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Cose da uomini. Quando la teologia riflette sulla maschilità

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Dialogo di Katya Parente con la teologa Simona Segoloni (CTI)

Tra qualche giorno, e precisamente il 9 aprile 2022, dalle 18.00 alle 19.30, ci sarà l’incontro on line “Cose da uomini. Teologia e maschilità” moderato da Simona Segoloni (vicepresidente del Coordinamento Teologhe Italiane) in cui alcune teologhe dialogheranno con Antonio Autieri, Gabriele Bertin e Angelo Biscardi.

Prima di entrare in argomento… Chi sono le teologhe.org?

Il Coordinamento teologhe italiane (CTI) è un’associazione di donne che studiano, insegnano o si interessano di teologia cristiana con la particolare esigenza di coniugare questa con le categorie e gli studi di genere.

Si tratta infatti di un’associazione che sente la fatica di quei soggetti che nelle chiese non sono considerati normativi né significativi, come invece vengono considerati i maschi.

Siamo consapevoli e sensibili al fatto che anche altri soggetti vivono questa condizione, per motivi razziali per esempio o per l’orientamento sessuale, per questo ci impegniamo a pensare anche su questi temi, ma il focus del nostro stare insieme e del nostro pensare è la differenza sessuale e le categorie di genere e tutto quello che queste possono significare per la tradizione cristiana.

Per fare questo il CTI tesse una rete di relazioni, di sostegno, di amicizie, di opportunità per le donne che fanno teologia, per cercare di compensare le difficoltà di un sistema che tende ad escludere: così facendo il sistema (ecclesiale) viene arricchito e rinnovato, anche là dove non se ne accorge, proprio per la crescita, il pensiero e la vitalità delle credenti che fanno teologia.

Gli strumenti che vengono utilizzati per fare tutto questo sono incontri, seminari, pubblicazioni, corsi on line e partecipazione ad iniziative diverse là dove la collaborazione con altre associazioni ecclesiali o di teologi possano permettere alla condizione della donna e alle categorie di genere di entrare nel dibattito della ricerca teologica in generale.

Oltre agli ospiti maschili, ci saranno alcune teologhe. C’è le può presentare brevemente?

Le teologhe che interverranno saranno la presidente Lucia Vantini, nota nel panorama teologico sia per temi antropologici che cristologici. Filosofa oltreché teologa, unisce raffinate competenze di analisi con la padronanza del pensiero della differenza e delle sue principali esponenti, in particolar modo italiane.

Lei entrerà in dibattito con Marinella Perroni (veterana del CTI, ex presidente, biblista esperta di NT) in quanto curatrice di un testo su San Giuseppe insieme al prof. Antonio Autiero. Marinella unisce alla competenza biblica, la memoria storica e il bagaglio esperienziale di una lunga militanza femminista. Rimane per tutte un riferimento importante.

Rita Torti è storica di formazione e cultrice delle scienze teologiche, in modo particolare di teologia femminista. Fa parte del Consiglio di presidenza del CTI e lavora nell’ambito dell’editoria cattolica e teologica da lungo tempo. In questo evento entra in dialogo con Angelo Biscardi per averne frequentato un corso presso la Facoltà teologica di Firenze proprio sulla maschilità di Gesù.

L’ultima teologa è poi Elizabeth Green, pastora protestante, vivacissima pensatrice e prolifica autrice di testi fondamentali per la teologia femminista. Si tratta anche in questo caso di una veterana e di un punto di riferimento, la cui acutezza teologica si coniuga con una singolare ricchezza spirituale che rende i suoi testi e i suoi interventi sempre immediatamente nutrienti.

Come si articolerà il dibattito? Chi saranno le vostre controparti?

Al centro dell’evento stanno alcuni uomini che hanno (in modo qualificato e teologicamente connotato) avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di mettere a tema il maschile.

Nel fare questo poi non sono partiti da una teoria sul maschile, né dall’ingannevole convinzione che questo altro non sia che il neutro umano, quanto piuttosto dall’acquisizione che essere sessuati costituisca una parzialità anche per i maschi.

Cercheremo per questo di dialogare con loro a partire dai testi che hanno scritto, sui quali si confronteranno: Elizabeth Green dialogherà con un altro pastore protestante, Gabriele Bertin, facendo in particolare riferimento al suo testo su Mosè; Rita Torti entrerà in dialogo con Angelo Biscardi di cui ha seguito, come detto un corso; Lucia Vantini dialogherà con il prof. Autiero (teologo italiano fra i più importanti, professore emerito, in Germania da lungo tempo) e Marinella Perroni prendendo spunto dal testo su san Giuseppe uscito per Queriniana: Maschilità in questione.

Si tratterà dunque di tre dialoghi a due voci (in un caso a tre) riferiti a dei testi (e nel caso di Biscardi del corso che ne è seguito) che hanno messo a tema teologicamente il maschile.

Le donne parlano degli uomini. Ma le parole delle donne hanno il potere di cambiare ciò che le parole dell’uomo hanno costruito?

Le parole sono sempre potenti. In questo evento poi non vogliamo noi (donne) parlare degli uomini, ma parlare con loro e lasciare che loro parlino di sé e si dicano, insieme a noi, come un parziale. Questo incontro, questo scambio di parole ed esperienze, può essere potente e può aspirare a farsi vita vissuta, narrazioni, altra prassi.

In fondo tutta la vicenda cristiana (ma anche quella ebraica) inizia con il vento leggero di una parola, capace di disegnare un mondo intero o di farlo ricominciare.

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