Commenti Vangelo, omelie, lectio divine domenica 8 maggio 2022 Quarta Domenica di Pasqua rito romano e rito ambrosiano Abbazia di Pulsano Alberto Maggi Alberto Simoni Alessandro Dehò Antonio Savone Associazione Il Filo Augusto Fontana Clarisse Sant'Agata Ermes Ronchi Ernesto Balducci Ernesto Della Corte Fernando Armellini Francesco Cosentino Fulvia Sieni Gaetano Piccolo Giulio Michelini Laura Paladino Luca Pedroli Luciano Manicardi Luigi Verdi Matías Augé Meditare la Parola Monastero Dumenza Monastero Fonte Avellana Paolo Curtaz Paolo Scquizzato Piero Stefani Simona Segoloni Suore di San Giuseppe di Chambéry Italia Rito ambrosiano: Angelo Casati Rito ambrosiano: Giulio Michelini Rito ambrosiano: Paolo Alliata Rito ambrosiano: Qumran Rito ambrosiano: Walter Magni
Carlo Maria Martini L'osservatore romano 3 maggio 2022 L’ultimo pensiero è per il cardinal Martini di cui il Papa ha riletto un articolo «perfetto», dopo l’11 settembre, sul terrorismo e sulla guerra. «È talmente attuale che ho chiesto di ripubblicarlo sull’ Osservatore romano». Nell’intervista al «Corriere della Sera» il Papa ha fatto riferimento al discorso rivolto il 6 dicembre 2001 alla città di Milano dall’allora cardinale arcivescovo Carlo Maria Martini . Ne pubblichiamo di seguito il testo integrale. I temi indicati nel titolo di questo discorso hanno accompagnato da sempre l’umanità, da quando Caino alzò la mano proditoriamente su Abele e lo uccise ( Gen 4, 8) e da quando Dio dichiarò: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte» ( Gen 4, 15), fino alla parola di Gesù: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace» ( Gv 14, 27). Ma in questi mesi, a partire dall’11 settembre, tali temi sono ritornati di bruciante attualità. I fatti sono noti: gravissimi a
Commenti Vangelo, omelie, lectio divine domenica 22 maggio 2022 Sesta Domenica di Pasqua rito romano e rito ambrosiano Abbazia di Pulsano Alberto Maggi Alberto Simoni Alessandro Dehò Antonio Savone Associazione Il Filo Augusto Fontana Clarisse Sant'Agata Comunità Kairòs Ermes Ronchi Ernesto Balducci Ernesto Della Corte Fernando Armellini Francesco Cosentino Gaetano Piccolo Giulio Michelini Laura Paladino Luca Pedroli Lucia Vantini Luciano Manicardi Luigi Verdi Matías Augé Meditare la Parola Monastero Dumenza Monastero Fonte Avellana Paolo Curtaz Paolo Scquizzato Piero Stefani Simona Segoloni Suore di San Giuseppe di Chambéry Italia Rito ambrosiano: Angelo Casati Rito ambrosiano: Vincenzo Marras Rito ambrosiano: Paolo Alliata Rito ambrosiano: Qumran Rito ambrosiano: Walter Magni
La Repubblica - 23 maggio 2022 di ENZO BIANCHI per gentile concessione dell’autore. Oggi si apre l’assemblea dei vescovi italiani chiamati innanzitutto a leggere insieme l’oggi di Dio per la Chiesa, scrutare i segni dei tempi che devono indirizzare le scelte e delineare, per il futuro prossimo, i passi da osare. Non è un’ora facile, perché si è fatta sempre più evidente la crisi ecclesiale in molti suoi aspetti. Dopo la pandemia le piazze sono tornate a riempirsi, ma le chiese restano vuote, con una diminuzione di partecipanti alle assemblee liturgiche che inquieta e deve interrogare. Le motivazioni che di consueto vengono individuate per illustrare questa crisi iniziata negli anni ottanta – secolarizzazione, mutamento di vita nella società del benessere, consumismo, relativismo morale – non sono più sufficienti a spiegare l’accelerazione con la quale siamo stati introdotti in una società post-cristiana e in una cultura dalla quale il cristianesimo è stato espulso. Avevamo annunciato
La Repubblica - 25 aprile 2022 di ENZO BIANCHI per gentile concessione dell’autore. Questa orribile guerra tra Russia e Ucraina non dà segni di possibile tregua. Piuttosto è una guerra che si estende non tanto sul territorio quanto con il coinvolgimento di un numero crescente di paesi che inviando armi alla resistenza ucraina diventano di fatto, al di là di ogni tentativo di giustificazione ipocrita, dei belligeranti: non la combattono direttamente ma contribuiscono, in nome di una presunta difesa, a una carneficina di povera gente che non voleva questo conflitto. Essendo poi coloro che si uccidono cristiani, molte sono le domande che essi si pongono sulla liceità di questa guerra, nella quale ogni chiesa benedice il proprio esercito, e chiede la vittoria grazie al fatto che Dio è schierato dalla sua parte. Qui da noi i cristiani, quasi tutti cattolici, da un lato citano il Catechismo della Chiesa Cattolica di Giovanni Paolo II, che prevede la possibilità della difesa armata della pa
