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Oggi e domani: immaginare la teologia

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Un dialogo a tre voci “per una rifondazione epistemologica” della teologia. Si chiama Oggi e domani. Immaginare la teologia l’incontro in programma all’Istituto Jp2 mercoledì 5 maggio alle 15 che ha visto protagonisti tre giganti della teologia contemporanea come Christoph Theobald, Elmar Salmann e Pierangelo Sequeri.

L’incontro, organizzato dalla Cattedra Gaudium et Spes  con il sostegno di Intesa Sanpaolo, si è svolto nell’auditorium Carlo Cafarra ed è stato introdotto dal Gran Cancelliere Vincenzo Paglia e moderato da Lucia Vantini dell’Università di Verona.

Christoph Theobald del Centro Sèvres di Parigi ha parlato sul tema La teologia e il magistero dal Concilio Vaticano II a oggi: esperienze di reciprocità e possibilità di futuro, Elmar Salmann del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma ha trattato invece di Accompagnare le metamorfosi dell’immaginazione religiosa. Le vicende della Teologia negli ultimi sessant’anni, mentre Pierangelo Sequeri, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II ha riflettuto sull’argomento L’immagine ecclesiale e l’immagine pubblica del sapere della fede: bastioni da abbattere o ponti da costruire?

“Il compito di “immaginare” il sapere della fede – spiega don Giovanni Cesare Pagazzi, direttore della cattedra Gaudium et Spes –  è stato indicato a più riprese dal magistero di papa Francesco. In Veritatis Gaudium egli ha richiamato non solo l’originaria e imprescindibile spinta missionaria della teologia, ma ne ha pure evidenziato caratteristiche che aprono orizzonti, tempi, modalità e luoghi per onorare, con fedeltà creativa, il dovere di spiegare le ragioni della speranza che freme nei battezzati. Anche la teologia deve contribuire, nel modo che le è proprio, alla fraternità umana di cui quella cristiana è sacramento”.

“Christoph Theobald, Elmar Salmann e Pierangelo Sequeri sono tre figure emblematiche della teologia contemporanea” aggiunge Pagazzi. “La solidità, la sensibilità ecclesiale e culturale che distingue il loro lavoro promettono uno spazio dove leggere il presente e immaginare l’avvenire teologico, nonostante tutto, con la gioia del Vangelo”.

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