Foglietto 18 dicembre 2011 (Famiglie Visitazione)
Luca 1,26-38
1) In quel tempo: l’inizio sarebbe “al sesto mese”, perchè il testo
precedente parla dell’annunzio a Zaccaria della nascita di Giovanni.
Elisabetta è al sesto mese di gravidanza quando succedono questi fatti.
2) L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una
città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine: c’è un grande
contrasto con il brano di Zaccaria. Il fatto
non si svolge nel tempio a Gerusalemme, ma in uno sconosciuto villaggio di confine
(cfr. Gv 1,46: da Nazaret può venire qualcosa di buono?).
L’annuncio non viene fatto ad un sacerdote, ma ad una vergine, che, nella
mentalità dei Giudei, è una condizione di minorità, di povertà.
Maria appare subito come figura di un’umanità povera e bisognosa di salvezza
che viene visitata dall’annuncio del Vangelo.
3) Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena
di grazia, il Signore è con te…»: quello che è tradotto con “piena di grazia” contiene un verbo al
passato, “resa già graziata”.
Di per sé non ci sarebbe niente di cui rallegrarsi (la povera ragazza, il
villaggio sperduto), ma il Signore non la pensa così, ha già riversato su di
lei la sua grazia preveniente.
4) Ella fu molto turbata e si domandava che
senso avesse un saluto come questo: l’umiltà di Maria è la perfetta consapevolezza
del suo essere piccola, come dice nel Magnificat “ha guardato l’umiltà (lett: piccolezza,
essere tapina) della sua serva (cfr. Lc 1,48).
Il suo turbamento è giusto: i premi non si danno di solito ai primi della classe?
5) L’angelo le disse «Non temere, Maria,
perché hai trovato grazia presso Dio…»: c’è una misteriosa elezione dei
piccoli, Dio ha già scelto e ha concesso la sua grazia.
Il tema adesso è entrare nel gioco di Dio, accettare il suo regalo anche se
sproporzionato a qualunque merito.
6)
Ed ecco, concepirai un figlio… sarà grande e verrà chiamato Figlio
dell’Altissimo: la forza di questa grazia, di questa elezione agisce e
cambia la vita di chi l’accoglie. Una semplice
ragazza della Galilea, visitata dalla parola dell’angelo, è chiamata a
diventare madre del Figlio di Dio.
7) Come avverrà questo, poiché non conosco
uomo?: Maria denuncia la impossibilità che per lei si compia la parola
dell’angelo. Insieme a Maria, davanti
all’angelo mandato da Dio, c’è tutta l’umanità che grida il suo bisogno di
salvezza.
8) Lo Spirito Santo scenderà su di te e la
potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra: insieme alla chiamata,
c’è anche la potenza per realizzare quello che la chiamata promette.
Viene dall’alto ed è una potenza protettrice, che avvolge e ricopre.
È evidente il richiamo alla nube che protegge Israele nel deserto (Es 13,22).
9) Nulla è impossibile a Dio: l’angelo si
ricollega alla vicenda di Zaccaria ed Elisabetta, che è accostata alle donne sterili
dell’AT che diventano madri. Non è la povertà
o l’incapacità a fermare l’intervento salvifico di Dio, è esattamente il
contrario.
10) Ecco la serva del Signore, avvenga per me
secondo la tua parola: è l’affidamento alla parola di Dio a dare inizio
all’avvenimento decisivo della storia della salvezza.
2Samuele 7,1-5. 8b-12. 14a. 16
1) Il re
Davide, quando si fu stabilito (LXX: sedette)
e il Signore gli ebbe dato riposo (LXX: eredità) da tutti i suoi nemici: Davide è l’eletto di Dio e
Dio lo assiste in tutte le imprese che Egli stesso gli indica.
Davide è consapevole della propria piccolezza e della propria povertà:“Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi
il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono stato con te dovunque sei andato…” (vv 8. 9
non compresi nel testo liturgico), e si piega al volere di Dio con mitezza,
fiducia ed abbandono: come un bimbo
svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l’anima mia
(Sal 130(131),2).
2) Disse al
profeta Natan: “vedi io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta
sotto i teli di una tenda”: Davide ama, e ha sempre amato il Signore
profondamente. Al momento dell’ingresso
dell’arca nella città di Davide, ha esultato e danzato davanti a Dio,
esponendosi anche alla derisione e al disprezzo (cfr 2Sam 6,14 ss).
Davide non sopporta che l’arca di Dio possa stare sotto i teli di una tenda
mentre egli abita in una casa di cedro e pensa di rendere onore a Dio
costruendogli lui una casa più degna.
L’intenzione ed il proposito di Davide sono legittimi, ma i pensieri di Dio
sono diversi: Perché i miei pensieri non
sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie… Quanto il cielo
sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri
sovrastano i vostri pensieri. (Is 55,8. 9).
3) Và e dì
al mio servo Davide… forse tu mi costruirai una casa perché io vi
abiti?… Il Signore farà a te una casa: Dio rifiuta il progetto di Davide:
sarà Lui stesso ad edificare la casa per il suo popolo che sarà solo Suo puro e
immeritato dono: io per la tua grande
misericordia entrerò nella tua casa; mi prostrerò con timore nel tuo santo
tempio (Sal 5,8).
4) Quando i
tuoi giorni saranno compiuti… io susciterò un tuo discendente… la tua casa e il
tuo regno saranno saldi per sempre: nei piani di Dio c’è una casa
che non è fatta di pietra, ma un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un
virgulto germoglierà dalle sue radici (Is 11,1): il Messia salvatore.
I progetti umani sono soggetti al limite del tempo, i piani di Dio hanno il
respiro dell’eternità: ho stretto un’alleanza con il mio eletto, ho giurato
a Davide, mio servo. Stabilirò
per sempre la tua discendenza di generazione in generazione edificherà il tuo
trono (Sal 88(89),4). E Il mio regno
non è di questo mondo (Gv 18,36).
