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Quinta domenica di Quaresima (Paola Radif)

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Continua la rubrica Catechisti in cammino con i ragazzi verso la Pasqua”che, facendo riferimento al vangelo della domenica precedente, offrirà alcuni spunti per la riflessione personale e per l’ora di catechismo.

5° domenica di Quaresima 
ciclo liturgico B
Vangelo: Gv 12, 20-23


Questa richiesta: “Vogliamo vedere Gesù” non è una novità. La esprimevano le folle che lo seguivano per ascoltarlo, i malati che speravano in una guarigione, i peccatori che, come Zaccheo, non disdegnavano i rami di un albero pur di vedere il Messia.
Tuttavia nel vangelo di oggi Gesù vuole accelerare i tempi: Gerusalemme lo ha accolto tra uno sventolìo di rami di palme ma ormai la passione si sta avvicinando. È il grande momento della verità su Gesù, che per questo è venuto tra gli uomini. Gesù rivela la preziosità del sacrificio, la necessità del donarsi fino in fondo e, secondo il suo stile, utilizza un’immagine di una disarmante semplicità: il chicco di grano, che si moltiplica e pone le premesse per un raccolto molto abbondante proprio dissolvendosi nel buio e nel nascondimento del terreno in cui è stato gettato. Troviamo poi una seconda immagine ed è quella che ricollega al vangelo di domenica scorsa: mentre Gesù aveva detto a Nicodemo che era necessario per lui essere innalzato sulla croce, come il serpente di rame che guariva nel deserto, qui Gesù ripete che sarà elevato da terra, ma di tutto questo ora rivela anche il perché. Per mezzo di questa sua totale offerta di sé tutti saranno attirati a Lui. Sulla salvezza a cui l’umanità potrà in ogni tempo attingere c’è il sigillo del Padre, che interviene, diremmo, come sempre nelle occasioni solenni, facendo sentire la sua voce: “L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò”.

A tu per tu con i ragazzi

Che cosa c’è di più piccolo di un chicco di grano? Eppure il mondo sopravvive grazie al pane che ne deriva. Gesù predilige le immagini semplici, gli esempi facili da capire perché sono sotto gli occhi di tutti. A chi ancora non capisce quale sia il senso della sua missione Gesù spiega che per poter dare frutto bisogna lasciarsi annullare: diventare niente per rinnovarsi e moltiplicarsi. Dalla croce, dove si vede la morte di un uomo, nascerà la vita per tutti gli uomini: il sacrificio di Dio che si offre liberamente per espiare il male ha un valore talmente grande che abbraccia il mondo intero. A noi non viene chiesto di fare grandi cose ma quelle piccole che faremo con generosità saranno grandi agli occhi di Dio. Con lo sguardo a Gesù, ogni giorno potremo trovare occasioni per preoccuparci più degli altri che di noi: sulla nostra vita e sulle nostre necessità veglia un Padre dal cielo mentre i gesti di accoglienza, di pazienza e perdono, quelli li possiamo fare noi, imitando quel chicco che si moltiplica donandosi.
Paola Radif


Fonte: ilcittadino.ge
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