frutto che essa produce, la riconciliazione Dio-uomo-natura conseguenza di una interiorità ricostruita. Là ove la Pace è fatta nascere lì il cuore violento rinasce pacifico e pacificante, con ricadute positive nell’orizzonte della storia: «Il vero effetto del Natale va ricercato nel cambiamento del cuore dell’uomo che, divenuto uomo nuovo, a sua volta dà agli eventi un orientamento nuovo…: la vittima perdona il carnefice, il sano serve l’ammalato, il ricco spezza il pane con il povero, lo schiavo torna in libertà, gli uomini si scoprono fratelli, la giustizia e la pace si baciano» (B.Sorge). Cristo il volto di pace di Dio è venuto per generare cuori le cui opere di pace il corpo racconta dicendo con stupore Abbà-Padre e custodendo con sollecitudine ogni carne e sorella acqua, nell’attesa di nuovi cieli e terra nuova ove la pace avrà stabile dimora. Il come abitare la terra, l’anno che inizia, di ciascuna Chiesa e di ciascun battezzato è posto: accogliere dalla madre della Pace il Figlio della Pace per divenirne dimora e aurora attesi così dalla terra.
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