Romani 16,25-27
1) A colui che ha il potere di
confermarvi nel mio Vangelo,che annuncia Gesù Cristo: la lettera ai Romani si conclude con questa preghiera di lode
a Dio per l’immensa grandezza del Suo amore per l’umanità.
Dio ha il potere di dare stabilità a coloro che hanno ascoltato l’annuncio del
Vangelo. Egli vi renderà saldi fino alla
fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo.
(1Cor 1,8)
2) Ora manifestato mediante le scritture dei
profeti, per ordine dell’eterno Dio, annunciato a tutte le genti: il Vangelo di Gesù portato a
conoscenza di tutte le genti, apre gli occhi sul mistero che era rimasto
nascosto per secoli. Parliamo della
sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha
stabilito prima dei secoli per la nostra gloria… come sta scritto: quelle cose
che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le
ha preparate per coloro che lo amano. (1Cor
2,7ss)
3) A Dio, che solo è sapiente, per mezzo di Gesù
Cristo, la gloria nei secoli.
Amen: l’unico
Dio, il nostro salvatore, per mezzo di Gesù; il re dei secoli incorruttibile e
invisibile, il solo che è Santo, che possiede l’immortalità e abita una luce
inaccessibile, è il solo Sapiente. Ascolta
Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore (Dt 6,4). Ma il mondo con
tutta la sua sapienza non ha conosciuto il disegno sapiente di Dio.
Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece
annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani,
ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio
e sapienza di Dio. Infatti ciò
che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini e ciò che è debolezza di Dio
è più forte degli uomini (1Cor 1,22ss). Dio mostra quindi
la sua gloria ai piccoli che, nella loro debolezza, vedono la luce della sua
salvezza e sanno cogliere la gioia della pace.
C’erano in quella regione alcuni pastori che pernottavano all’aperto … un
angelo del Signore si presentò a loro e la Gloria del Signore li avvolse di
luce . . .
L’angelo disse loro: non temete ,ecco,vi annuncio una grande gioia, che sarà di
tutto il popolo: oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore…
(Lc2,9ss).
SPIGOLATURE
ANTROPOLOGICHE
Mi pare che in questa domenica possiamo tentare
un’interpretazione della Parola che ci viene regalata, mettendo in stretta
relazione il testo evangelico dell’Annunciazione con quello di 2Samuele.
Questo ci consente di riflettere sul grande tema della povertà, fortemente
esaltato per la persona e la vicenda della ragazza di Nazaret, connettendolo
con il testo di 2Samuele, purtroppo molto martoriato dai salti dei versetti,
dove l’obiezione all’idea e al progetto di Davide viene da Dio stesso.
Se infatti secondo il Vangelo è Maria che porta ed evidenzia in sè lo
“scandalo” della sua povertà, in 2Samuele è Dio stesso a dichiararsi
esplicitamente favorevole ad una condizione “povera” di Sé e della sua presenza
nella vicenda del suo Popolo e di tutta la vicenda umana.
È interessante questo sorprendente suo rifiuto di abitare in una dimora
adeguata alla sua Persona. Anzi, nei versetti
“saltati” dal Lezionario, Egli sembra ricordare quasi con nostalgia il tempo in
cui, durante l’Esodo del popolo dall’Egitto, Lui pure, Dio, andava “vagando
sotto una tenda”, e rivendica di non aver mai protestato durante tutto il tempo
in cui ha “camminato insieme con tutti gli Israeliti”; mai ha chiesto allora:
“Perché non mi avete edificato una casa di cedro?”.
Sarà se mai Lui stesso a costruire una casa per il suo servo Davide, o meglio,
da lui susciterà un “discendente”: quindi, non una casa di cedro o di pietra,
ma il piccolo Messia, Salvatore di tutta l’umanità.
Ecco perché la fanciulla di Nazareth, che ricorderà e
canterà la sua gioia perché il Signore ha guardato alla “miseria” (non
all’umiltà! come erroneamente è tradotto in italiano) della sua serva, è
l’ambito giusto per l’elezione di Dio. Insieme
a Nazareth, un insignificante villaggetto, mai citato in tutta le Scritture
della Prima Alleanza. Dunque, c’è una
“ragione” della scelta di Maria? Forse si deve pensare che tale elezione abbia
il suo segreto e la sua fonte nella povertà di Dio stesso! Un’assurdità!
Un’assurdità? Ci aspettano i grandi eventi della nascita
in una stalla. E ci aspetta il cammino di Gesù
dalla vita nascosta e umile di Nazareth fino alla sua morte come malfattore tra
i malfattori. Si potrebbe pensare che questa
“povertà di Dio” sia una contingenza di percorso dovuta al fatto che Dio ci è
venuto a cercare nella nostra abissale povertà.
Ma forse converrà tenere aperto il problema e il dubbio.
E a questo ci penserà lo stesso Gesù, proclamando la beatitudine dei poveri,
l’elezione del pubblicano peccatore a differenza della sorte del virtuoso
fariseo, affermando che, mentre gli uccelli hanno il nido e le volpi la tana,
Lui non ha dove appoggiare il capo. E che
pensare di quel grande tesoro che è il Regno di Dio, nel quale si cammina bene
se non si hanno calzari, e nel quale ci si trova a cena con una banda di peccatori,
e spesso invece della cena bisogna spigolare nei campi anche se è giorno
proibito… e tutto questo sino alla fine, sino a quando si è alla fine di un
cammino, fatto portandosi sulle spalle la propria croce.
Che mistero c’è dentro a questo Bambino che sta per nascere?
www.famigliedellavisitazione.it