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Cinema e Spiritualità: L’enigma di Kaspar Hauser

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 "Cinema e Spiritualità" 
"Lo scopo dell'arte consiste ... nell'arare e nel rendere soffice l'anima [dell'uomo] in modo che sia atta a rivolgersi al bene" (A.Tarkovskij)

Questo mese viene recensito il film "L’enigma di Kaspar Hauser" di Werner Herzog  (Monaco di Baviera, 5 settembre 1942).


Il film si ispira a un fatto vero, che ha molto colpito i tedeschi e a cui è stata dedicata un’ampia bibliografia . Kaspar Hauser era stato trovato in una piazza di Norimberga nel 1828. La gente del posto tentò di comunicare con lui e ben presto emerse che fino ad allora era rimasto chiuso in una prigione buia senza contatti con gli altri esseri umani. La ragione di questa reclusione, il suo rilascio, il primo ferimento e l’assassinio non hanno trovato mai una spiegazione. 

Leggi la recensione completa di Simonetta Salvestroni


Simonetta Salvestroni insegna Storia e Critica del Cinema presso la Facoltà di Lingue dell’Università di Cagliari. Da molti anni si occupa dei linguaggi dell’arte. A partire dal 1979 ha lavorato col semiologo russo Jurij Lotman. Ha curato, tradotto e introdotto i volumi Testo e contesto (Laterza 1980) e La semiosfera (Marsilio 1985) e ha scritto numerosi articoli su Lotman, Bachtin, la semiotica russa sulle riviste «Strumenti critici», «Intersezioni», «Alfabeta». Ha pubblicato nel 2000 il volume Dostoevskij e la Bibbia (Qiqajon), che è uscito anche in russo e nel 2004 in francese. Nel 2005 ha pubblicato il libro Il cinema di Tarkovskij e la tradizione russa (Qiqajon) e nel 2007 la sua traduzione russa, Il cinema di Dreyer e la spiritualità del Nord-Europa” ( Marsilio, Venezia 2011) e “Il cinema di Werner Herzog e la Germania (Archetipo libri, Bologna 2013).
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