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Luciano Manicardi "Un'etica del limite"

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Viviamo in una società dove alle scienze biomediche è assegnato il diritto esclusivo di rispondere alle domande sulle cose ultime, fondamentali per la vita e costitutive per la dignità di tutti. Dietro la maschera di parole come “libertà”, “legalità” o “diritto” si nasconde una questione tanto cruciale, quanto insidiosa: quella della delega in bianco consegnata nelle mani di un sistema che si dichiara e si vuole “postmortale”. Ma che cosa significa "postmortale"? Luciano Manicardi, vice priore della Comunità di Bose, ci guida in una riflessione dentro il paradosso di questa società senza limiti, che ha espulso simbolicamente da sé la morte e, di conseguenza, ha depotenziato la forma generativa della vita. Una società “dove l’idea stessa di libertà viene profondamente distorta e l’autodeterminazione e l’autonomia passano attraverso la consegna al totale controllo biomedico”. L'uomo di questa società postmortale si pretende forte e illimitato, ma si ritrova in balia dei dispositivi tecnoscientifici e in totale dipendenza da un sistema di valori su cui non ha né presa, né controllo.


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