Enzo Bianchi "Se il conflitto unisce le Chiese"
Anche se non abbiamo il coraggio di dirlo con chiarezza, questa guerra in Ucraina è anche nutrita da una lunga inimicizia confessionale tra le Chiese che compongono il mosaico orientale del cristianesimo, il cristianesimo slavo. Conosco in modo diretto le diverse posizioni religiose che con gli anni hanno creato una situazione conflittuale nella quale hanno contribuito le istanze nazionaliste anche estreme. In questi decenni abbiamo sempre sottovalutato l’accendersi di tensioni, di azioni di violenza e di scismi tra le Chiese. L’identità religiosa e l’identità nazionale formano un’unica pericolosa miscela, e occorre riconoscere che, in questo lembo d’Europa, la fede cristiana non è mai riuscita a separare questi elementi esplosivi. Così si è giunti a una situazione che ha provocato l’invasione dopo una tempesta di false notizie che aveva lo scopo di impedire che l’inizio del conflitto fosse imputato a una delle parti.
L’Europa ha tentato una via di neutralità, la più facile, ma senza che si alzassero voci politiche capaci di realizzare vie di pace. Tutte le Chiese implicate nel conflitto non sono state capaci di una parola di pace giusta. E non è bastato che si levasse la voce del Papa, che egli scegliesse di umiliarsi con un gesto inedito andando a far visita all’ambasciatore della Federazione Russa per manifestare la propria angoscia. Vi è da segnalare però un gesto importante, passato quasi inosservato: il metropolita Onufry, primate della Chiesa ortodossa ucraina (fedele al patriarcato di Mosca), si è espresso contro l’invasione pregando per il popolo ucraino, e dichiarando è una guerra fratricida. Così tutte le Chiese ortodosse, russa e ucraina, e perfino la chiesa cattolica latina, per la prima volta si sono espresse concordemente.
Continuiamo a ripetere che la guerra è una follia, ma poi rifacciamo la guerra senza conservare viva la memoria della morte che essa produce su inermi innocenti che chiedono solo di vivere. Preghiamo sempre: “Disarmiamoli! Disarmiamoci!”, ma questa guerra mondiale a pezzi continua a ripresentarsi. Se la guerra è qui in Europa le nostre coscienze sono più turbate, ma la verità è che i focolai di guerra non si sono mai spenti spostandosi di terra in terra, e che le armi le forniamo noi. Stanchi nella nostra impotenza, siamo frustrati dalle fake news che si abbattono su di noi come una tempesta e facciamo sempre più fatica a credere che l’umanità non voglia più la guerra. Sembra invece che la guerra sia la più potente seduzione dei popoli, e che neanche le Chiese l’abbiano capito, nonostante l’eredità ricevuta da Gesù che si era preoccupato di una sola cosa: l’amore fraterno, la riconciliazione, l’unità dei credenti in lui. Tutto il resto non faceva parte del suo mandato ma l’hanno inventato i suoi discepoli.