Ludwig Monti Salmi: La poesia che diventa preghiera

Villaregia, 05.01.2015 - Con un  interessante corso di formazione sui salmi, abbiamo concluso l’anno 2014. Ci ha guidati un monaco di Bose, Fr. Ludwig Monti.Per introdurci in queste preghiere bibliche che hanno attraversato i secoli, il monaco ci ha donato alcuni commenti di autori sia ebraici che cristiani: Atanasio di Alessandria ha scritto che “i salmi, per chi li canta, sono uno specchio in cui si riflette la propria anima, la propria umanità; in essi c’è la vita di ogni uomo”. Dietrich Bonhoeffer  ha detto che “se la Bibbia contiene un libro di preghiere, il Salterio, significa che la Parola di Dio non è solo quella con cui Egli si rivolge a noi, ma è anche quella che Egli vuole sentirsi rivolgere da noi”. André Chouraqui  ha sottolineato che “noi nasciamo con i 150 Salmi nelle viscere, nel cuore; essi contengono parole potenti che ci liberano e ci trasportano nella verità”. Come si sono formati i Salmi?  Essi sono nati dal culto di Israele, prima cantati e più tardi scritti, tramite pastori che celebravano feste agricole e religiose, molti secoli prima di Cristo,  ma,  come tutta la Scrittura, riferiti a Lui. Gesù infatti non solo li ha pregati nella sinagoga, con Maria e Giuseppe, con gli apostoli, ma li ha realizzati, compiuti nella sua persona. Dice infatti S. Agostino: “Quando parliamo a Dio con i Salmi, siamo con Cristo che prega in noi, prega con noi,  prega per noi:” Ci siamo poi soffermati a lungo su alcuni salmi, cercando di cogliere come e perché sono stati nutrimento spirituale di tante generazioni sia di ebrei come di cristiani lungo i secoli fino ad oggi. Personalmente e insieme abbiamo fatto esperienza che veramente essi sono vivi, attuali, adatti alle situazioni di ogni uomo, di ogni tempo e quindi ogni persona può sentirli propri e farne oggetto di dialogo con Dio per supplicarlo, ringraziarlo, lodarlo in ogni evento doloroso o gioioso della propria vita. Per saperne di più: Ludwig Monti Tre incontri sui Salmi