Enzo Bianchi “Epifania di oggi !”
con Enzo Bianchi
➧1 dicembre: Alla ricerca del sé perduto
➧9 dicembre: La comunità sociale ai tempi della pandemia
➧15 Dicembre: “Fratelli tutti”, chiamati al cambiamento
➧22 Dicembre: Il nuovo volto del Natale
Nuovo incontro: 3 gennaio 2021
Un nuovo anno è arrivato! Forse mai prima d’ora la maggior parte delle persone avevano
desiderato che l’anno terminasse per passare a quello nuovo, nella speranza che sia totalmente
differente.
E’ come se si continuasse a sperare in qualcosa di esterno a noi che deve portare novità.
Ma non è il nuovo anno che dev’essere diverso, siamo noi! Abbiamo vissuto un tempo in cui tutto
si è fermato e siamo stati chiamati a entrare in contatto con Dio, per parlargli e prepararci ad
accogliere i suoi doni.
Siamo andati nel profondo di noi stessi. Ma siamo riusciti a vedere la sua luce in noi?
Non è facile sapersi leggere e saper leggere i segni dei tempi, soprattutto in un momento in cui
tutto è incerto, tutto vibra basso e la paura di non poter avere un posto in questo mondo si fa
sempre più strada. Quella fiammella che è sempre stata fonte di speranza va alimentata.
Con le parole di Papa Francesco ne capiamo il motivo: “La pace non è solo assenza di guerra, la
pace mai è asettica, no. La pace è nella vita: non è solo assenza di guerra, ma è vita ricca di senso,
impostata e vissuta nella realizzazione personale e nella condivisione fraterna con gli altri. Allora
quella pace tanto sospirata e sempre messa in pericolo dalla violenza, dall’egoismo e dalla
malvagità, diventa possibile e realizzabile se io la prendo come compito datomi da Dio.
Potremo costruire la pace se l’avremo dentro di noi e con chi ci sta vicino, soprattutto prendendoci
cura di chi si trova nel bisogno.”
Ma il saper dare, se veramente è scambio, ha in sé il saper ricevere. Questo ci mette tutti sullo
stesso piano. Non ci posiziona sopra, ma affianco. E capiamo che ciò che ci torna indietro, nelle
forme e nei modi a noi non sempre noti, è la vera ricchezza della relazione, che moltiplica tutto.
Saper ricevere vuol dire aprire il nostro cuore, attivare i nostri sensi, accogliere senza aspettative.
E’ così che la luce di Dio entra in noi. Nel momento in cui lasciamo andare e ci abbandoniamo nelle
braccia consolatorie della madre, Maria, che ha il volto di tutti coloro che ci danno amore come
medicina per curarci.
Domande di apertura del quinto incontro:
1. Cosa simboleggiano oro, incenso e mirra e come si traducono oggi in questa nostra
società?
2. Qual è la “Luce” per la nostra vita? Da quali fonti ed esperienze possiamo attingere
per ritrovarci?
Maggiori informazioni a questo link