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Articoli 10-11 dicembre 2011 (Enzo Bianchi)

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  • Il tocco di Dio che cambia la vita di Enzo Bianchi in Avvenire del 11 dicembre 2011

  • Gesù insegna che curare è in primo luogo incontrare ed entrare in relazione con un uomo o una donna (non innanzitutto con un "malato"). Gesù non predica la rassegnazione o che la sofferenza avvicini maggiormente a Dio: non è la sofferenza, ma l'amore a salvare. Gesù lotta contro la malattia. Non le sofferenze, ma tutto se stessi son da offrire a Dio. Gesù poi vive la com-passione, la condivisione della sofferenza dell'altro (non come commiserazione). Gesù fa sempre appello alle risorse interiori della persona, fa sorgere la sua fede, la sua fiducia nella vita e nella relazione. La guarigione operata da Gesù è segno di salvezza piena e definitiva.






  • Sacrifici, segnali d'amore di Enzo Bianchi in La Stampa del 11 dicembre 2011

  • Nell'attuale situazione di crisi, di cui siamo più cansapevoli, si intravedono segni di speranza, come il cogliere il valore umanizzante della parola sacrificio nella prospettiva del bene comune. Il sacrificio è il privarsi di qualcosa (il mio interesse personale) in vista di un bene più grande (il bene della communitas). Si tratta di rimettere in discussione stili di vita che abbiamo ritenuto come normali, che ci rendono difficile di distinguere tra necessario e superfluo e di individuare delle scale di priorità, al di fuori di orizzonti condivisi tra contemporanei e con le generazioni future. " Il sacrificio amputato della solidarietà, la rinuncia svuotata della speranza, il prezzo da pagare dissociato dal valore del bene da acquisire diventano insopportabili" "il risultato del sacrificio non è il poterne fare finalmente a meno, bensì l'affermare con la propria vita quotidiana che un altro mondo è possibile"






  • Perché nella quiete possiamo imparare il valore delle parole di Enzo Bianchi in la Repubblica del 10 dicembre 2011

  • "Ai nostri giorni siamo invasi dalle parole, dal rumore, dalle chiacchiere, al punto che l'inquinamento sonoro può ormai essere annoverato tra i problemi ecologici" "Il silenzio non consiste semplicemente nell'assenza di rumore e di parola, ma è una realtà plurale." Ci sono silenzi funzionali, negativi e positivi. "Attraverso la pratica consapevole del silenzio possiamo vigilare affinché le nostre parole siano sempre fonte di dialogo e di conoscenza, di consolazione e di pace."
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