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Massimo Recalcati "Il lavoro del lutto"

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Massimo Recalcati a Repubblica delle Idee
 
Bologna, sabato 9 giugno 2023

  


II commento di Sabrina Camonchia per l'edizione bolognese di Repubblica:

"C'è chi ha voluto negare l'esistenza della Shoah, quando il trauma è troppo violento noi tendiamo a evitare il riconoscimento di quel trauma. La stessa cosa è accaduta con la pandemia, con i morti di Bergamo che non esistono, con il credere che il covid fosse una speculazione delle grandi case farmaceutiche. Pensando che il virus fosse una invenzione di virologi asserviti. Il negazionismo è sempre un tentativo maniacale di ridurre l'impatto con il trauma". Massimo Recalcati apre gli incontri all'Arena del Sole di Bologna della seconda giornata della Repubblica delle Idee con una affollatissima lezione sul lutto.

Parte dall'oggi per affrontare il tema dei temi, quello della morte. Per lo psicoanalista sono tre i lavori da fare per elaborare il lutto: quello del dolore, del tempo e della memoria. "Solo attraverso questo percorso, a un certo punto saremo più leggeri, a un certo punto la mattina ci sveglieremo e la nostra testa sarà finalmente sgombra, pronta per aprirsi a una vita".

Chiunque sperimenti la perdita di un amico, la fine di un amore, la morte di un parente sperimenta un oggetto perduto. "Allora cosa possiamo farne di questa assenza irreversibile?". Le due risposte "patologiche" della melanconia e della maniacalità a poco servono, dice alle centinaia di persone che lo ascoltano. Vi è la risposta melanconica, "quella di chi non accetta l'assenza e rifiuta di prendere atto che lei non è più qui. Il tempo si arresta, si pietrifica, si immobilizza".

L'altra reazione al lutto è quella maniacale, di chi nega la perdita dicendo: non era così importante. "Per coloro la vita ricomincia subito. Vi è la sostituzione dell'oggetto perduto con altri soggetti, come in una girandola, vediamo la maniacalità della sostituzione per evitare il dolore inevitabile del lutto". Nessuno di questi due approcci, però, funziona. Quello che serve "è l'attraversamento di quel dolore, passare dalla perdita alla separazione, questo è il lavoro del lutto, provando gratitudine per tutto quello che è stato".



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