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Enzo Bianchi Religioni: strumento di violenza o pace?

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dal 18 gennaio al 22 febbraio 2016

Le grandi religioni sono oggi divise al loro interno e in contrasto fra di loro tra un’interpretazione mite, aperta, inclusiva e un’interpretazione dura, chiusa, esclusiva.
In particolare i tre monoteismi del Libro da sempre si sono contrapposti su queste basi. Ebraismo, cristianesimo e islamismo sono contrastati più o meno apertamente dalla rigidità degli ortodossi o dei conservatori o dei radicali e l’apertura culturale e religiosa di chi li interpreta in modo più aperto e rispettoso delle diversità. Il ciclo del 2016 si propone di approfondire su queste due valenze delle religioni, a partire da una riflessione sulla tendenza secolare dei monoteismi a escludere religioni e culture diverse. Le lezioni sono dedicate ai due ebraismi di oggi, ai due Islam e ai molteplici cristianesimi (di destra e di sinistra, cattolico e ortodosso).
L’intervento di Tahar Ben Jelloun, previsto per lunedì 15 febbraio alle 17.45, è annullato per indisponibilità del relatore.
In sostituzione è previsto l’incontro La guerra del Sacro – terrorismo, laicità e democrazia radicale, con Paolo Flores d’Arcais.

22 febbraio 2016, ore 17.45


Le religioni strumento di violenza o di pace?

La riflessione sulle diverse «vie» religiose conosce un criterio dirimente fondamentale: ogni ricerca religiosa autentica trova il suo sigillo nell’essere portatrice di un senso che tende all’umanizzazione degli uomini. E sono proprio questa ricerca di senso e questa capacità di umanizzazione ad aprire il sentiero verso il concetto che, dal punto di vista di Dio, possiamo chiamare «salvezza». Sì, quando in un uomo appaiono la disponibilità ad amare e a servire i propri fratelli, contemporaneamente emerge in lui l’immagine di Dio, quel Dio che «vuole che tutti gli uomini siano salvati».




Le altre conferenze del ciclo:
18 gennaio 2016 Adel Jabbar L’Islam tra storia e presente
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