Riccardo Di Segni e Rosanna Virgili “Consolate, consolate il mio popolo”
La Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei, in programma martedì 17 gennaio 2023, nella Sala Tiberiade del Seminario Romano è stata incentrata sul messaggio profetico di Isaia, al capitolo 40, “Consolate, consolate il mio popolo”.
Il tema è stato approfondito dal rabbino capo della Comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni e dalla biblista Rosanna Virgili, docente di esegesi all’Istituto teologico marchigiano.
In questo anno pastorale, la Giornata del 17 gennaio non si esaurisce in un singolo evento, ma è accompagnata da un cammino di fraternità, partito lo scorso novembre e organizzato da Comunità Ebraica di Roma e diocesi di Roma. “Comprendere il tempo alla luce della bibbia ebraica” è il tema che fa da filo conduttore ai diversi incontri in programma.
«Siamo in una fase felice dei rapporti con la comunità ebraica romana – sottolinea il vescovo delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, monsignor Riccardo Lamba – che, come sapete, è presente non solo nel quartiere ebraico ove sorge il Tempio Maggiore, ma anche nel territorio, a volte con piccole sinagoghe locali».
«Il brano di Isaia scelto per questa Giornata – spiega monsignor Marco Gnavi, responsabile dell’Ufficio per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti della diocesi di Roma – affronta un tema preciso e apre lo sguardo ai momenti drammatici vissuti dal popolo eletto di Israele. La consolazione donata da Dio e, una volta ricevuta dagli uomini, da questi offerta ai propri simili, nell’obbedienza all’Alleanza».
La Giornata ha radici nelle indicazioni del Concilio Ecumenico Vaticano II e nel Decreto Nostra Aetate. In questo spirito, la Conferenza episcopale italiana nel settembre 1989, volle istituirla dandole cadenza annuale il 17 gennaio, alla vigilia della “Settimana di preghiere per l’unità dei cristiani”; intendeva così rimarcare la radice primigenia della loro stessa identità. Scopo della Giornata è quello di sensibilizzare i cristiani verso il rispetto, il dialogo e la conoscenza della tradizione ebraica, aprendoli ai doni e alle suggestioni del popolo dell’“Alleanza mai revocata”, in un incontro fraterno che arricchisca anche i fratelli e sorelle ebrei di una conoscenza nuova dei cattolici e della loro vita. Nelle differenze di ciascuno è cresciuta una lettura più profonda delle Sacre Scritture e, allo stesso tempo, ci si è trovati più vicini nell’affrontare le sfide del tempo, in vista del bene comune dell’umanità.