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In vacanza, ma senza dimenticare responsabilità e solidarietà

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Agosto 2020
IN VACANZA, MA SENZA DIMENTICARE RESPONSABILITÀ E SOLIDARIETÀ
di fratel MichaelDavide Semeraro

È tempo di vacanze! La voglia di sole, di mare, di tramonti in montagna, di passeggiate e di serate tra amici è ancora più forte quest’anno dopo le lunghe settimane in cui siamo stati confinati tra le mura domestiche senza poter neppure fare visita alle persone più care. Eppure, non possiamo e non dobbiamo dimenticare che le vacanze dell’anno del Signore 2020 non possono e non devono essere come le altre. Dopo quello che abbiamo vissuto e sofferto siamo chiamati a vivere il giusto tempo del sollievo, del riposo e del ritrovo con un senso marcato di responsabilità e di solidarietà.

La responsabilità riguarda la nostra capacità di non cedere alla superficialità nella coscienza di dover essere attenti per rispetto a noi stessi e per proteggere gli altri dal rischio del contagio. La solidarietà comincia dalla consapevolezza che per molti non sarà tempo di vacanza a motivo di ristrettezze che si sono fatte ancora più gravi per via della crisi economica aggravatasi con la pandemia. Come discepoli non siamo chiamati a una sterile mortificazione della gioia di vivere che si fa più sensibile in questo tempo estivo, nondimeno siamo chiamati a “divertirci” senza “divertere” come ammoniva Blaise Pascal: «L’uomo è manifestamente nato a pensare; qui sta tutta la sua dignità e tutto il suo pregio; e tutto il suo dovere sta nel pensare rettamente. Ora, l’ordine del pensiero esige che si cominci da sé».

In questo tempo siamo chiamati a non dimenticare e a vivere il tempo delle vacanze come sollievo e non come stordimento. Riposare è un’arte propriamente umana che ci apparenta alla stessa divina capacità di saper «cessare/shabbat» il lavoro e prendere distanza dalle occupazioni ordinarie per dare loro il giusto posto e il senso più vero nell’insieme del mistero della vita. Ma non sarebbe né umano né rispettoso di noi stessi e degli altri fare finta che non sia successo niente e che non stia succedendo nulla distogliendo lo sguardo dalla nostra umana avventura che non è solo nostra, ma è condivisa con tutti. Che il tempo di vacanze sia, invece, un tempo di affinamento di consapevolezza per essere responsabili e solidali. In una parola, un pochetto più umani! Questo dipende da noi.
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