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Tra Gesù e Paolo. Chi ha fondato il cristianesimo?

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di Eric Noffke, fonte: aifr.it
Il lettore che oggi voglia informarsi sulle origini del cristianesimo si trova davanti a due tesi radicalmente opposte. Da una parte sta quella tradizionale, per cui Gesù avrebbe edificato la chiesa sulle colonne dei dodici apostoli, il cui principe sarebbe Pietro, e i cui successori, i vescovi, garantiscono la continuità della vera dottrina da allora e per sempre. Dall’altra, invece, a questa idea si contrappone quella per cui Gesù sarebbe stato un predicatore ebreo, il quale mai pensò di fondare una nuova religione. Il cristianesimo, infatti, sarebbe piuttosto il parto della teo-logia di Paolo, il primo a proclamare l’uguaglianza a Dio del Nazareno. Entrambe le tesi sono faziose e scorrette dal punto di vista storico, pur celando una parte di verità. È vero che Gesù era ebreo e se, in effetti, non sembra aver avuto alcuna intenzione di fondare una nuova religione, diede comunque impulso a un importante movimento profetico che rielaborò a tal punto le sue premesse giudaiche da dar vita a qualcosa di profondamente originale. La stessa cosa vale per Paolo, il quale offrì “soltanto” una riflessione su quanto avevano sperimentato i primi discepoli, quando incontrarono il Risorto, e su quali conseguenze questa risurrezione avesse sul piano teologico. Falso è, invece, negare una continuità storica tra i due e, ancora di più, affermare che il secondo ha tradito il primo.
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