Lidia Maggi "Fare strada con le Scritture"
VENERDÌ 26 GENNAIO 2018 – CAGLIARI, Libreria Paoline , presentazione del libro di Lidia Maggi “Fare strada con le Scritture”, ore 18.00.
Martedì 6 febbraio 2018
La Libreria Paoline di Verona, il Segretariato Attività Ecumeniche e Combonifem organizzano un incontro con la teologa e pastora battista Lidia Maggi, a partire dal libro Fare strada con le Scritture.
Dialogo con l’Autrice Marco Campedelli (Ufficio Catechistico Diocesano).
IL LIBRO
È possibile individuare un filo rosso che emerga dalle trame plurali della narrazione biblica? Ne è convinta Lidia Maggi teologa, pastora battista nota e apprezzata sia nel mondo cattolico che protestante. Nel suo nuovo libro Fare strada con le Scritture, la Maggi propone il “camminare” quale tema unificante della storia raccontata nella Bibbia. Un cammino che coinvolge non solo gli attori umani, ma anche il protagonista divino: un Dio mobile, che fuoriesce dalle stanze separate e inaccessibili, in cui l’immaginario religioso di sempre l’ha collocato. Per camminare in una storia che, nel suo continuo sbandare, domanda salvezza.
Una mossa imprevedibile, che mette sottosopra il pensiero umano sul divino. E che può essere narrata solo da parole in movimento, da narrazioni plurali, che adoperano i tanti linguaggi e i molteplici modi a cui ricorre la lingua umana, quasi arrancando dietro il fondo della realtà, solo intravvedendo il suo mistero.
Scrive l’autrice: “Parole in cammino. Come quelle udite dai due di Emmaus, incamminati sulla strada di ritorno, delusi per le attese frustrate. Proprio in quel non-cammino di passi dettati dalla disperazione giunge, inaspettata, la Parola capace di smuovere, di far cambiare la rotta. Non parola di giudizio, ma parola che interroga, ascolta, accompagna e riaccende passioni. Parola che sa parlare nel tempo della crisi, quando il cammino si interrompe e la meta scompare dall’orizzonte. Sussurrata a chi è stanco e affaticato. Parole che camminano, non parole già arrivate. Fiduciose in una meta ancora sconosciuta. E in un compagno di strada ritenuto immobile e che, a sorpresa, ci raggiunge proprio là dove il nostro piede indugia e le gambe cedono”.
Il testo, come tutti quelli della Maggi, ha un’andatura brillante, un taglio esistenziale ed è sempre fonte di stimoli per la ricerca e la riflessione personale o di gruppo.