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Savone - Omelia Ascensione 12 maggio 2013

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Chissà quel giorno cosa si saranno detti in seno alla Trinità quando il Figlio Gesù faceva ritorno mentre ai suoi lasciava il segno della benedizione? Mentre lasciava i suoi ad avere la meglio non il rammarico, non la delusione per come erano andate le cose, non un senso di fallimento per l’inadeguatezza dei suoi amici ma la benedizione. A dire che la vita è molto più grande delle ferite che pure riporta. La benedizione è parola di stima, di speranza, di fiducia: Dio ha stima di me. Dio spera in me. Dio crede in me. Mentre se ne va consegna una forza, un’energia a cui è possibile attingere ogni volta che lo vogliamo. Quella benedizione suona come un invito e un compito: prova a dare un nome al bene che c’è in te e attorno a te, prova a portarlo alla luce. Mentre se ne va chiede ai suoi di essere testimoni del fatto che ogni uomo può veder rinascere la propria esistenza e può vederla segnata dalla misericordia e dal perdono. È possibile rinascere, è possibile conoscere nuove primavere. Si può ricominciare: questo è ciò che i suoi sono chiamati ad annunciare. leggi tutto...

Antonio Savone svolge il suo ministero presbiterale come parroco della Parrocchia SS. Trinità in Tramutola (PZ).
Ha pubblicato tre raccolte di omelie: Come albero (Anno A), Lungo la via (Anno B), Imprevedibili i passi di Dio (Anno C). I testi si possono richiedere direttamente all'autore: info@acasadicornelio.it
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