Io, superstite dei monaci di Tibhirine (Jean-Marie Guénois - Avvenire)

Scampato alla strage del 1996, non aveva mai parlato dopo la morte dei monaci di Tibhirine. Abbiamo ritrovato frère Jean-Pierre in un monastero del Marocco, dove ha accettato di confidarsi in esclusiva per "Le Figaro Magazine". Parla dei confratelli scomparsi, dei tragici eventi che hanno vissuto, del film di Xavier Beauvois, "Uomini di Dio" ("Des hommes et des dieux"). Ma anche della sua fede e della sua speranza. Un colloquio luminoso. Le è piaciuto il film "Uomini di Dio"? Mi ha profondamente colpito. Mi ha commosso rivedere le cose che abbiamo vissuto insieme. Ma soprattutto ho provato una sorta di pienezza, non tristezza. Ho trovato il film bellissimo perché il suo messaggio è vero, anche se la regia non sempre corrisponde con esattezza a ciò che è avvenuto. Ma non importa, l’essenziale è il messaggio. E il film è un’icona. Un’icona dice molto di più di quanto si vede… È un po’ come un canto gregoriano. Quando è ben comp...