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Enzo Bianchi: aderenza al Vangelo scatena 'demonio'

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"E' difficile scegliere un'immagine esemplare dell'attività pastorale di Papa Francesco per descrivere l'anno appena trascorso. Ogni volta che compie un viaggio o si presenta in pubblico il vescovo di Roma ha sempre la capacità di compiere dei gesti che vanno al di là delle parole e restano nella memoria dei credenti e dei non credenti. Gesti di fede che ci toccano e risvegliano la nostra fiducia e la nostra speranza, la nostra attesa". La riflessione è di Enzo Bianchi, Priore della Comunità ecumenica di Bose. (Intervista a RadioVaticana del 30 dicembre 2014)




In Francesco l'immagine del Cristo umile
"Sicuramente, quest'anno - continua Enzo Bianchi - ci restano in mente le immagini straordinarie del viaggio del Papa in Terra Santa, sia per la visita ai luoghi santi, sia per l'incontro con Bartolomeo, che ha rinnovato quello già avvenuto fra il Patriarca Atenagora e Paolo VI. Ma basta anche pensare alla più recente visita del Papa al Fanar di Costantinopoli, in Turchia, e alla sua richiesta di benedizione, a capo chino, rivolta al Patriarca che indica la grande capacità di umiltà di Francesco". "Si tratta di una carità - spiega il Priore di Bose - che, ad imitazione di Cristo, si esprime soltanto in un movimento di discesa verso l'altro, di estrema umiltà. Sono immagini inedite che risvegliano nel cuore dei cristiani l'immagine del Cristo umile che si è fatto servo di tutti". 

L'aderenza al Vangelo scatena forze demoniache
Enzo Bianchi ha affermato numerose volte che più Papa Francesco percorrerà la strada dell'aderenza al Vangelo, più si scateneranno "le forze demoniache". "E' naturale, il Vangelo ce l'ha detto", spiega il Priore di Bose. "Noi siamo seguaci di un Cristo che più annunciava il Vangelo più destava opposizione da parte dei poteri religiosi e politici, un'opposizione che l'ha condotto poi alla persecuzione e alla morte".

"La Chiesa - spiega Bianchi - non può attendersi un destino diverso da quello del suo Signore e soprattutto non può aspettarsi un destino diverso il Papa. E' lui infatti il primo che deve essere testimone di Cristo, come Successore di Pietro, e - come scrive Pietro nella sua Lettera - testimone delle sue sofferenze". "Quindi - continua Enzo Bianchi - ogni volta che il Papa cercherà di rendere la Chiesa più evangelica, ogni volta che predicherà il Vangelo in una forma più schietta, le potenze demoniache, avverse a Cristo, che saranno messe al muro, si scateneranno sempre di più". "Per cui - continua - all'interno della Chiesa, come avvenne già ai tempi del Concilio, ci sarà più guerra e non più pace".

"Per questo Cristo ha detto: 'Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra'. Perché quando Cristo parla non c'è acquiescenza. Perché laddove il Vangelo risuona nella fedeltà al Signore, nella sua schiettezza, le potenze demoniache si scatenano di più. E per coloro che predicano il Vangelo nella sua purezza ciò comporta ripudio e persecuzione". "Noi questo dobbiamo saperlo", conclude il Priore Bianchi. "Perché la Chiesa deve seguire il suo Signore e non può essere esente dalla sua Passione. E più sarà fedele al Vangelo, più la passione la toccherà e vivrà la somiglianza a Cristo.Ma il Vangelo risplenderà così di più e il segno del Figlio dell'Uomo, che è la Croce, apparirà nel cielo. Nelle situazioni in cui è compressa la vita cristiana il Vangelo è infatti più eloquente".


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