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Verbum Domini - Benedetto XVI L'Osservatore Romano

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Una "cattedrale" della Parola di Dio, con meravigliose vetrate aperte sul mondo; un trattato complesso ma fruibile da tutti, che si muove seguendo il filo d'oro di quel capolavoro teologico e letterario che è il prologo del Vangelo di Giovanni. È l'esortazione apostolica postsinodale Verbum Domini di Benedetto XVI, presentata questa mattina, giovedì 11 novembre, nella Sala Stampa della Santa Sede. Frutto dei lavori della dodicesima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi - svoltasi dal 5 al 26 ottobre 2008 sul tema "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa" - il documento è diviso in tre parti:  Verbum Dei, Verbum in Ecclesia, Verbum mundo, racchiuse da una Introduzione che ne indica gli scopi e una Conclusione che ne sintetizza le idee portanti. Invitati a descriverne il contenuto il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi e relatore generale di quel Sinodo, che l'ha riletta soprattutto alla luce del "paradigma mariano della rivelazione"; l'arcivescovo Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei vescovi, che ne ha sintetizzato la struttura e i contenuti; il sotto-segretario dello stesso dicastero, monsignor Fortunato Frezza, che ne ha evidenziato gli aspetti connessi alla liturgia; e l'arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura e presidente della commissione per il messaggio a quello stesso Sinodo, che ne ha offerto una chiave di lettura indicando i tre orizzonti verso i quali orientarsi:  l'ermeneutica, la casa o meglio la chiesa nella quale si comunica la Parola, e la strada, cioè il mondo nel quale la Parola si diffonde. Il documento - ha fatto notare Ravasi - "inizia e termina con la parola gioia. Un chiaro invito a riscoprire questo sentimento in un periodo come il nostro dominato dalla caduta dell'etica". 
Verbum Domini
 
(©L'Osservatore Romano - 12 novembre 2010)
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