Enzo Bianchi "La riforma della chiesa"
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9 ottobre 2023
di ENZO BIANCHI
per gentile concessione dell’autore.
Purtroppo quello che si sta vivendo nella chiesa cattolica con lo svolgimento del “processo”
sinodale voluto da Papa Francesco non è ancora compreso nella sua decisiva importanza. I non
cattolici pensano che si stia solo discutendo di questioni interne alla vita della chiesa, e dunque non
molto interessanti, e la maggioranza dei cattolici non ha più una salda speranza nel rinnovamento
della chiesa. Eppure quel che sta avvenendo è di una novità palese per chiunque conosca anche solo
un poco la vita ecclesiale cristiana.
Non sono facile agli entusiasmi, né un adulatore del Papa, ma Francesco ha messo in moto un
processo che potrebbe portare a una riforma della Chiesa.
All’inizio del Pontificato, secondo una vulgata estesa, anche per Francesco la sinodalità era uno
stile da imparare soprattutto dalle chiese ortodosse, ma poi questo concetto in lui si è approfondito
ed esteso fino a comprendere come soggetti del cammino sinodale non soltanto i vescovi ma tutto il
popolo di Dio, tutti i battezzati. Questa è la novità rivoluzionaria rispetto alla prassi precedente di
ogni chiesa riguardo alla sinodalità. È di Papa Francesco l’insistenza sulla chiesa come “Popolo di
Dio”, comunione di battezzati che dispongono della soggettività piena, propria di coloro che hanno
il sensus fidei, la sensibilità della fede autentica e infallibile. Questa facoltà di ogni cristiano lo
abilita a prendere la parola, a discernere, a essere testimone di Cristo.
Pochi l’hanno capito, ma la grande novità è in questo atteggiamento di Papa Francesco, che egli a
sua volta comunica alla chiesa: accogliere la dinamica, lo sviluppo, l’evoluzione, l’accrescimento
della dottrina, della comprensione teologica. Non basta per essere fedeli al Vangelo ripetere,
confermare una tradizione venerabile ma museale: occorre volgersi alla pienezza della verità che
non sta alle nostre spalle ma ci precede e ci mette in movimento. Come diceva il teologo Ratzinger:
“L’unica cosa che non cambia è lo Spirito santo che chiede novità, cambiamento, pluralità che deve
farsi armonia”.
Nel corso di questi anni, dopo l’annuncio del sinodo, ci si chiedeva in che direzione sarebbe andata
la chiesa. E ora appare più chiaro: va verso una sinodalità non più ristretta a un evento. In verità non
si può neanche dire che questa forma sia una ripresa della sinodalità della chiesa antica: è piuttosto
una ripresa della sinodalità abbozzata nella chiesa nascente e descritta dagli Atti degli Apostoli.
Proprio per questo la reazione di molti cattolici legati alla tradizione è così vigorosa e talora
scomposta.
Non mancano limiti in questo cammino e si registreranno anche delusioni, ma la chiesa non è la
Gerusalemme celeste: solo chi ha la mentalità dei catari non comprende quante volte la chiesa
fallisce.
Tuttavia, praticando questo modello di processo decisionale, la chiesa offre anche alla società degli
umani una via per una vita sociale più fraterna e solidale, cioè più umanizzata.