Commenti Vangelo, omelie, lectio divine domenica 22 maggio 2022 Sesta Domenica di Pasqua rito romano e rito ambrosiano Abbazia di Pulsano Alberto Maggi Alberto Simoni Alessandro Dehò Antonio Savone Associazione Il Filo Augusto Fontana Clarisse Sant'Agata Comunità Kairòs Ermes Ronchi Ernesto Balducci Ernesto Della Corte Fernando Armellini Francesco Cosentino Gaetano Piccolo Giulio Michelini Laura Paladino Luca Pedroli Lucia Vantini Luciano Manicardi Luigi Verdi Matías Augé Meditare la Parola Monastero Dumenza Monastero Fonte Avellana Paolo Curtaz Paolo Scquizzato Piero Stefani Simona Segoloni Suore di San Giuseppe di Chambéry Italia Rito ambrosiano: Angelo Casati Rito ambrosiano: Vincenzo Marras Rito ambrosiano: Paolo Alliata Rito ambrosiano: Qumran Rito ambrosiano: Walter Magni
La Repubblica - 23 maggio 2022 di ENZO BIANCHI per gentile concessione dell’autore. Oggi si apre l’assemblea dei vescovi italiani chiamati innanzitutto a leggere insieme l’oggi di Dio per la Chiesa, scrutare i segni dei tempi che devono indirizzare le scelte e delineare, per il futuro prossimo, i passi da osare. Non è un’ora facile, perché si è fatta sempre più evidente la crisi ecclesiale in molti suoi aspetti. Dopo la pandemia le piazze sono tornate a riempirsi, ma le chiese restano vuote, con una diminuzione di partecipanti alle assemblee liturgiche che inquieta e deve interrogare. Le motivazioni che di consueto vengono individuate per illustrare questa crisi iniziata negli anni ottanta – secolarizzazione, mutamento di vita nella società del benessere, consumismo, relativismo morale – non sono più sufficienti a spiegare l’accelerazione con la quale siamo stati introdotti in una società post-cristiana e in una cultura dalla quale il cristianesimo è stato espulso. Avevamo annunciato
Alessandro D’Avenia Corriere della Sera 16 maggio 2022 I colloqui con i genitori degli studenti fanno emergere spesso il contrasto tra il desiderio di ciò che di buono desideriamo per i figli e il modo in cui vivono. Desideriamo che studino e non studiano, che parlino e non parlano, che siano sinceri e mentono, che siano affettuosi e grugniscono… Insomma desideriamo il bene che loro si ostinano a rifiutare. La conseguenza è l’esasperazione: dagli interrogatori ai rimproveri, dalle punizioni alle sostituzioni (fare le cose al posto loro). Sembrano «alieni», parola latina che ricorda galassie remote ma vuol dire soltanto «altro da me»: non di mio possesso. Di recente ho ricevuto da una madre, che aveva partecipato a una serata su educazione e scuola, una lettera che parla del figlio proprio in questi termini: «Sono la mamma di un Ufo (15 anni, 1.86 cm di altezza ) nel pieno della sua “ufaggine”, la settimana scorsa ho partecipato all’incontro con lei. Due ore che mi hanno permesso
Cinquant’anni fa l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Intervista alla vedova che ha raccontato la sua storia nel libro “La crepa e la luce”: «Ebbi quasi un’illuminazione. All’obitorio alcuni ragazzi lanciavano insulti ma ricevevo migliaia di lettere e regali per i miei figli. Spesso mi sono arrabbiata con Gigi perché mi aveva lasciata sola. Ecco come m’immagino l’incontro con lui» C’è un equivoco che è anche la tentazione di molti telereporter i quali, a cadavere caldo, mettono un microfono davanti alla bocca dei parenti delle vittime dei delitti più efferati chiedendo, soavi: «Ha perdonato?». L’equivoco nasce forse da un Vangelo più letto che orecchiato, o riletto secondo certe categorie del “politicamente corretto” che oltre ad essere retoriche sono anche irrealistiche, e quindi disumane. Per perdonare i carnefici di suo marito, il commissario Luigi Calabresi, Gemma Capra ci ha messo cinquant’anni. «E ancora non è finita», sussurra questa donna alla quale il 17 maggio 1972 u
Dal carcere nazista, un anno prima di essere impiccato dietro ordine di Hitler (che voleva eliminare tutti i prigionieri politici prima dell’arrivo dell’Armata rossa a Berlino), Dietrich Bonhoeffer scriveva così il 30 aprile 1944 all’amico Eberhard Bethge: “Ti meraviglieresti, o forse addirittura ti preoccuperesti delle mie idee teologiche e delle loro conseguenze”. Teologo a sua volta, Bethge conosceva bene le precedenti opere di Bonhoeffer (Sequela del 1937 e Vita comune del 1938) colme di radicalismo evangelico che non lo avevano per nulla preoccupato perché sviluppate all’insegna della più consolidata tradizione cristiana: quella che pensa il rapporto Dio-Uomo come “rivelazione” unilaterale di Dio e trasmissione di un messaggio inconcepibile dalla ragione umana. È una prospettiva per la quale non si tratta di “trovare Dio”, quanto piuttosto di “essere trovati” da lui: una via non naturale ma sovra-naturale … Negli ultimi mesi della sua breve vita però Bonhoeffer compì una sorprend